L'indagine era partita dietro una segnalazione della direzione distrettuale antimafia di Cagliari, concentrata sul commercio di armi e droga tra le zone Nord della nostra penisola e della Sardegna.

Tra i colpi in cantiere dell’associazione a delinquere, originaria di Orgosolo, vi era quello principale che consisteva nel sottrarre la salma di Enzo Ferrari, morto il 14 agosto 1988 all’età di 90 anni, sepolta nel cimitero monumentale “San Cataldo” di Modena accanto alla tomba del giovane figlio Dino.

I criminali in questione avevano già pianificato nel dettaglio le loro mosse, con continui sopralluoghi e appostamenti nel cimitero della città emiliana che ha dato i natali al Drake. Qualora il colpo fosse andato a segno, i malviventi avrebbero custodito la tomba in un luogo sull’Appennino, da dove sarebbero partiti i contatti con i familiari di Ferrari per il pagamento del riscatto. Fortunatamente l'intervento ha impedito che il colpo andasse a segno, preservando il luogo che custodisce le spoglie del grande costruttore modenese dalle mire dei malviventi. 

Piero Ladisa