Salve Marco, grazie per aver accettato l'intervista. Come nasce il vostro sito LiveGp?
LiveGP è un progetto creato in maniera del tutto autonoma, nato senza la spinta di alcun editore o sponsor ma esclusivamente grazie alla volontà di raccontare una passione, quella per il Motorsport. Una sfida partita realmente da un foglio bianco e che oggi, a distanza di quasi quattro anni dalla sua nascita, può vantare uno staff di undici collaboratori e una web radio dedicata al mondo dei motori, Radio LiveGP, senza dimenticare che esso è stato il punto di partenza per la nascita del nostro network operativo nel settore della comunicazione, LiveGP Communication. La cosa che ci gratifica di più è il fatto di poter contare su un pubblico di lettori in continuo aumento, grazie anche ad una consolidata presenza sui Social Network e ad un'incessante attività che ci vede all'opera praticamente 365 giorni all'anno... Resto fermamente convinto del fatto che il lavoro, soprattutto se viene fatto con costanza, dedizione e professionalità, alla lunga sia in grado di regalare delle belle soddisfazioni.

Come e da chi è formata la vostra redazione?
Attualmente il nostro staff è suddiviso per aree tematiche e categorie di riferimento. Seguendo in pratica l'intero panorama a due e quattro ruote non è sempre facile rimanere sempre sul pezzo, ma ritengo che quest'ultimo sia un elemento fondamentale in un'epoca come quella odierna, in cui la comunicazione viaggia alla velocità della luce. Naturalmente la maggiore attenzione è spesso rivolta alle due categorie regine, ovvero Formula 1 e MotoGP, ma reputiamo doveroso dare ampio spazio anche a contesti spesso poco pubblicizzati dai grandi media. Ad esempio, abbiamo da sempre un occhio di riguardo per le carriere dei giovani piloti italiani, anche attraverso l'istituzione di un apposito trofeo, denominato LiveGP Award, volto proprio a premiare i giovani più talentuosi. Tornando alla nostra redazione, non va dimenticato anche il prezioso supporto che viene fornito per i programmi in onda su Radio LiveGP: finora abbiamo totalizzato oltre 400 ore di diretta registrando circa 350mila ascolti complessivi. Non posso dunque fare altro che ringraziare coloro che mi affiancano in questa avventura: Vincenzo Buonpane, Fabrizio Crescenzi, Alessandro Gazzoni, Piero Ladisa, Alice Lettieri, Daniel Limardi, Carlo Luciani, Matteo Milani, Marco Pezzoni, Giulia Scalerandi e Chiara Zaffarano.

Quali fonti prediligete, e sono necessarie, per poter seguire più discipline del motorsport?
Ritengo che l'obiettivo principale sia quello di garantire ai nostri lettori un'informazione fresca, approfondita e soprattutto attendibile. I titoli cosiddetti acchiappa-click o le false esclusive non fanno al caso nostro. Preferiamo avere qualche visita in meno ma mantenere integra la nostra reputazione: questo perché ritengo che la credibilità non si possa comprare come al mercato, bensì vada conquistata con un paziente lavoro, giorno dopo giorno. Per questo motivo, nei limiti del possibile, cerchiamo di seguire i principali eventi direttamente dai campi di gara: non vi è difatti modo migliore, a mio giudizio, per raccogliere le news se non essendo presenti sul posto. Quest'anno, giusto per fare un esempio, LiveGP.it è stata presente su svariati circuiti europei quali Barcellona, Silverstone, Hockenheim, Paul Ricard, Montecarlo, Jerez, Portimao e italiani come Monza, Mugello, Misano, Vallelunga ed Imola. Adesso ci attende il gran finale della stagione di Formula 1, che seguiremo direttamente dalla sala stampa del circuito di Abu Dhabi.

