Il 2015 e 2016 sono stati anni sfortunati per Cairoli tra infortuni e cambi regolamentari a livello di moto, ma Tony non ha mai mollato facendosi trovare pronto all’appuntamento con la storia, centrato oggi nel penultimo round del Mondiale Motocross. Con il titolo in tasca può permettersi di correre in scioltezza la tappa in Francia e prepararsi al meglio al MX of Nations che si disputerà a Matterley Basin (Inghilterra) il prossimo 1° ottobre, con la possibilità di guidare l’Italia ad un grande risultato di squadra.

La certezza matematica del titolo numero 9 è arrivata in gara-1 ad Assen, sul tracciato MotoGP e Sbk ricoperto di sabbia per l’occasione. Bastava arrivare 16° a Tony per centrare l’obiettivo, ma il siciliano non si è accontentato chiudendo invece al secondo posto dietro al suo compagno di squadra Jeffrey Herlings, avversario coriaceo delle ultime gare.

Nel silenzio pressoché totale dei grandi media, la stagione di Tony è partita alla grande con una perentoria doppietta in Qatar, passando per qualche battuta d’arresto (lo zero in gara-2 in Indonesia) le perle delle vittorie in Italia (Trentino ed Ottobiano) e le sfide con piloti del calibro di Herlings (campione MX2), Gajser (campione 2016) ed il francese Febvre (campione nel 2015)

Soprattutto Jeffrey Herlings è uscito alla distanza, quando sia Gajer che Febvre hanno dovuto fare i conti con infortuni e cadute che hanno minato il rendimento in classifica dei due ultimi campioni del mondo. Ed è stata proprio quella con Herlings la battaglia più dura, perché l’olandese non ha ceduto di un millimetro portando fino quasi alla fine del campionato il discorso mondiale per Tony, pur avendo un distacco importante dal siciliano in classifica generale.

Stefan Everts comincia a tremare: Tony ha ben fisso il mirino sul titolo numero 10 in carriera che lo porterebbe alla pari con il grande asso belga del Motocross. I record sono fatti per essere battuti e crediamo che Stefan non sarebbe troppo dispiaciuto nel vedere il suo record cadere dopo svariati anni per opera di un fenomeno di nome Cairoli.

Marco Pezzoni - @marcopezz2387

 

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