Dopo appena pochi giorni di “fiato” dall’inaspettata e impressionante vittoria di Daniel Pedrosa sul circuito giapponese di Motegi, il Circus della MotoGP si sposta un po' più a Sud per il match in terra australiana. Un circuito, quello di Philip Island, per veri “purosangue”, uno di quelli da guidare a vita persa e forse anche con un pizzico di pazzia. Perché ci vuole esattamente questo per tenere aperto il gas nei saliscendi “ciechi” lungo il tracciato. Com’è ormai noto agli appassionati infatti, si tratta di una pista altamente spettacolare, collocata sul ciglio di una scogliera e su un terreno assolutamente ondulato, con un susseguirsi di curve ad alto raggio e da elevata velocità di percorrenza.

Circuito di quelli veloci quindi. Misura 4448 metri ed è molto scorrevole. I lunghi curvoni sono interrotti solo da 2 tornantini e dal rettilineo dei box in discesa, dove si raggiungono velocità elevate. Caratteristiche quindi che ben si adattano alle Yamaha.

Ed è proprio sul box del diapason (com’è logico che sia, vista la classifica) che tutti gli occhi rimangono puntati. I due contendenti al titolo, Rossi e Lorenzo, sono apparsi entrambi contenti di trovarsi qui.

“Il circuito lo adoro - debutta Valentino – è uno di quelli che mi danno più gusto da guidare. E’ uno spettacolo trovarsi qui e avere la possibilità di girare su questa pista fantastica. La cosa difficile è trovare l’assetto ottimale, ma sono sicuro che possiamo fare bene. L’imperativo è arrivare sul podio davanti a Jorge, per cercare di prendere qualche altro punticino per il mondiale”.

Come dare torto al “dottore”. I 18 punti che lo separano dal compagno gli basterebbero per “concedere” a Lorenzo di vincere tutte le ultime 3 gare accontentandosi di arrivargli sempre subito dietro. Ma Rossi, nella sua mente, sa anche che l’ultima gara a Valencia non è che gli venga sempre cosi bene. Quindi meglio non arrivare li con l’acqua alla gola.

Parole simili anche per Jorge Lorenzo: “La pista è spettacolare e mi piace molto. Ma so che è cosi anche per Valentino. La parte difficile qui è trovare un assetto ottimale. Ma col team lavoriamo bene e so che possiamo ottenere un ottimo risultato. La gara scorsa, purtroppo, è stata strana come spesso accade ultimamente, ed ho perso qualche punto per il Mondiale. Quindi sono qui per cercare di diminuire il distacco. Certo, se Vale non commette un errore, sarà difficile vincere il titolo. Ma finché la matematica me lo concede, continuo a lottare”.

Oltre ai piloti Yamaha, ovviamente, da non dimenticare il solito Marquez, che ha sottolineato di voler cercare di chiudere il Mondiale il più in alto possibile. Il “cabroncito” è reduce dal risultato “appannato” della gara scorsa, proprio mentre il compagno di squadra dimostrava che la moto era in grado di vincere. Ok la frattura al dito, ma in passato ha corso anche in condizioni peggiori con ben altri risultati.

Con queste premesse, si può non guardare una gara simile quindi? Assolutamente no. Rossi è uno di quei centauri veri che sicuramente non si farà venire “il braccino corto” con la calcolatrice in mano, e deve assolutamente prendere altri punti a Jorge tra qui e la Malesia. Lorenzo è obbligato a stargli davanti, mentre Marquez vuole dimenticare la delusione di domenica scorsa. Senza dimenticare Pedrosa che ultimamente sembra aver acquisito dei superpoteri, e i piloti Ducati che si stanno giocando la classifica con Marc. Domenica buttate via il telecomando dunque, perché le notti di luna piena australiana scateneranno i canguri mannari della MotoGp.

Daniel Limardi