Crede che il seguito della F1 sia in calo con i nuovi regolamenti? Cosa cambierebbe?
Il fatto che il pubblico della Formula 1 sia in calo è oggettivamente un dato di fatto. Questo avviene in Italia, soprattutto a causa degli scarsi successi della Ferrari, ma anche all'estero, sintomo che vi è un problema più profondo. Occorre però tenere presente che nel corso degli ultimi anni sono anche cambiate le abitudini del pubblico, il quale difficilmente rimane incollato per due ore davanti alla televisione la domenica pomeriggio, specialmente se è costretto ad assistere ad uno spettacolo talvolta con poche emozioni. Ecco, io ritengo che alla Formula 1 sia mancata la capacità di rinnovarsi ed evolversi andando incontro alle nuove esigenze del pubblico: lo si evince anche dalla politica di chiusura pressoché totale adottata sino a poco tempo fa verso il mondo dei Social Network, davvero incomprensibile se si pensa che il pubblico più giovane arriva proprio attraverso quei canali. La mia ricetta per il regolamento sportivo? Semplicemente adottare meno regole. Troppo cervellotico istituire norme che spesso il pubblico non comprende, spesso con valutazioni che variano da un Gran Premio all'altro. E poi sarebbe bello vedere un ritorno ai motori aspirati, se non altro per restituire agli appassionati quel sound inconfondibile che in tanti stiamo rimpiangendo dall'arrivo delle nuove Power Unit.

Rimanendo sul panorama nostrano, crede che le Ferrari saranno competitive per la vittoria il prossimo anno?
Una risposta più precisa la si potrà avere soltanto dopo i primi test invernali, ma le sensazioni non sono molto positive. Il Cavallino arriva da una stagione molto deludente, caratterizzata da proclami forse eccessivi della vigilia, i quali non hanno fatto altro che aumentare la delusione dei tifosi e incidere sul morale della squadra. A Maranello poi tanto è cambiato, specialmente con la partenza del direttore tecnico James Allison che, di fatto, ha costretto ad affidare ad un altro gruppo di lavoro il progetto, già iniziato, sulla monoposto 2017. L'auspicio comunque è che le novità regolamentari che vedremo dalla prossima stagione possano contribuire ad offrire uno scenario più equilibrato e incerto, magari anche con la Ferrari nuovamente in lotta per il successo. Sarebbe un bene per tutta la categoria.

Che ne pensa del valzer dei piloti in MotoGp? Come crede andrà la prossima stagione?
In MotoGP arriviamo da una stagione emozionante, con ben nove piloti capaci di alternarsi sul gradino più alto del podio. Il fatto di poter vedere questi cambi di casacca potrà sicuramente contribuire a regalare un ulteriore elemento di incertezza, nel tentativo di capire come e se questi nuovi binomi riusciranno ad integrarsi tra loro. Credo che Vinales in sella alla Yamaha sarà di sicuro un grande protagonista sin da subito, mentre resterà da vedere se la Ducati riuscirà a garantire a Lorenzo quella costanza di prestazioni indispensabile per poter pensare di lottare per il titolo. Di sicuro, Marquez e Rossi partiranno avvantaggiati dal fatto di conoscere già le rispettive moto ed il proprio ambiente di lavoro, per cui al momento li vedo come i principali favoriti in chiave 2017.

Vorrei chiudere con un pronostico: chi crede si aggiudicherà il titolo iridato di Formula 1 il 27 novembre ad Abu Dhabi?
Sulla carta la Mercedes può piazzare senza problemi entrambe le vetture sul podio, come da pronostico, per cui a Rosberg basterà gestire la situazione e conquistare quel terzo posto indispensabile per potersi assicurare il titolo. Ma in Formula 1 è vietato fare troppi calcoli in anticipo: l'affidabilità rimane spesso un'incognita e potrebbe rivelarsi un fattore decisivo, specie se ripensiamo a quanto accaduto ad Hamilton in Malesia. In ogni caso, non vediamo l'ora di raccontarvi da Abu Dhabi questa sfida: una location imperdibile per chiudere una lunga stagione nel migliore dei modi!