Mentre Michael Schumacher è da una settimana in coma farmacologico all'ospedale di Grenoble, in seguito alla caduta di domenica scorsa sugli sci, è ancora mistero intorno al casco indossato dal campione tedesco al momento dell'incidente. Più precisamente, il giallo ruota attorno alla mini-telecamera (una GoPro, per l'esattezza) posizionata sul casco dell'ex-ferrarista durante la discesa, la quale (se in funzione in quei minuti) potrebbe svelare elementi decisivi per capire la dinamica di quanto accaduto. In un primo momento, essa sarebbe stata presa in carico dai familiari al momento dei soccorsi a Schumacher, non sentendosi questi ultimi tenuti a consegnarla essenzialmente per motivi di privacy. Secondo quanto si è invece appreso dalla pr Sabine Kehm, la telecamera è stata consegnata "volontariamente" dai familiari alla procura di Albertville, la quale ha aperto un'inchiesta sull'incidente avvenuto domenica alle 11.07. Ma il mistero rimane: perché la GoPro è saltata fuori soltanto a distanza di quasi una settimana? Le immagini in essa contenute potrebbero rivelarsi decisive ai fini di capire eventuali responsabilità?

Prima che fosse ritrovata la telecamera, gli inquirenti avevano già sequestrato il casco di Schumacher (secondo quanto emerso spezzatosi in due in seguito all'urto contro la roccia), e gli sci che il campione indossava. Per tentare di fare luce sulla questione, venerdì è giunto nell'ospedale di Grenoble il procuratore di Albertville, il quale ha incontrato il figlio 14enne Mick e un suo amico, testimoni diretti di quanto accaduto. Sempre secondo quanto confermato dall'addetta stampa di Michael, inoltre, il campione sarebbe stato vittima di una combinazione di eventi sfortunati: Schumacher stava sciando nel tratto di congiunzione tra le due piste per aiutare la figlia di un amico a rialzarsi, quando ha urtato una roccia semi-nascosta perdendo di fatto l'equilibrio e picchiando violentemente la testa. Una versione che andrebbe quindi a mentire le illazioni circolate nelle prime ore, secondo le quali Schumi sarebbe caduto mentre era impegnato in una discesa fuori-pista a folle velocità. Resta ancora tutto da chiarire, inoltre, il motivo per cui la zona in questione non fosse stata precedentemente interdetta con una segnaletica ben più visibile, essendo particolarmente pericolosa e trovandosi nel bel mezzo tra due piste assai frequentate. Tutti punti interrogativi sui quali nei prossimi giorni si saprà certamente di più. Nel frattempo, Michael continua la sua lotta: le sue condizioni permangono "critiche ma stabili", e fino a lunedì non sono previste altre comunicazioni, salvo importanti variazioni nel quadro clinico.

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