C’è chi lo paragona a Valentino Rossi per il modo di celebrare le sue vittorie, c’è chi dice che addirittura sia l’erede di Valentino Rossi... il "Dottore" addirittura rivede in lui sè stesso, ma Marquez è semplicemente… Marquez: un ragazzo di soli 21 anni che in 7 stagioni di Motomondiale ha già 4 titoli in bacheca (125 nel 2010, Moto2 nel 2012, MotoGP nel 2013 e 2014). Ma chi è esattamente questo giovane bi-campione del mondo MotoGP che sta stracciando record su record dal suo esordio nel Motomondiale?

Marc Marquez nasce a Cervera, una piccola città catalana nel febbraio del 1993. Alla tenera età di 4 anni il padre lo mette sulle moto da cross e sulle minimoto, quindi successivamente passa alle moto da corsa su strada. Nel 2008 avviene l’esordio nel Motomondiale all’età di 15 anni in sella ad una KTM, in coppia con un altro spagnolo di cui si sentirà parlare negli anni futuri, Esteve “Tito” Rabat. Non ottiene vittorie ma solo piazzamenti e un terzo posto come miglior risultato. Il talento si comincia a vedere ma è ancora acerbo e incline agli infortuni (salta le gare di Qatar, Spagna, Malesia e Valencia). L’anno seguente rimane in KTM, ottenendo ancora un terzo posto e due pole. La svolta avviene nel 2010 con il passaggio alla Derbi del team Red Bull Ajo Motorsport: 10 vittorie e 12 pole e il primo titolo mondiale in carriera all’età di 17 anni. (Per fare un confronto, Rossi ha ottenuto il titolo in 125 nel 1997 a 18 anni).

Nel 2011 passa in Moto2 con una Suter-Honda. Rischia di vincere il titolo già all’esordio nella classe intermedia dopo un bel duello con Stefan Bradl. Stagione tribolata sia dal lato infortuni (salta le ultime gare consegnando il titolo a Bradl) che dal lato regolamentare (qualche penalità di troppo) ma ottiene comunque 7 vittorie e 11 podi complessivi. Il 2012 è l’anno della consacrazione: vince il titolo mondiale con 9 vittorie e 14 podi complessivi, uno stile di guida unico che si porterà dietro in MotoGP (pieghe al limite della fisica, spazzolate in staccata, sorpassi in posti impossibili), imprese epiche (a Valencia vince la gara partendo dal fondo della griglia). Per rifare lo stesso paragone di prima, Rossi ha vinto il titolo in 250 a 20 anni contro i 19 di Marquez. La Honda ne intuisce il grande potenziale e gli fa firmare un contratto per portarlo in MotoGP l’anno successivo nel team ufficiale Repsol in coppia con Pedrosa, che avrebbe dovuto fargli da maestro.

Nel 2013 esordisce in MotoGP con la Honda HRC Factory al fianco di Pedrosa, ma già dalla gara in Qatar si capisce di che pasta è fatto: duello pazzesco con il suo idolo Valentino Rossi, vittoria autoritaria in Texas partendo dalla prima pole in carriera. In pochi gran premi ha già demolito il suo compagno di box Pedrosa. Non mancano anche qui ritiri, squalifiche, spaventi. Per capire di che pasta sia fatto Marquez, dopo il volo di Assen in prova, chiude la gara al secondo posto con un mignolo del piede fratturato. Al Mugello prende il più grande spavento in carriera: cade sul rettilineo principale procurandosi una profonda ferita al mento. In Inghilterra si becca 2 punti di penalità per la scivolata in variante. Qualche manovra un po’ al limite (la spallata a Lorenzo a Jerez all’ultimo giro) e sorpassi da urlo (quello a Rossi all’esterno del Cavatappi a Laguna Seca). Per certi versi qualcosa da Rossi ha imparato…

Riesce a vincere il titolo all’esordio con 6 vittorie e 16 podi complessivi e conquista anche il titolo di Rookie of the Year. Cancella il record che apparteneva a Freddie Spencer di pilota più giovane in pole e di vincere un titolo nella top class.

Quest’anno completa il suo processo di maturazione, addirittura vincendo le prime 10 gare consecutive ed eguagliando il record di Mick Doohan del 1997. Non riesce ad eguagliare il record di Agostini con 11 vittorie consecutive ma eguaglia quello di Valentino Rossi di 11 vittorie stagionali, stabilito nel 2001 e 2002. Con il titolo confermato quest’anno, è il più giovane bi-campione del mondo della classe regina, con i suoi 21 anni. E’ un pilota che sembra non avere punti deboli, ha uno stile di guida unico che deriva dalla sua esperienza in Moto2, non soffre la pressione, in poche parole ha tutto per diventare una leggenda del Motomondiale. I suoi numeri sono impressionanti: in 7 anni ha già all’attivo 4 mondiali, 111 gare, 43 vittorie, 67 podi, 48 pole, 37 giri veloci e 1692 punti. Contando solo la MotoGP, sono 28 podi in 33 gare (85%), 17 vittorie, 20 pole e 21 giri veloci.

La famiglia è il punto di forza di Marc Marquez: il padre osserva con apprensione dai box i due figli (il più giovane, Alex, è leader del Mondiale Moto3) ed è sempre inquadrato con le dita incrociate nella speranza che i due figli ottengano vittorie e piazzamenti sul podio.

Dopo i fratelli Espargarò (Aleix e Pol), la Spagna scommette sui fratelli Marquez, nella speranza che un giorno arrivino anch'essi sfidarsi in MotoGP.

Marco Pezzoni

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