Andata in archivio la stagione 2014 del Mondiale Superbike, vediamo dunque chi si è preso la palma di migliore e peggiore della categoria, al termine di un'annata come di consueto ricca di emozioni e...sportellate.

Sylvain Guintoli 10 e lode: l’eterno secondo alla fine ce l’ha fatta. Dopo svariati tentativi, il francese è riuscito a salire sul tetto del mondo grazie ad una moto perfetta e al suo talento, forse inespresso negli anni passati ma che quest’anno è uscito alla grande. Deve comunque ringraziare Melandri perchè se ha vinto il titolo è merito suo. Si goda questo titolo perchè l’anno prossimo dovrà sudare e non poco per difenderlo.

Tom Sykes 9,5: il grande sconfitto della stagione, ma esce comunque a testa alta dalla sfida perchè sa di aver perso contro un grande pilota. Se solo Baz l’avesse lasciato passare a quest’ora parleremmo d’altro, ma forse era scritto che doveva andare così. Nel dopo gara ha un alterco proprio con Baz sulla questione team order e non le manda a dire al francese. L’anno prossimo avrà un compagno tutt’altro che malleabile, Jonathan Rea. E’ lui l’erede designato di Fogarty e Bayliss per talento, velocità e carisma.

Ayrton Badovini, Chris Iddon, Bimota 9: finchè sono stati in pista hanno vinto più volte la categoria EVO, dimostrando la bontà del progetto BB3 in confronto a moto come BMW, Ducati e Kawasaki. Ci si è messa di mezzo la mancata soglia degli esemplari prodotti per toglierli di mezzo, altrimenti avrebbero strameritato di vincere la classifica finale EVO. Sperando che nel 2015 ritornino più forti e preparati di prima…

Jonathan Rea 9: dove non arriva la moto, ci arriva lui con il suo talento. Ha tirato fuori il meglio da una moto oggettivamente al limite dello sviluppo e per questo più difficile da mettere a punto anche per degli esperti come gli uomini del team Ten Kate. Terzo posto in campionato meritatissimo, con record personale di vittorie in stagione (4). L’anno prossimo lui e Sykes in coppia promettono scintille.

Sylvain Barrier 8,5: è un vero e proprio miracolato il francese, che perde la prima parte di stagione per un incidente in auto nel quale ha rischiato di lasciarci le penne. Torna ed è protagonista di un terribile crash a Laguna Seca quando si scontra con Iddon, ma poi mette in pista prestazioni super. Meritato il suo terzo posto tra le EVO per tutto quello che ha passato.

Niccolò Canepa 8: al pari di Barrier, l’avversario più ostico per David Salom. Alla lunga avrebbe potuto fare di più se solo la sua Ducati non l’avesse lasciato a piedi più volte nel corso della stagione. Un peccato forse non vederlo più in griglia di partenza l’anno prossimo.

Marco Melandri 7,5: passa la prima parte di stagione a litigare con il setting della sua Aprilia, ma quando trova il bandolo della matassa non ce n’è per nessuno. Sepang, Jerez e Magny Cours le sue gare capolavoro, in Francia addirittura è di una superiorità schiacciante rispetto a Guintoli ma deve sottostare all’ordine del team. Lui accetta senza far polemica (al contrario del suo manager) e in gara-2 si rifà con gli interessi. Il titolo di Guintoli è anche merito suo.

Davide Giugliano 7 (di incoraggiamento): il voto dovrebbe essere un po’ più basso per tutte le occasioni sciupate quando era con i primi. Deve imparare a controllare la sua foga, solo così potrà seriamente pensare di provare a vincere qualche gara. La pole in Qatar è un buon segnale in vista del 2015.

Eugene Laverty 6,5: vinta la prima gara in Australia poi più nulla, tradito da una moto abbastanza vecchiotta come progetto ma che nelle sue mani sa andare ancora forte. Tutto sommato non malaccio la sua stagione in Suzuki, ma non è neanche positiva considerando le aspettative della vigilia. Anche lui l’anno prossimo non lo rivedremo in Superbike, ed è una grossa perdita.

Loris Baz 6,5: meriterebbe la tirata d’orecchie per non aver rispettato l’ordine di scuderia in gara-1 in Qatar, ma ormai la frittata è stata fatta. Combina diversi pasticci durante la stagione (tira giù Sykes in Malesia) e non riesce a ripetere in gara ciò che fa in prova. Bene la prima parte di stagione ma poi si perde per strada. L’anno prossimo Sykes non lo rivedrà più, altrimenti sarebbero volati altri cazzotti…

Chaz Davies 6,5: alterna buone prestazioni a gare incolori. Non si sarà ambientato perfettamente in Ducati ma ha dimostrato di saperla guidare bene venendo dalle quattro cilindri. Come tutti i tifosi Ducati spera in un 2015 migliore.

Toni Elias 6: qualche problema di troppo in stagione ha minato il suo rendimento, dopo che nella seconda parte della scorsa annata aveva fatto vedere cose egregie in sella alla Aprilia. Le gare spot però non bastano per meritare la conferma.

Leon Haslam 5,5: mezzo voto in più per il podio di Magny Cours che salva una stagione a dir poco pessima per il pilota inglese, che l’anno prossimo tornerà nel BSB.

Alex Lowes 5,5: ha l’attenuante di essere un rookie del Mondiale Superbike. Veloce nelle libere ma quando si tratta di fare sul serio in gara sparisce. Confermato in Suzuki anche per l’anno prossimo, deve cambiare metodo di lavoro.

Aaron Yates e Geoff May n.g.: cosa si può dire di due piloti costantemente in fondo allo schieramento di partenza con una moto al limite dell’imbarazzante? Niente, non ci sentiamo di esprimere giudizi…

Marco Pezzoni

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