E’ l’oggetto del desiderio dei top team. Ma più il termpo passa, e più sembra che tutti lo vogliano ma che nessuno si decida a prenderlo. Kimi Raikkonen ha trascorso un’estate tranquilla, lontano dalle luci dei riflettori, ma il telefono del suo manager Steve Robertson dev’essere stato di sicuro caldissimo. Sul tavolo tre carte da giocare, tre opzioni su cui puntare, tre scelte di prima qualità per il futuro del pilota finalndese. Red Bull, Lotus e Ferrari si contendono ormai da diverse settimane la possibilità di assicurarsi i servigi di Iceman, il quale sembra voler giocare al rialzo ma punta ad avere anche garanzie tecniche che gli consentano di bissare il titolo conquistato nel 2007. Ma analizziamo cosa c’è di vero, e quali potrebbero essere i possibili scenari, per ognuna delle tre porte aperte (o quasi) per Kimi in vista della prossima stagione. Lotus: è al momento l’opzione più praticabile. Il team lo adora e non attende altro che un cenno da parte del finlandese per poterne annunciare la riconferma. Il problema sono i soldi, ma non solo. Raikkonen deve molto al team che lo ha riportato in Formula 1 dopo due anni di stop, ma anche la squadra senza di lui avrebbe raccolto senz’altro molto meno di quanto ottenuto negli ultimi due anni. Boullier ha già dichiarato che sarebbero felici di continuare con Raikkonen, ma anche di non poter fare follie pur di tenerselo. Il finlandese percepisce già un ingaggio importante, e l’iniezione di nuovi capitali già annunciata potrebbe non bastare ad assecondare le richieste del finlandese. Già, perché Kimi vuole anche (a ragione) una monoposto che gli consenta di poter realmente lottare ad armi pari per il titolo, senza dover soffrire una situazione di inferiorità tecnica che per il futuro difficilmente potrà essere colmata. La Lotus, finora, lo ha sempre accontentato, limitando al minimo i suoi impegni con stampa e sponsor e creando attorno a lui un ambiente ideale per metterlo nelle condizioni di poter rendere al meglio: ed i risultati si sono visti. Basterà per convincere Kimi a rimanere in Lotus, giocandosi con le carte a disposizione le residue chances di conquistare il Titolo? Ferrari: all’inizio dell’estate, sembrava un’ipotesi del tutto improponibile. Assurdo, difatti, pensare ad un ritorno di Kimi nel team che lo aveva scaricato senza troppi complimenti alla fine del 2009 per fare posto ad Alonso. Troppo rigido il clima a Maranello per venire incontro alle esigenze del finlandese, il quale non brilla certo per le proprie attitudini a ricoprire il ruolo di uomo-squadra come lo spagnolo e come lo fu, in passato, Michael Schumacher. Eppure, durante il mese di agosto, qualcosa si è mosso. Quella che sembrava soltanto un bluff dettato dalla calura di Ferragosto è divenuta una trattativa concreta. Certo, nascosta e riservata (come è naturale che sia) ma fonti certe assicurano che il contatto c’è stato e prosegue ancora. Che cosa è cambiato nel frattempo? Da un lato, la Ferrari si trova nella necessità di dover sostituire Felipe Massa. Un pilota che ormai da anni sembra l’ombra di sé stesso, incapace di garantire alla squadra quella continuità e quella costanza di risultati indispensabili per poter anche solo lottare per il Titolo Costruttori. E sul mercato le scelte di qualità, evidentemente, sono poche. Nico Hulkenberg, Paul Di Resta, Jules Bianchi: tutti piloti bravi, veloci, ma destinati inevitabilmente a ricoprire il ruolo di seconda guida ad Alonso. Perché è proprio questo il punto: specialmente dopo le dichiarazioni dell’asturiano di Budapest, in Ferrari si starebbe seriamente pensando di ridimensionarne il ruolo all’interno della scuderia, evitando di affiancargli un altro fedele scudiero ma prendendo un top driver capace di avere parità di trattamento. Un gioco a due punte, insomma, come alla Ferrari non si vedeva da tempo, addirittura dagli anni di Prost e Mansell. Un pilota come Raikkonen risponderebbe perfettamente all’identikit sopra indicato: veloce, esperto e soprattutto in grado di garantire quella continuità di risultati che manca alla casa di Maranello. Ma anche in grado, non dimentichiamolo, di pungolare Alonso, di farlo insomma sentire non più il solo punto di riferimento di una scuderia che deve, dopo troppi passi falsi, necessariamente tornare alla vittoria. E Kimi? E’ evidente a tutti che il clima ed il rispetto di cui gode in Lotus probabilmente non lo troverebbe da nessun’altra parte, ma è anche vero che a Enstone non sembrano essere in grado di dargli quelle soddisfazioni economiche che Maranello potrebbe garantirgli. Con l’interessante prospettiva, inoltre, di essere messo sullo stesso piano di Alonso, ovvero con l’occasione di dimostrare ai suoi detrattori che quella scelta di fine 2009 fu quantomai infelice. Insomma, le premesse per un clamoroso ritorno parrebbero esserci, ed i tifosi Ferrari già iniziano a pregustare una line-up da sogno. Red Bull: al momento, sembrerebbe l’ipotesi più remota. E’ stato lo stesso management di Kimi a mettere fine alle voci che lo volevano pronto per sbarcare nel team di Milton Keynes, con Vettel che si è detto rammaricato di non poterlo avere come compagno di squadra. Tutto finito, dunque? Non esattamente. A Spa ci si attendeva, da parte della Red Bull, l’annuncio ufficiale dell’ingaggio di Ricciardo per la prossima stagione. Annuncio che, in realtà, non è ancora arrivato. Un semplice modo per prendere tempo oppure Horner e soci stanno valutando l’ipotesi di un rilancio? Nella Formula 1 delle mille sorprese, nulla può essere escluso. Nel frattempo, Kimi ha dribblato qualsiasi domanda “scomoda”, evitando di presenziare all’incontro con i media previsto per giovedì a Spa. Si vocifera però, al tempo stesso, che il pilota abbia già confidato ai propri amici quale sarà la sua prossima destinazione. Che sia stata una mossa consapevole, piuttosto che il frutto di qualche bicchiere di troppo del buon Kimi, sarà solo il tempo a dirlo.

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