La vittoria di Dovizioso, però, assume un sapore particolare, perché il forlivese non ha ancora rinnovato il proprio contratto (così come altri 21 piloti in griglia, direbbe il DS Davide Tardozzi), ma è evidente che la Ducati si trova nella posizione scomoda di aver puntato quasi l’intero budget per l’ingaggio dei piloti sul penta-campione Jorge Lorenzo, per poi accorgersi che il presunto scudiero Andrea Dovizioso, con questa moto, fa quello che vuole, ma soprattutto può giocarsi il mondiale. Cosa che il maiorchino non sembra ancora in grado di fare e, se queste sono le premesse, si preannuncia un altro anno di lacrime e sangue per il campione spagnolo, che in questa situazione non ci vuole stare, non vuole rinunciare al proprio ingaggio (stellare) ma, soprattutto, non riesce a vedere la luce alla fine del tunnel.

Dalla gestione sportiva Ducati, il direttore sportivo Davide Tardozzi continua a dribblare la domanda sul rinnovo di Andrea Dovizioso. A detta sua, non vuole mettere pressione al Dovi. Pressione che non è necessaria, perchè entrambi vogliono continuare assieme anche oltre la scadenza del 2018, ma è innegabile che se non si è ancora giunti alla firma è perché qualche intoppo c’è e (con ogni probabilità) proviene dall’altro lato box. Non crediamo che Andrea Dovizioso voglia lasciare Ducati, perché dopo sei anni in cui si è sudato ogni singolo risultato, in cui ha dovuto commentare (a fine gara) i risultati degli altri e giustificare la mancanza dei propri, ora vuole cavalcare l’onda di una ritrovata competitività, che in Ducati mancava da circa un decennio, ovvero dai tempi di Casey Stoner.

E non si tratta di una semplice questione di cifre, perché in Ducati sarebbero ben contenti di poter accontentare le richieste del forlivese, ma come già detto il problema maggiore è l’ingaggio, a questo punto diremmo ingiustificato, del suo compagno di squadra. Se lo spagnolo dovesse continuare con questo trend, potrebbe profilarsi un colpo di scena non da poco, con Jorge Lorenzo spinto a guardarsi attorno, per cercare di uscire dalla palude in cui si è infilato con Ducati, e magari tentare la fortuna in KTM, dove, non è un segreto, stanno cercando disperatamente un top rider, alla luce della fallimentare politica sin qui adottata con piloti di basso profilo.

In Ducati, stanno facendo di tutto per tenere l’attuale coppia, ma ciò sarà possibile solo se Lorenzo accetterà una pesante riduzione dei compensi, rimodulando il contratto sulla base dei risultati (come quello che attualmente lega il romagnolo a Brogo Panigale). È ancora presto per dirlo, ma questa vittoria per Andrea Dovizioso ha un sapore particolare. Il sapore di chi è ripartito per giocarsi il mondiale, così come aveva fatto lo scorso anno e forse ancora più consapevole del proprio valore, unitamente al gusto di sentirsi corteggiato da tutto il paddock della MotoGP. Sarà difficile che Ducati se lo lasci sfuggire, quasi impensabile: aspettiamo dunque le prossime 4/5 gare e staremo a vedere chi avrà avuto ragione.

Michele Bertolini