Una vera e propria ecatombe con una quantità di contatti incredibili, la MotoGP a Barcellona ha visto (anche grazie a Jorge Lorenzo) uno dei suoi peggiori weekend per il numero di piloti finiti in terra. A risentirne soprattutto la top class, che oltre a perdere due contendenti per il titolo mondiale raggiunge solamente le 13 moto al traguardo.

JORGE LORENZO, IL PESO DEI RISULTATI NEGATIVI

Nella gara della MotoGP in quel di Barcellona si è visto un Lorenzo autore di uno dei (non tantissimi) errori commessi in carriera. Se già la staccata era sembrata quantomeno azzardata, la potenza dell’urto ha lasciato chiaramente intendere quanto grossolano sia stato l’errore di giudizio del maiorchino, che ha però immediatamente ammesso di essere dispiaciuto. Non è un segreto che Lorenzo subisca la striscia di risultati negativi che lo interessa: è un pilota veloce che sa che potrebbe e dovrebbe giocarsi delle vittorie. Ma questa volta ha generato un bel problema.

MARQUEZ, FORTE DA SOLO, FIGURIAMOCI CON LA FORTUNA

Il problema è che nella caduta Jorge ha tirato nelle vie di fuga con se anche Andrea Dovizioso, Maverick Viñales e Valentino Rossi. Dovizioso è riuscito a mantenere la seconda posizione mondiale, ma adesso subisce ben 37 lughezze da un “Cabroncito” che sbaglia poco e capitalizza da qualsiasi occasione.

Va ancora peggio alla Yamaha, con Valentino quinto e Maverick addirittura undicesimo nella classifica del mondiale. Ne hanno giovato ovviamente Rins e Petrucci, che adesso inseguono a stretta distanza Dovizioso, il che ci porta ad avere una classifica mondiale che sembra regalare il titolo a Marquez senza troppe possibilità di replica da parte degli avversari.

UNA PLETORA DI CONTATTI

Per quanto il motociclismo sia uno sport duro, ed i contatti siano una conseguenza della ricerca del limite, qui a Barcellona abbiamo avuto una serie di tamponamenti veri e propri che non possono essere definiti patrimonio di questo sport. Senza scomodare nuovamente Lorenzo, una KTM ha centrato Aleix Espargarò, costringendolo al ritiro per il dolore al ginocchio, e lo stesso Rins ha prima toccato e poi rischiato di centrare Danilo Petrucci.

In Moto2 le cadute sono state “solamente” sei, preoccupa anche la Moto3 con dodici piloti in terra di cui più della metà negli ultimi quattro giri. È ora di parlare seriamente con i ragazzi, onde evitare che qualcuno si faccia male.

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Alex Dibisceglia