Per la seconda edizione della gara di Austin, Pirelli ha scelto di portare sul tracciato texano la combinazione P Zero Orange hard e P Zero White medium, ovvero la medesima scesa in pista lo scorso anno. Si tratta di un tracciato estremamente variegato, che alterna settori veloci, con bruschi cambi di direzione, a parti più tecniche e lente, dove è fondamentale la trazione. La superficie della pista è abbastanza liscia; tuttavia, con il passare del tempo, le superfici tendono a diventare generalmente più abrasive. Questo accade nel momento in cui il bitume in superficie si corrode, portando in superficie le piccole pietre di cui l’asfalto è composto. Ci sono due settori che impegnano in modo particolare le gomme: il primo è la curva 1, dove le gomme devono fornire una trazione ottimale; l’altro punto critico è la curva 11: qui il pilota inizia a frenare in modo brusco quando la vettura è già immessa in curva, creando una distribuzione delle forze sugli pneumatici non uniforme. Per questa curva è essenziale una mescola che garantisca un buon grip. Le vetture correranno con set-up aerodinamico medio-basso, non dissimile da quello usato in passato per il Gran Premio di Turchia, a Istanbul, circuito che ha qualche punto in comune quello americano. I tre piloti sul podio lo scorso anno (Lewis Hamilton, Sebastian Vettel e Fernando Alonso) hanno usato una strategia ad una sosta, iniziando con le medie e terminando con le dure. L’anno scorso è stato calcolato circa mezzo secondo di differenza di tempo sul giro tra le due mescole, quest’anno la differenza dovrebbe essere leggermente maggiore. Paul Hembery, direttore motorsport Pirelli: “Gli pneumatici hard e medium rappresentano la combinazione migliore per i 5,513 chilometri del circuito americano: infatti, su questo tracciato, viene scaricata molta energia sugli pneumatici, è quindi essenziale poter contare sulle mescole più dure del range. Quando molta energia viene dispersa attraverso le gomme, infatti, si ha un accumulo di calore che ne aumenta usura e degrado. Quest’anno le mescole sono in linea generale più morbide, quindi ci aspettiamo una gara a due soste a seconda anche di come evolverà il circuito. Pur essendo novembre, ci aspettiamo un clima abbastanza caldo: anche questo avrà degli effetti sul degrado. Lo scorso anno la Formula Uno ha ricevuto un benvenuto davvero fantastico dal pubblico americano che ha reso la gara indimenticabile, e non vediamo l’ora di tornare in un Paese così pieno di fan della Formula 1”. Come di consueto, nel seguente video Mario Isola ci introduce ai segreti del tracciato texano dal punto di vista degli pneumatici.

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