Ducati è stata la dominatrice indiscussa della stagione 2022 di MotoGP. Una stagione storica conclusa con un totale di 12 vittorie, 32 podi, 16 pole position ed il Titolo di Costruttori per il terzo anno consecutivo. Ma nel monopolio Ducati non tutto è stato rose e fiori, vediamo i voti ai quattro team Ducati e ai loro protagonisti.

Credits: sito web MotoGP

DUCATI LENOVO TEAM, VOTO 9,5

Un Team innovativo che è riuscito a creare una moto veloce, impeccabile e competitiva in qualifica e in gara. Un totale di sei pole position e otto vittorie, tra Miller e Bagnaia, con le quali si è aggiudicato il campionato Mondiale Team in MotoGP per il secondo anno consecutivo. Nonostante la stagione da record, il voto non è dieci per le dichiarazioni di Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, per il tentativo di sorpasso di Bastianini a Pecco durante l’ultimo giro del GP di Misano. “Enea si poteva risparmiare quella staccata all'ultimo giro. Bisogna lavorare per la squadra: vinca il migliore, ma senza stupidaggini”, un commento sfortunato che ha fatto alzare il sopracciglio nel paddock.

FRANCESCO BAGNAIA, 10 E LODE

Una prima parte di stagione con alti e bassi ha lasciato spazio alla pazienza, la concentrazione e la capacità di rimettersi in piedi quando tutto sembrava perso, fino a diventare campione del mondo di MotoGP nell’ultima gara a Valencia. Merita il voto più alto non solo per aver rimontato niente meno che 91 punti, ma anche per portare Ducati sul gradino più alto 15 anni dopo il binomio invincibile Stoner-Ducati e 50 anni dopo un italiano, Giacomo Agostini, su una moto italiana, la MV Agusta.

JACK MILLER, VOTO 7

Un pilota determinato, una grande personalità e uno stile di guida che cattura l’attenzione di tutti. Il potenziale c’era ma non è riuscito ad esprimersi al 100% di fronte ad un Bagnaia inarrestabile. L’australiano chiude la stagione con una vittoria in Giappone, sei podi e una pole position a San Marino; risultati discreti considerando che guidava la miglior moto della griglia. Magari con KTM, con la quale aveva vinto nel 2014 in Moto3, sarà un'altra storia.

Credits: sito web Gresini Racing Team

GRESINI RACING TEAM, VOTO 8

Nel GP inaugurale, il Team scrive una pagina importante della storia del motociclismo. Grazie alla vittoria di Bastianini, Nadia Padovani diventa la prima donna Team Principal a vincere in MotoGP. Le successioni di buoni risultati portano il Team Gresini a chiudere la stagione come vicecampione dei Team Indipendenti nell’anno del debutto. Un tributo speciale alla memoria del tristemente scomparso Fausto Gresini.

ENEA BASTIANINI, VOTO 9

È stato indubbiamente la rilevazione di questa stagione. Il trionfo in Qatar non è stata una semplice casualità, perché successivamente ha replicato con tre vittorie e una pole position in Austria conquistando il titolo di miglior pilota indipendente. Considerato più volte come uno dei contendenti al titolo, nonostante guidasse una moto non ufficiale, i dolorosi quattro zero a Portogallo, Mugello, Montmeló e Austria l’hanno allontanato dalla corona della MotoGP. Da non dimenticare l’emozionante gara di Aragón vinta all’ultimo giro dopo un lungo duello contro Bagnaia. Un piccolo assaggio di quello che potrebbe essere il suo promettente futuro in Ducati ufficiale accanto al Campione del Mondo.

FABIO DI GIANNANTONIO, VOTO 5

Francamente è stato il peggior pilota dell’armata Ducati. I risultati parlano da soli: nessun podio, miglior piazzamento un ottavo posto al Sachsenring, è finito in zona punti in cinque occasioni e ha segnato un totale di 24 punti in tutta la stagione. Si salva dalla grave insufficienza grazie alla sua prima pole position in carriera firmata al Mugello, dopo essere passato dalla Q1 alla Q2. Un bilancio di stagione insoddisfacente probabilmente dato dalla mancata esperienza; ricordiamo che questa è stata la prima stagione di Di Giannantonio in MotoGP. L’anno prossimo al suo fianco ci sarà il nuovo capotecnico Frankie Carchedi, che ha lavorato negli ultimi anni insieme a Joan Mir. Una figura esperta che potrebbe aiutarlo a raggiungere i risultati che merita.

Credits: sito web Pramac Racing

PRIMA PRAMAC RACING TEAM, VOTO 8

Vince il titolo di miglior Team Indipendente per il secondo anno consecutivo con otto podi e sette pole position. Soprattutto durante le qualifiche, la velocità dimostrata è stata notevole, ma mai abbastanza per evitare di chiudere la stagione con zero vittorie. Un tasto dolente considerando che l’ultimo trionfo del Team risale al 2021 con la vittoria di Jorge Martín in Austria.

JORGE MARTÍN, VOTO 6.5

È innegabile che la stagione di Jorge Martín sia stata positiva: quattro podi in Argentina, Montmeló, Giappone e Valencia e cinque pole position. E allora perché il voto così basso? Perché ha sprecato tante pole position e tante occasioni d’oro senza mai riuscire a concretizzarle con la vittoria. Magari la mancata promozione in Ducati ufficiale ha lasciato il segno nella sua performance.

JOHANN ZARCO, VOTO 6

Copione similare a quello del suo compagno di squadra: quattro podi, due pole position e zero vittorie. Ha una Ducati veloce che però non riesce a guidare in modo naturale. L’obiettivo del primo trionfo della sua carriera in MotoGP sembra sempre più lontano da raggiungere.

Credits: sito web MotoGP

MOONEY VR46 RACING TEAM, VOTO 8

È stato un anno per imparare da loro stessi ma soprattutto dai rivali, ma l’evoluzione del Team nel corso della stagione è stata degna di nota. Piccoli passi avanti fino a riuscire ad incassare il primo podio in MotoGP della squadra ad Assen. La strada sarà sicuramente lunga prima di poter raggiungere un certo livello nella top class, ma l’inizio è stato al di sopra delle aspettative.

LUCA MARINI, VOTO 7

Ha avuto un inizio di stagione difficile, ma dopo la sua prima fila nelle qualifiche del Mugello ha trovato una buona base di setting che lo ha aiutato per il resto della stagione. Due quarti posti in Austria e Misano, dieci piazzamenti nella Top Ten e solo uno zero in tutta la stagione confermano i passi avanti rispetto all’anno precedente. È rimasto però alle porte del podio ed è l’unico pilota Ducati che non ha fatto una pole position questa stagione, dati allarmanti considerando che è il suo secondo anno nella top class.

MARCO BEZZECCHI, VOTO 8

È stata una stagione di prime volte per il riminese: primo anno in MotoGP, prima pole position nelle qualifiche del GP di Thailandia e primo podio della carriera nella classe regina nel GP di Assen. Una successione di buoni risultati che gli hanno permesso di aggiudicarsi il titolo di Rookie of the Year con due gare in anticipo. Ha dimostrato un grande potenziale nonostante abbia dovuto misurarsi da debuttante con i piloti più veloci del mondo.

Victoria Ortega Cabrera