Cal Crutchlow centra la sua terza vittoria in carriera al termine di una gara rocambolesca e completamente...pazza, nella quale è successo tutto ed il contrario di tutto. A cominciare dallo start ,rinviato per via delle condizioni della pista: tutti ai box per capire che gomme montare, tranne il solo Miller rimasto in griglia forse con la soluzione vincente, ovvero le gomme slick su una pista che andava via via asciugandosi.

Essendo rientrati tutti ai box tranne Miller, la Direzione Gara ha la brillante idea di inventarsi una griglia di partenza stile Sachsenring 2013, con Miller da solo e gli altri indietro di sei file rispetto al poleman. Quick start procedure con un solo meccanico in griglia e…primo colpo di scena: si spegne il motore della Honda di Marquez. Il Cabroncito spinge la moto in avanti per farla ripartire e non si accende, lo fa una seconda volta tornando indietro e riposizionandosi nella sua casella. Tutto ciò gli costerà successivamente un ride through per procedura irregolare in partenza.

Che non fosse la miglior giornata di Marquez lo si era già capito dalla partenza. Nella foga di rimontare prima tampona il malcapitato Aleix Espargarò spedendolo largo, poi nel prosieguo della rimonta taglia la strada ai vari Luthi, Morbidelli, Nakagami e compagnia, quindi per finire sportella e fa stendere Valentino Rossi nella fase finale della gara. Un Marquez stile palla da bowling che si prende 30” di penalità per la manovra. Nervi tesi a fine gara con Uccio che lo allontana a male parole dal box Yamaha.

Giornata da dimenticare anche per Ducati, con il solo Miller a tenere alto il nome di Borgo Panigale nella gara. Un Miller derubato di una possibile vittoria che si deve accontentare di una P4 finale dietro alla Suzuki di Alex Rins, mentre giornata da dimenticare per Dovizioso che comunque si trova in seconda posizione nel Mondiale, così come per Jorge Lorenzo che continua a navigare nelle sue difficoltà.

Buon secondo posto per Johann Zarco, anche se il francese ha scampato una possibile penalità per il contatto con Pedrosa terminato con l’high side del pilota spagnolo. Zarco ancora migliore Yamaha in pista davanti a Vinales ed un sorprendente Syahrin nei top 10, lui che partiva in fondo alla griglia.

Passa quasi in sordina alla fine la terza vittoria in carriera per Cal perché gli occhi sono tutti su Marquez e le sue azioni durante la gara. I 30” di penalità che gli sono stati comminati lo hanno rimandato in 18^ posizione proprio davanti a Rossi, caduto nel contatto con lo stesso spagnolo.

Che Marquez sia un po’ troppo protetto da Dorna è stato palese fin dal suo ingresso in MotoGP, ma oggi la sua condotta di gara è stata pericolosa per i suoi avversari. Una Direzione Gara più seria lo avrebbe punito più severamente per fargli capire come vanno le cose.

GP ARGENTINA - CLASSIFICA FINALE:

1. Cal Crutchlow (Honda) - LCR - 24 giri 
2. Johann Zarco (Yamaha) - Tech 3 - 0"251
3. Alex Rins (Suzuki) - Suzuki - 2"501
4. Jack Miller (Ducati) - Pramac - 4"390
5. Maverick Viñales (Yamaha) - Yamaha - 14"941
6. Andrea Dovizioso (Ducati) - Ducati - 22"533
7. Tito Rabat (Ducati) - Avintia - 23"026
8. Andrea Iannone (Suzuki) - Suzuki - 23"921
9. Hafizh Syahrin (Yamaha) - Tech 3 - 24"311
10. Danilo Petrucci (Ducati) - Pramac - 26"003
11. Pol Espargaro (KTM) - KTM - 31"022
12. Scott Redding (Aprilia) - Gresini - 31"891
13. Takaaki Nakagami (Honda) - LCR - 32"452
14. Franco Morbidelli (Honda) - Marc VDS - 42"061
15. Jorge Lorenzo (Ducati) - Ducati - 42"274
16. Alvaro Bautista (Ducati) - Nieto - 42"625
17. Thomas Luthi (Honda) - Marc VDS - 43"350
18. Marc Marquez (Honda) - Honda - 43"860
19. Valentino Rossi (Yamaha) - Yamaha - 52"082
20. Karel Abraham (Ducati) - Nieto - 1'03"944
21. Xavier Simeon (Ducati) - Avintia - 1'10"144

 

Marco Pezzoni - @marcopezz2387