La gara sudamericana, come ormai noto, è tornata a far parte del calendario ufficiale dal 2014. Viene disputata sul circuito di Termas De Rio Hondo, una cittadina termale della provincia di Santiago del Estero. L’autodromo in realtà è stato costruito nel 2007 su un’area di 150 ettari, e per anni ha ospitato corse per molteplici categorie minori. Solo per il 2013 è nato poi per gli organizzatori la chance di entrare a far parte della stagione del Motomondiale, ingresso slittato poi di un anno per questioni politiche tra Repsol e il governo argentino. In attesa dell’accordo finale comunque, all’impianto erano già partiti i lavori di riprogettazione e ricostruzione a cura dell’italianissimo progettista Jarno Zaffelli, che tra le tante modifiche accorciò il rettilineo di qualche centinaio di metri, aggiunse delle curve, e modificò il raggio di parecchi punti della pista per renderla più idonea alla MotoGP, favorire i sorpassi e aumentare lo spettacolo.

Il risultato finale che vediamo oggi offre un circuito di 4800 metri disseminato da 14 curve, di cui 5 a sinistra e 9 a destra. Il rettilineo più lungo misura ben 1076 metri (ed è stato ridotto, quindi prima...quant’era?), inserendosi tra i più lunghi del mondiale. E’ catalogato tra i circuiti più sicuri di tutta l’America Latina, e tra le sue peculiarità ha parecchie staccate giudicate importanti: quella più “potente” è sicuramente quella di curva 5, che costringe i piloti ad applicare sul freno una pressione pari a 12 kg per passare da oltre 330 km/h a 75 in poco più di 300 metri. Dura da sopportare per tutte le 25 tornate previste…

Ma vogliamo parlare di aspettative per la gara, o di chi potrebbe essere il favorito? Ok, partiamo con il ricordare che l’anno scorso qui vinse Vinales seguito da Rossi, per una fantastica doppietta Yamaha. Ma se già state pensando che quindi saranno i “blu” a vincere a mani basse, vi sbagliate. In questo momento infatti i più veloci in pista sembrano altri, e ci stiamo riferendo (ovviamente) ad Andrea Dovizioso e Marc Marquez. Quello che abbiamo visto due settimane fa è bastato per far capire che siamo ripartiti esattamente da dove ci eravamo lasciati nella passata stagione, e cioè con una lotta al vertice tra il solito “cabroncito” ed un maturato “Dovi04”. E, a dirla tutta, in questo momento fra i due il centauro più temuto pare essere l’italiano, sul quel suo Ducatone che sulla carta non teme più rivali.

Ovviamente, come al solito, tanto dipenderà dalla gestione e dalla durata delle gomme. Michelin, infatti, ha avuto una bella gatta da pelare per la preparazione di questo Gran Premio, a causa di alcuni lavori di riasfaltatura che si sono resi necessari in alcuni punti della pista. Quindi non solo il fornitore unico si è trovato a dover fronteggiare un asfalto di granulometria particolarmente abrasiva, con sbalzi di temperatura davvero ampi e repentini. Ma è stato costretto anche a “cestinare” tutti i dati raccolti nelle passate edizioni, a causa dei nuovi “pezzi di asfalto” che hanno di fatto mandato a quel paese tutto quello che si era fatto prima. Per correre ai ripari, dunque, i francesi porteranno in Argentina un poker di pneumatici: una morbida, due medie di diversa costruzione e una dura (tutte simmetriche) per l’anteriore, e stesse opzioni anche per il posteriore, con la differenza che la dura dietro sarà asimmetrica con la spalla destra più dura. Bel casino, insomma…

circuit arg

Riguardo i piloti, come per ogni giovedi di gara ha avuto luogo in queste ultime ore il consueto incontro con i giornalisti. Ai microfoni si sono presentati Dovizioso, Marquez, Rossi, Crutchlow, Petrucci e Zarco. Il primo a parlare è stato il vincitore del Qatar, Andrea Dovizioso: “Dopo un ottimo campionato come quello del 2017 era importante confermare la nostra velocità e vincere quella battaglia con Marc. In queste settimane mi sono allenato in maniera più rilassata e sono concentrato per le prossime gare. Qui abbiamo sofferto l’anno scorso, ma stavolta tanti piloti possono lottare per le posizioni di testa, come abbiamo visto anche in Qatar, ed il campionato è molto lungo. Personalmente ho una relazione strana con questo circuito, tanti alti e bassi, ma abbiamo una moto migliore rispetto all’anno scorso. Ci saranno tante variabili, come il tempo, le gomme, il nuovo asfalto... vedremo come andrà da domani”.

