La Corte d'appello Internazionale della FIA, come era prevedibile, ha respinto il ricorso presentato dalla Red Bull in seguito alla squalifica di Daniel Ricciardo nel Gp d'Australia. Il pilota australiano era stato difatti escluso dalla classifica per non aver rispettato la nuova regola riguardante il consumo di carburante, secondo la quale i piloti non possono consumare più di 100 chili/ora a pieno regime. Difficilmente l'esito di questa sentenza avrebbe potuto avere un esito diverso, anche se la Red Bull dal canto suo si è difesa ribadendo che al muretto sarebbero giunti dati sbagliati dal flussometro fornito dalla Federazione nel corso di tutto il weekend di gara. Questo fattore, come ricordiamo, aveva spinto i tecnici del team di Milton Keynes alla sostituzione di tale componente nella serata antecedente alla gara. Nonostante la motivazione fosse valida, la Corte d'appello ha tenuto in considerazione anche quelle che sono state le motivazioni presentate dai Commissari di gara a Melbourne, che hanno sostenuto la scelta di non adeguarsi al regolamento da parte della Red Bull, nonostante quest'ultima fosse stata informata nel corso del fine settimana.

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