Le due Yamaha si sono dovute inchinare allo strapotere Ducati, con Jorge Lorenzo sul terzo gradino del podio a precedere un Valentino Rossi mai in grado di poter attaccare. Dopo la caduta accusata nelle libere di sabato, Marc Marquez ha limitato i danni, correndo da "ragioniere" ed artigliando un prezioso quinto posto in chiave Mondiale, riuscendo a contenere gli attacchi del connazionale Maverick Vinales, sesto con la prima delle Suzuki. A completare la top ten uno spento Dani Pedrosa, davanti a Redding, Smith e Pol Espargaro, quindi Danilo Petrucci che nel dopo-gara è stato penalizzato in seguito al contatto dell'ultima curva con Eugene Laverty. In classifica generale, Marquez continua a comandare indisturbato dall'alto dei suoi 181 punti, mantenendo 43 lunghezze di vantaggio nei confronti di Lorenzo e 57 su Rossi.

La gara ha visto per gran parte del proprio svolgimento una Ducati al comando, con Iannone subito abile a mantenere il comando delle operazioni tenendo a bada il compagno Dovizioso ma soprattutto le due arrembanti Yamaha di Lorenzo e Rossi. Start tra l'altro condizionato dalla partenza anticipata di molti piloti, sei dei quali vengono penalizzati con un ride through. Non mancano le scintille nella fase iniziale della gara, con diverse staccate al limite in curva 2 che regalano grandi emozioni al folto pubblico oggi presente sul tracciato austriaco. I primi sei (Iannone, Dovizioso, Lorenzo, Rossi, Marquez e Vinales) sembrano poter presto in grado di poter costruire un buon margine di vantaggio sugli inseguitori, almeno fino a quando il forlivese non decide di rompere gli indugi andando all'attacco del compagno di squadra e portandosi al comando della gara, imponendo per alcuni giri un ritmo indiavolato che gli altri fanno fatica a tenere. Lo strappo si rivela decisivo, visto che Marquez e Vinales si staccano definitivamente dal gruppetto di testa, le Yamaha tengono a fatica e Iannone riesce a mantenersi in scia al codone di Dovizioso, vista anche la scelta di gomme diverse dal resto dei big (Michelin morbide). La scelta si rivela vincente, visto che il pilota di Vasto si riporta al comando a sette giri dalla fine per poi non mollare più la vetta sino alla bandiera a scacchi. Dovizioso si deve accontentare della seconda piazza chiudendo in scia al compagno, mentre la prevedibile bagarre in casa Yamaha in realtà si risolve con un Jorge Lorenzo che riesce a contenere in maniera piuttosto agevole Valentino Rossi nel finale.

Sul podio è tripudio Ducati, con Iannone che riporta la casa di Borgo Panigale ad un successo che può rappresentare un punto di svolta per il futuro, riuscendo anche a rompere l'egemonia Honda-Yamaha di fatto assoluta dominatrice di queste ultime stagioni. Ma non ci sarà nemmeno troppo tempo di festeggiare, visto che tra pochi giorni il Circus della MotoGP sarà nuovamente impegnato in pista per il Gran Premio della Repubblica Ceca a Brno, un tracciato dalle caratteristiche completamente differenti rispetto a quelle di Spielberg ma che sarà sicuramente in grado di regalare altrettanto spettacolo.

Marco Privitera