Il circuito è quello storico di Jerez, ormai sede permanente del Gran Premio di Spagna per la massima categoria su due ruote da una vita. Misura 4.4 km, ed è caratterizzato da 13 curve di cui 8 a destra e 5 a sinistra. Il rettilineo del traguardo è tra i più corti del campionato, e con i suoi “miseri” 600 metri costringerà i tifosi Ducati a stare un po’ più calmi sul divano in confronto alle domeniche precedenti.

Al contrario di Austin, che è una pista “stop and go”, quello di Jerez è un tracciato piuttosto scorrevole. A farla da padrone, infatti, sono curve veloci di medio raggio, da affrontarsi a velocità relativamente alte. Ad interrompere il tutto, ci pensano le due “staccatone” di curva 1 e soprattutto di curva 6, che la Brembo categorizza con un indice di difficoltà di livello 4 (su una scala da 1 a 5), una violenta decelerazione di oltre 1.5 G e una pressione necessaria sulla leva del freno di quasi 8 kg.

A “digerire” meglio tali peculiarità, come ormai si sa, è la Yamaha. La casa del diapason ha ormai abituato ad una moto estremamente bilanciata, con il suo punto di forza concentrato nella maneggevolezza, rotondità e scorrevolezza. E tra i saliscendi veloci della pista spagnola, la loro “creatura” si è sempre sentita assolutamente a suo agio. Come dimenticare infatti, il dominio di Jorge Lorenzo nella passata stagione, che mise in cascina la prima di quattro vittorie consecutive.

Da non sottovalutare, ovviamente, nemmeno gli altri. Marquez, prima di tutto, è reduce dalla consacrazione texana che lo ha lanciato consentendogli già di incamerare un buon vantaggio in classifica iridata. Senza contare che ora si trova a casa sua, davanti alla sua gente. Per le Ducati, invece, è ormai evidente che il loro “mostro” è competitivo, e che cercheranno sicuramente conferme. Da tenere anche in considerazione come i due Andrea ora si giochino il sedile 2017 (dopo l’ingaggio di Lorenzo), e quindi entrambi daranno il 101%. Occhio, infine, anche alla Suzuki, che nelle prime due gare dell’anno ha dimostrato che, come Yamaha, anche nel loro box il loro ottimo telaio predilige i layout più scorrevoli.

Sul fronte gomme, dopo i “disastri” dell’ultimo periodo, Michelin porterà le mescole con aggiornamento Austin. Per il retrotreno, saranno disponibili i compound “soft” e “medium”, riconoscibili nell’ordine da una banda bianca sulla spalla per la prima, e il solo logo del costruttore per l’altra. Da segnalare che la variante “medium” sarà una asimmetrica, con il lato destro leggermente più duro per meglio sopportare i numerosi curvoni su quel lato. Per l’avantreno invece, disponibili le mescole di tipologia “soft” e “hard”.

Sul fronte piloti, poche ore fa ha avuto luogo la consueta conferenza stampa. Presenti davanti ai giornalisti Marc Marquez, Jorge Lorenzo, Maverick Vinales, Andrea Dovizioso, Scott Redding e, in via eccezionale, il team manager Lin Jarvis, convocato per ufficializzare il cambio di casacca del numero 99. Il primo a "partire", per doveri di classifica, è stato Marc Marquez:

"E’ la prima gara in Europa e la prima gara in Spagna, sarà un GP speciale - afferma il talento di Cervera - da adesso in avanti le piste saranno diverse da Austin e vedremo come riusciremo a preparare la moto su questi circuiti a partire da domani. In ogni caso sono soddisfatto perché ad ogni GP ho delle sensazioni migliori sulla moto. Sappiamo che su questa pista Lorenzo è forte e l’anno è ancora lungo. Sarà interessante vederlo sulla Ducati”.

