"Monza torna a rischio", "Il futuro del Gran Premio d'Italia nuovamente in bilico" e via dicendo. E' bastato poco per fare in modo che i rumors su un'improvvisa brusca frenata nelle trattative per il rinnovo del contratto del Gran Premio d'Italia gettassero letteralmente nel "panico" migliaia di appassionati sul web. Il tutto quando l'accordo sembrava ormai realmente ad un passo: questo grazie ad una base economica fissata per circa 20 milioni di dollari all'anno, con un Ecclestone resosi disponibile ad abbassare le richieste iniziali pari a 28 milioni (ovvero il doppio di quanto pagato da Monza fino ad oggi).

Un lungo ed estenuante braccio di ferro, portato avanti in primo luogo dal presidente ACI, Angelo Sticchi Damiani: proprio colui il quale, esattamente due settimane fa, aveva annunciato sul proprio profilo Twitter la notizia tanto attesa: "Per il futuro della Formula 1 a Monza il grosso è fatto. La firma con Ecclestone entro Febbraio. Accordo per circa 20 mln $ l'anno. Si limano i dettagli". Una rivelazione che aveva finalmente restituito il sorriso ai tanti appassionati che ogni anno popolano l'autodromo brianzolo nel week-end del Gran Premio, ma anche a tutti coloro che amano la Formula 1, visto che un vero e proprio "tempio" di questo sport sarebbe stato ancora salvaguardato almeno fino al 2020. E invece, secondo le notizie diffuse nella mattinata di oggi, l'ultimo incontro che si sarebbe svolto a Londra tra il boss della FOM ed i vertici dell'autodromo monzese non avrebbe sortito l'effetto sperato. Non tanto per la cifra pattuita, quanto per i dubbi espressi dallo stesso Ecclestone in merito alla solidità "politica" della società che gestisce il circuito, ovvero la SIAS. Uno scoglio che avrebbe spinto l'83enne britannico a richiedere ulteriori "garanzie" affinchè l'accordo potesse andare definitivamente in porto.

Qualcosa però non torna, in tutto questo. Anche perchè i fatti, al momento, dicono altro. E per fatti, nella fattispecie, intendiamo le dichiarazioni dei diretti interessati. Soprattutto perchè possiamo affermare, con relativa certezza, che le ultime in ordine di tempo (parliamo di sole 72 ore fa) siano state rese proprio ai microfoni di LiveGP.it. E mica da due esponenti qualunque: bensì dallo stesso presidente Sticchi Damiani e da Ivan Capelli, presidente AC Milano. Dichiarazioni che, pur con le relative cautele del caso, hanno confermato le rispettive sensazioni positive in merito ad una conclusione positiva dell'accordo. Tutto è avvenuto in occasione dell'ultima uscita pubblica dei due dirigenti, avvenuta in occasione della cerimonia dei Campioni dell'Automibilismo 2015, svoltasi a Taormina. Dove noi (insieme a pochissimi altri) abbiamo raccolto dalla viva voce di Sticchi Damiani e Capelli l'aggiornamento sullo stato delle cose. Parole eloquenti, che confermavano quanto comunicato nei giorni immediatamente antecenti. Sticchi Damiani: "Quando andammo a Monza in occasione dello scorso weekend di gara, il futuro del Gran Premio era ormai compromesso.  Mancavano le condizioni economiche per poter intavolare una trattativa. Siamo poi riusciti attraverso una faticosa attività parlamentare ad avere nella Legge di Stabilità la possibilità che ACI utilizzi le proprie risorse, pertanto abbiamo un blocchetto d'assegni aperto in mano. Naturalmente non è tutto, perchè ci sono anche altri aspetti di natura non economica da definire, ma sono convinto che troveremo un accordo. Ecclestone è una persona leale e corretta: anche lui vuole che il Gran Premio d'Italia rimanga a Monza". Niente allarmismo, dunque. Le trattative proseguono, come è normale che sia: con alti e bassi, con aspetti di svariata natura da definire. Ma una soluzione è ormai in vista, come confermato anche da Ivan Capelli: "Il cammino è ancora lungo, ma posso dire che ormai siamo all'ultimo giro. Questa è la fase normalmente più delicata, in quanto ci sono tutti gli ultimi dettagli da definire che potrebbero fare inceppare il meccanismo. Noi crediamo che questo non avverrà: ormai siamo nella fase finale e devo ancora ringraziare ACI per il supporto fornito in questa fase delle trattative".

Interviste che in molti (volutamente?) hanno deliberatamente ignorato, preferendo affidarsi ad altre fonti. Buon per loro. Naturalmente, se poi si desidera lasciare spazio per partito preso alle supposizioni, alle ipotesi ed alle voci di corridoio, è un altro discorso. E' un altro tipo di giornalismo. Ma, almeno per quanto ci riguarda, preferiamo concentrarci (e lo abbiamo sempre fatto, senza timore di essere smentiti) sui fatti. Dote forse rara, in questo mondo: dote che forse porterà a qualche click e retweet in meno, ma che regala qualcosa che nulla e nessuno potrà mai regalare. Noi la chiamiamo credibilità. 

Marco Privitera

 

RIPROPONIAMO LE INTERVISTE REALIZZATE AD ANGELO STICCHI DAMIANI E IVAN CAPELLI: