Come piccolo omaggio in grado di allietare le vostre letture natalizie, LiveGP.it ha deciso di regalare un racconto relativo ad un importante pezzo di storia che riguarda da vicino Monza ed il Gran Premio d’Italia: la Sopraelevata di Monza. Il progetto, realizzato nel 1955 e curato da Antonino Beri e Aldo Di Rienzo, puntava a rendere ancora più veloci le gare sul tracciato brianzolo e venne realizzato prendendo ispirazione dall’anello originale, costruito nel 1922.

I lavori portarono alla costruzione di un tracciato lungo 4200 metri: esso comprendeva due rettilinei da 875 metri ciascuno e due curve sopraelevate con un'inclinazione massima pari all'80%, di cui la Nord con un raggio di 318 metri e la Sud con un raggio di 312. L’obiettivo principale di questa nuova costruzione era quello di consentire ai piloti di affrontare entrambe le curve senza utilizzare i cambi di marcia e in piena velocità. La costruzione si rivelò un’opera d’ingegneria d'avanguardia per la quale fu utilizzata manodopera di alto livello. Per il manto stradale venne utilizzata della soletta in calcestruzzo con del rivestimento bituminoso, mentre sui bordi fu posto un guardrail in acciaio rinforzato. Per garantire lo svolgimento dei lavori furono sistemate sette torrette di segnalazioni costruite in ferro, le quali poggiavano su una base in cemento armato, mentre intorno al 1956, l’anello venne dotato di un impianto d’illuminazione. Gli operai lavorarono 16 ore al giorno per completare il lavoro in sei mesi e anche la popolazione di Monza partecipò con grande entusiasmo all’opera.

La nuova configurazione del circuito (lunga ben 10 chilometri) venne inaugurata in occasione del Gran Premio d’Italia 1955 e la gara fu vinta da Juan Manuel Fangio sulla Mercedes, ma già nell’edizione successiva cominciarono i primi problemi riguardo alla Sopraelevata. Dopo il Gran Premio d’Italia 1956, infatti, i piloti annunciarono di non voler più correre sull’anello di alta velocità, poiché lo sterzo e le ruote subivano pericolose sollecitazioni a causa di diversi avvallamenti presenti sull’asfalto, le quali causavano il ritiro delle monoposto mettendo in pericolo la vita dei piloti. Per continuare ad utilizzare l’anello d’alta velocità, nel 1957 fu organizzata la 500 Miglia di Monza, un evento legato alla 500 Miglia di Indianapolis con la possibilità di mettere in confronto la scuola automobilistica europea con quella americana. La gara venne divisa in tre manche ribattezzate Premio Esso, Premio Mobil e Premio Shell per una lunghezza pari a 189 giri. L’evento si ripeté anche nel 1958, mentre l'anno dopo fu sostituito dal Coppa Sant’Ambreus, gara aperta alle vetture GT e Sport. Nel 1961 la Sopraelevata fu utilizzata per l’ultima volta in occasione del Gran Premio d’Italia, teatro del terribile incidente mortale che costò la vita al pilota tedesco Von Trips e a 14 spettatori, in seguito al quale vennero emanate nuove direttive sulla sicurezza imposte dal Ministro del Turismo e dello Spettacolo per evitare nuove tragedie.

Il 25 aprile 1965 sulla Sopraelevata si corse la prima edizione della 1000 km di Monza, gara compresa nel Campionato Mondiale Marche, e la 4 ore di Monza, evento aperto al Campionato Europeo Marche. Queste competizioni continuarono fino al 1969. Dopo l'ultima edizione del 1969, la Sopraelevata venne utilizzata sia per rievocazioni storiche sia per gare di rally dal 1978 al 2000, oltre alle recenti edizioni del Monza Rally Show, subendo anche una importante ristrutturazione terminata lo scorso anno. La Sopraelevata ha dovuto inoltre subire i continui attacchi (anche a livello politico) di chi vuole fare scomparire questo pezzo di storia, insieme a petizioni di chi invece intende salvarlo e valorizzarlo nel migliore dei modi, con l'obiettivo di fare conoscere anche alle future generazioni di tifosi e piloti la storia, la meraviglia ed il fascino di Monza.

Chiara Zaffarano