Dopo il cabroncito, parola a Jorge Lorenzo, al centro dell'attenzione mediatica durante l’ultimo periodo a causa della sua firma con la Ducati: “E’ stata una delle scelte più importanti della mia vita, anche se rimango concentrato sul presente e sul campionato 2016. La motivazione del cambiamento è stata quella di provare a vincere con un’altra moto. Necessitavo di questo cambio per aumentare le mie motivazioni e lavorare ancora meglio, ma lottare per la corona iridata con la mia scuderia attuale rimane per ora il mio obiettivo principale. Ho solo messo una certezza sul mio futuro ma adesso mi aspetta questo fine settimana. A Jerez l’anno scorso ho fatto una bella gara e quest’anno la stagione è iniziata bene, sono caduto in Argentina ma poi il risultato in Texas è stato buono in ottica mondiale. Abbiamo più potenziale dell’anno scorso e possiamo vincere”. Continuando poi riguardo al suo futuro, il maiorchino ha commentato: “Non ho ancora parlato con Stoner e non ho idea su quale sarà il mio compagno di box nella prossima stagione. Non dipende da me ma mi piacerebbe avere il maggior numero di persone competenti attorno. Avrò più certezza quando salirò sulla moto o a Valencia a campionato concluso o dopo. Ducati è come la Ferrari, credo che i suoi tifosi abbiano un rapporto particolare con la scuderia. Se vinco posso fare la storia”.

A continuare la conferenza ci ha pensato poi Andrea Dovizioso: “Abbiamo avuto l'opportunità di lottare per il podio ma la posizione in campionato non rispecchia le nostre potenzialità” ha esordito il forlivese - arriviamo in Europa e sarà molto interessante vedere quello che potremo fare su questi circuiti, perchè la moto va bene”. Parlando poi del futuro Ducati, l’italiano ha detto: “Tutto il mondo sa che ora la nostra moto è competitiva, e l’anno prossimo il team avrà un campione del mondo. E ovvio che io penso al mio futuro, ma la mia attenzione più grande è volta a fare bene in questa stagione. Sono tranquillo ed è la cosa più importante”.

Dopo i big e le successive battute di Vinales e Redding, a prendere la parola è stato Lin Jarvis: “È stato brutto perdere Lorenzo. Arriviamo alla fine di un'era, ed è una cosa che mi rende triste. Credo che Jorge possa essere il numero 1 anche in futuro. Non è stato facile tenere due piloti forti nello stesso box ma continueremo a farlo. Ci sono alcuni nomi che stiamo valutando e stiamo parlando con i loro manager. Essi sono sia futuri talenti, sia piloti consolidati. Non sarà facile e ci sono molte cose da considerare, ci prederemo il nostro tempo e cercheremo l’opzione migliore. Abbiamo fatto la migliore offerta possibile a Jorge, perchè avevamo i due piloti migliori e cambiare la line up non era l’opzione che volevamo. La fine del rapporto è stato buono e corretto, come tutti questi nove anni”. Alle domande poi sui possibili candidati a sedersi sulla Yamaha, il team manager ha risposto: “Maverick mi piace, ma come detto stiamo valutando vari nomi e poi decideremo rendendo subito pubblica la nostra scelta. Marquez? Bella domanda. Ma penso sia difficile che possa diventare il compagno di scuderia di Valentino Rossi”.

Come andrà a finire quindi? Marquez potrà riuscire a seminare il panico anche a Jerez per fare capire che in questo mondiale non regalerà nulla? Oppure Lorenzo ripeterà il successo dello scorso anno, cercando di lasciare un bel ricordo in Yamaha prima di vestirsi di rosso? E Rossi e le Ducati, riusciranno ad ottenere i risultati sperati per cercare di recuperare il tempo perduto delle gare precedenti? Per scoprirlo rimanete collegati, perché domenica, per il debutto nel vecchio continente, i centauri della MotoGp non lasceranno niente al caso.

 

Gli orari del weekend per la MotoGP:

VENERDI 22 APRILE

Ore 09.55: Prove libere 1

Ore 14.05: Prove libere 2


SABATO 23 APRILE

Ore 9.55: Prove libere 3

Ore 13.30: Prove libere 4

Ore 14.00: Qualifiche


DOMENICA 24 APRILE

Ore 14:00 Gara (commento audio su Radio LiveGP a partire dalle 13:50)

Daniel Limardi