Jorge Lorenzo sta volando in Giappone, ma è improbabile che l'eventualità sia per rescindere il contratto come ha sibilato Giacomo Agostini nel weekend del Mugello. Molto più probabile che il maiorchino voli dagli ingegneri Honda per trovare nuove soluzioni ergonomiche. Marc Marquez nel frattempo, dopo la gara, lo rimprovera: “Per poter chiedere uno sviluppo dedicato devi stare davanti”.

Jorge Lorenzo dodici mesi fa vinceva in solitaria proprio al Mugello la sua prima gara con la Ducati: una vittoria che cambiò completamente la stagione di Jorge, ma che arrivò troppo tardi. La vittoria arrivò da separato in casa, perchè già nella giornata di sabato aveva firmato il contratto che l'avrebbe legato alla Honda.

Domenica scorsa, da pilota Honda, ha chiuso in tredicesima posizione a venti secondi dal compagno di squadra. Nel pregara è Giacomo Agostini a sganciare la bomba: dopo la gara Jorge Lorenzo volerà in Giappone per rescindere il contratto con la Honda. La notizia gira veloce nel paddock e dopo la gara è lo stesso Jorge Lorenzo ad ammettere che volerà in Giappone.

Niente rescissione però, lo spagnolo volerà in Giappone per parlare direttamente con gli ingegneri e risolvere i problemi di ergonomia sulla RC213V. Sappiamo bene quanto sia importante per il suo stile di guida avere una moto che lo mette in condizione di poter stare “comodo” per tutto l’arco della gara. In questo momento Jorge non si sente ancora a suo agio e arriva a fine gara più stanco del dovuto, non potendo resistere agli attacchi degli avversari.

Il maiorchino, al contrario di ciò che ha fatto Zarco in KTM, è stato molto più cauto con le parole, non ha criticato la moto a sua disposizione. Anzi, si è complimentato con Honda e con Marquez per come sta guidando. Il nativo di Palma di Maiorca, però, chiede una evoluzione parallela a quella del compagno campione del mondo, che stando a lui aiuterebbe tutti i piloti ad andare più forte.

Dall’altra parte del box, però, sono volate parole tutt’altro che dolci. Marc Marquez non ha usato giri di parole: “Per presentare delle richieste devi essere davanti, altrimenti la casa ascolta chi va forte come me, Cal o Nakagami”. In sostanza, per Marquez, Jorge Lorenzo dovrebbe farsi andare bene la Honda e pensare solo a guidare forte.

Si tratta di un caso analogo a quello che sta succedendo in Aprilia, con Andrea Iannone che, nonostante sia costantemente in fondo alla classifica, accusa Aleix Espargaro di non dare dati utili per lo sviluppo. Con lo spagnolo della casa di Noale che, come il connazionale Marc Marquez, sostiene di essere lui l’uomo di riferimento per lo sviluppo: che la verità si trovi nel mezzo?

Mathias Cantarini