Ampiamente celebrati i primi quattro (Dovizioso, Lorenzo, Zarco, e Marquez), il nostro sguardo va anche sugli “umani” della Malesia, quelli cioè classificati dal quinto posto in giù a cominciare da un anonimo Dani Pedrosa, che continua a non digerire la pioggia, per chiudere con l’ultima posizione di Tito Rabat con l’altra Honda Estrella Galicia.

Dani Pedrosa come i gatti con l’acqua

Quasi sempre burrascoso il rapporto tra Dani Pedrosa e l’acqua quando si parla di gare bagnate. Partiva dalla bellissima pole ottenuta ieri e, dopo i primi due-tre giri in battaglia con Dovizioso, si è perso per strada riuscendo però a chiudere in quinta posizione, stringendo i denti contro un Petrucci in grande rimonta. Qualche buona gara sul bagnato l’ha pure disputata, ma il buon Dani è come un gatto quando vede acqua…

Ducati Pramac: per un Petrux in grande spolvero, un Redding versione gambero

Gara dei ragazzi del team Pramac decisamente dai due volti. Se ci fosse anche in MotoGP il premio del Rider of the Day, questo andrebbe dato a Danilo Petrucci per la grandissima rimonta in gara partendo dall’ultimo posto in griglia dopo un problema nel giro di allineamento che lo ha costretto a tornare ai box per la verifica della sua moto. Sesta posizione finale ed il rammarico di non averlo visto già con i primi fin dalle prime battute. Per Redding invece una gara da gambero. Partito bene nella prima fase, nella seconda metà è calato perdendo posizioni fino a chiudere in tredicesima posizione.

Yamaha Movistar: salvare il salvabile

Stagione da incubo quella vissuta dai due alfieri del team ufficiale Yamaha Valentino Rossi e Maverick Vinales. Solo 4 vittorie tra i due (3 Vinales ed 1 Rossi) in 17 gare ed un confronto impietoso con il team Tech3 di Zarco (rookie of the year) e Folger. Per il 2018 devono rivedere da capo il progetto intervenendo sulle aree critiche della M1 che quest’anno non pochi grattacapi ha creato ai due piloti in termini di usura gomme. Rossi 7° e Vinales 9° in gara sono l’emblema dell’andamento della moto da metà stagione in poi.

Michael Van Der Mark: buon debutto

Avrà anche chiuso in 16^ posizione appena dietro ad un altro gambero come Cal Crutchlow, ma il suo è stato un buon debutto contando il fatto di non aver svolto test sulla moto. Il buon Mickey è stato catapultato a Sepang sulla moto del team Tech3 causa assenza prolungata di Folger e nel weekend non ha per nulla sfigurato, pur partendo dal fondo della griglia.

Jack Miller: di nuovo combattivo

Dopo l’ottimo ritorno in pista nella sua gara di casa, chiusa al settimo posto con grandi bagarre e 4 giri condotti in testa, il buon Jack sull’asfalto bagnato della Malesia coglie un importante ottavo posto che lo proietta verso Valencia con grandi motivazioni in vista poi di un 2018 importante che lo vedrà in sella ad una Ducati.

Andrea Iannone & Alex Rins: Phillip Island aveva illuso

Se a Phillip Island la Suzuki era tornata combattiva dando seguito ad un filotto di buone prestazioni, in Malesia il duo in blu (da non confondere con le Yamaha ufficiali) è di nuovo sprofondato nel baratro causa pista bagnata. Eppure i due piloti non erano partiti male: Rins poi è caduto due volte, mentre Iannone ha finito per fare il gambero e chiudere 17° davanti al solo Rabat.

KTM ancora in crescita

Pol Espargarò chiude una posizione indietro rispetto alla gara australiana, ma si dimostra come sempre combattivo confermando la crescita della moto austriaca nella seconda fase della stagione di debutto in MotoGP per KTM. Per Bradley Smith due posizioni in meno rispetto a Phillip Island, ma finalmente si vedono barlumi del “vecchio” Bradley Smith: combattivo, veloce, coriaceo. Il 2018 sarà l’anno di KTM stabilmente in top 10.

Marco Pezzoni - @marcopezz2387

 

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