La parola è poi passata a Marc Marquez, secondo a Losail dopo la lotta con Dovi: “Sono contento del fine settimana in Qatar, abbiamo svolto un ottimo lavoro di squadra e sono contento del secondo posto. I test a Jerez poi sono stati importanti ed arriviamo in Argentina in maniera diversa, ma anche con tanti punti di domanda su gomme, asfalto e meteo. Questa pista mi piace molto e si adatta bene al mio stile di guida. L’anno scorso ho commesso un grave errore e sono caduto, ma ho imparato la lezione e cercheremo di salire sul podio”.

Valentino Rossi riparte da un terzo posto e spera in un buon fine settimana: “Abbiamo fatto un ottimo lavoro in Qatar, a partire dai test. Mi aspettavo una bella gara e cominciare la stagione con un podio è davvero fantastico. Dobbiamo però fare attenzione, non si sa mai cosa può succedere da una pista all’altra. Sulla carta qui siamo competitivi ma dobbiamo considerare attentamente anche le condizioni meteo ed il nuovo asfalto, anche se in generale mi piace correre su questo tracciato. L’anno scorso qui come squadra abbiamo realizzato il miglior weekend della stagione, ma ora la situazione è diversa: Honda e Ducati sono più forti, ma noi dobbiamo vedere come lavora la M1 e sperare di essere competitivi”.

E' poi arrivato il turno di Cal Crutchlow: “In Qatar sia la squadra ed il costruttore hanno lavorato molto bene, considerando il fatto che si tratta di una pista difficile per Honda. Riguardo il tracciato argentino invece, devo dire che mi piace e spero di potermi avvicinare di più ai primi. Se mi piacerebbe prendere il posto di Pedrosa in Honda HRC? Per prima cosa bisogna rispettare la situazione. Stiamo parlando di Dani Pedrosa e del suo lavoro. Lui è un pilota fantastico che fa parte della squadra da anni. Non è stato discusso nulla e io non voglio esprimere pareri di nessun tipo". Alla richiesta poi dei giornalisti di associare i suoi colleghi a degli...animali, Cal ha replicato: "Marc è un gatto, cade sempre in piedi. Valentino invece diceva di essere stato attaccato da lupi in Qatar, ma lui non mi è sembrato tanto diverso. Danilo è un toro, se ti attacca te ne accorgi. Johann è molto veloce in partenza, direi una scimmia. Dovi… direi una volpe”.

Si è passati poi a Danilo Petrucci, contento solo a metà di quanto ottenuto a Losail e pronto a migliorarsi: “In Qatar è andata abbastanza bene, l’obiettivo era arrivare in top 5 e l’ho fatto, anche se avrei voluto raggiungere il podio. Ho commesso un errore nel corso della gara, perdendo parecchie posizioni, e poi ho dovuto recuperare, anche se non sono riuscito a superare Cal. Speriamo di fare meglio in Argentina. L’anno scorso non stava andando male, ma mi sono accorto che consumo troppo le gomme e questo non mi aiuta nella seconda parte di gara. La pista comunque mi piace, anche se ci sono tante incognite come il meteo ed il nuovo asfalto”.

A chiudere le interviste Johann Zarco: “Sono contento di essere rimasto in testa per tanti giri in Qatar. Non mi sentivo particolarmente competitivo col serbatoio pieno, ma nel corso dei test abbiamo trovato una soluzione che mi ha dato un maggior potenziale. Stavo andando bene ed è un peccato aver chiuso solo 8°, ma c’è stata un importante calo del grip alla gomma anteriore, e dobbiamo capire se si è trattato di un problema dovuto al mio stile di guida o dello pneumatico. La pista di qui comunque mi piace, ci ho vinto due volte in Moto2 e secondo me è un circuito abbastanza facile da imparare. Vedremo domani”.

Sequestrate dunque i telecomandi in casa vostra (e in loro assenza, non dimenticatevi l'appuntamento in diretta su Radio LiveGP) e sintonizzatevi già da adesso con l’Argentina, perché non è assolutamente il caso di perdersi neanche un secondo di questo appuntamento. Perché? Come sarebbe perche? Marquez ha la bava alla bocca dopo l’ennesimo incrocio/beffa di Dovizioso all’ultima curva, Rossi vuole fregare i due rivali e battere di nuovo il compagno di squadra, mentre da dietro Lorenzo, Petrucci e Pedrosa non avranno nessuna intenzione di restarsene lì a guardar vincere da lontano i compagni di marca. Scusate se è poco…

Gli orari del weekend per la MotoGP:

Venerdì 6 aprile

15.50: Prove libere 1

20.00: Prove libere 2

Sabato 7 aprile

15.50: Prove libere 3

19.30: Prove libere 4

20.10: Qualifiche

Domenica 18 marzo

14.40: Warm Up Moto3, Moto2 e MotoGP

20.00: Gara (commento in diretta dalle 19.50 su Radio LiveGP e cronaca web su www.livegp.it)

 

Daniel Limardi