Consegnata agli archivi la stagione 2015 della MotoGP, che ha assegnato il titolo di campione del mondo a Jorge Lorenzo, è tempo di tracciare un bilancio di questa incredibile annata, la quale ha toccato il suo punto più infuocato nella gara della Malesia, con l’ormai famoso #SepangClash tra Rossi e Marquez, e le polemiche che ne sono seguite con il finale al veleno di Valencia. Troppo scontato dare le pagelle ai piloti protagonisti in positivo ed in negativo di questa stagione, quindi analizzeremo il "bello" ed il "brutto" della stagione 2015: un campionato, in un modo o nell'altro, comunque da ricordare.

IL BELLO

Valentino Rossi: a 36 anni va vicino alla decima corona iridata in carriera, se non fosse per le losche trame ordite alle sue spalle dagli spagnoli. Praticamente in testa per tutto il campionato fino alla gara decisiva, corsa con l’handicap della partenza dalla P26. Sono 22 le posizioni recuperate dal Dottore al termine della gara di Valencia, ma la rimonta non gli basta per portarsi a casa il titolo. Unico neo di una stagione perfetta la gara di Misano: quel quinto posto grida vendetta.

Andrea Iannone: la nota più lieta nel team Ducati ufficiale. Sempre costante rispetto al suo compagno di box Andrea Dovizioso, raccoglie tre podi in stagione e per buona parte del campionato si ritrova al terzo posto dietro a Rossi e Lorenzo. Qualche problema di troppo sul finale, ma nel complesso una stagione assolutamente positiva.

Danilo Petrucci: altra nota lieta in casa Ducati. Al suo primo anno nel team Pramac chiude il campionato in top 10 con la perla del podio di Silverstone dietro all’amico Valentino Rossi. Stagione super per il pilota di Terni che l’anno prossimo dovrà riconfermarsi con una moto decisamente più competitiva della GP14.2

Maverick Viñales: stagione di apprendistato in MotoGP con la Suzuki che termina con il premio di Rookie of the Year. Doveva soffrire la potenza delle MotoGP ma alla lunga ha fatto soffrire il suo compagno di squadra e più esperto Aleix Espargarò. Prova del nove anche per lui il 2016.

Loris Baz: anche lui deb in MotoGP, rischia di vincere il titolo della categoria Open al suo primo anno. Pilota in costante crescita che l’anno prossimo vedremo all’opera su una Ducati accanto ad Hector Barbera.

Cal Crutchlow & Jack Miller: due mattacchioni come loro non puoi metterli nella lista dei brutti, nonostante le difficoltà di entrambi ad adattarsi alla Honda. Il buon Cal ci tiene sempre di buonumore con le sue gag e anche Jack è una perfetta spalla all’inglese. Il crash di Silverstone è acqua passata…

Nicky Hayden: nonostante si ritrovi a lottare nelle retrovie con una Honda Open, lo inseriamo di diritto nella lista del bello di questa stagione per essere un gran signore oltre che un gran manico. Lascia la MotoGP per tornare in Superbike e sicuramente uno come lui mancherà nel paddock.

Aprilia: il cambio Melandri-Bradl deve aver portato bene alla moto veneta. Da quando il tedesco è montato sulla RS-GP i risultati sono arrivati e di tutto ciò ne ha approfittato anche il suo compagno di box Alvaro Bautista. Entrambi i piloti ampiamente riconfermati per il 2016 e li vedremo con una vera MotoGP Aprilia.

Dani Pedrosa: se il mondiale fosse partito da Aragon lui sarebbe ampiamente campione del mondo. Mai una parola fuori posto, non si è mai lamentato anche quando poteva. Ha provato a “scombussolare” i piani provando a passare Marquez e Lorenzo a Valencia, ma è stato stoppato dal compagno di box sul più bello.

Il rientro al box di Rossi: dopo le polemiche delle ultime gare, vedere Rossi rientrare in pit lane tra due ali di folla e abbracciato dagli altri piloti nel giro d’onore è qualcosa che riconcilia con il vero motociclismo.

IL BRUTTO

E qui arriviamo alle note dolenti di questa incredibile stagione 2015, terminata nel modo che tutti hanno visto.

Jorge Lorenzo: voi mi direte “è il campione del mondo, cosa ci fa tra i flop?”. E' vero, è campione e dovrebbe stare nei top, ma i suoi atteggiamenti verso Valentino specie nelle ultime gare lo fanno entrare di diritto tra i flop. Si mette in mezzo nella faccenda del ricorso di Rossi al Tas e poi sul podio di Sepang fa il pollice verso alla consegna del trofeo del terzo posto proprio a Valentino. Si scusa con tutti per il gesto, ma ammette poi di essere stato aiutato dai due piloti Honda nel finale di Valencia.

Marc Marquez: come i bambini piccoli (non vinco io ma non vinci nemmeno tu) che piangono perché non vincono, Marc si mette di traverso nella questione mondiale tra Lorenzo e Rossi dando palesemente una mano al maiorchino. La gara di Valencia ne è la prova provata che aveva il potenziale per vincere la gara, ma se ne è stato dietro “scortando” Lorenzo e bloccando l’attacco di Pedrosa.

Honda: la più grande Casa di motociclette al mondo rinuncia alla vittoria per far vincere il pilota di una azienda nemica? Non esiste questa cosa…è inutile che i vari Nakamoto e Suppo si lamentino per le parole di Rossi in conferenza stampa. Il comportamento di Marquez da Phillip Island in poi è stato qualcosa di imbarazzante

Andrea Dovizioso: nonostante un buon inizio di stagione, cade in una profonda crisi dalla quale non ne esce. Forse soffre la competitività di Iannone? Non lo sapremo mai, sta di fatto che il Dovi ha corso una stagione mediocre con pochi alti e molti bassi.

Scott Redding: dopo una stagione di debutto molto positiva, non riesce a ripetersi in questo 2015 nonostante il miracoloso podio di Misano. Rialza un po’ la testa sul finale di stagione, forse anche per via della chiamata di Borgo Panigale

Il biscotto spagnolo: da Phillip Island in poi il mondiale ha preso una brutta piega ed è stato chiaro fin da subito che Marquez e Lorenzo avessero architettato qualcosa per impedire che Rossi riuscisse a vincere il titolo nonostante i 18 punti di vantaggio accumulati da quest'ultimo prima della gara australiana. Il resto è storia recente, con il famoso #SepangClash e la squallida gara di Valencia.

Marco Pezzoni