Il motorsport italiano torna a sognare grazie a Luca Ghiotto. il pilota vicentino è infatti l'attuale leader del campionato GP3 a bordo della vettura del team Trident, per un'accoppiata tutta tricolore che sta recitando il ruolo di grande protagonista in questo avvio di stagione. Nei giorni scorsi Ghiotto è stato nostro ospite su Radio LiveGP, in occasione della 92° puntata di "Circus!", il talk-show dedicato al mondo del motori.

Considerando la competitività del vicentino messa in mostra sin dall'appuntamento di Barcellona, gli abbiamo chiesto se si sarebbe aspettato di trovarsi al top sin da subito. Luca ha mostrato di avere le idee chiare: "Fin dall'anno scorso (ricordiamo che aveva preso parte l'anno scorso alla tappa di Spa, conquistando la pole, e a quella di Monza, ndr) ho avuto un buon feeling con la macchina e c'è sempre stata la voglia di correre una stagione completa in GP3. Mi aspettavo di essere competitivo, perchè già l'anno scorso dai test di Abu Dhabi, proseguendo poi con tutti gli altri test pre-stagionali, ero sempre rimasto nella Top5, quindi sono arrivato a Barcellona con la speranza di far bene. Non pensavo che sarei stato il leader della classifica dopo 3 appuntamenti, però sapevo che c'era il potenziale per rimanere ai vertici."

Nell'ultimo weekend britannico Luca, pur non vincendo, ha accumulato buoni punti che in un campionato equilibrato come quello di quest'anno saranno molto importanti, visto l'equilibrio in campo. In merito a ciò il pilota ha sottolineato: "In questo tipo di campionati, a volte, prevale la costanza sulle vittorie, soprattutto dovendo fare i conti con l'inversione in griglia. Mi dispiace un po' per la prestazione ottenuta in Gran Bretagna perchè si poteva fare meglio, però ora bisogna guardare alla prossima gara in Ungheria."

Alla domanda su quali siano i suoi avversari più agguerriti e competitivi, Luca ha risposto: "Sicuramente i piloti dell'ART GP Marvin Kirchhofer, che è al secondo anno nella serie, ed Esteban Ocon, il quale è talentuoso ed ha vinto il tiolo FIA F3 2014. Aggiungerei Bernstorff che ha molta esperienza nella categoria ed è sempre rimasto nella Top5 in tutti i weekend, magari si potrà anche aggiungere qualche rookie."

Abbiamo dunque chiesto al veneto quale fosse il suo rapporto con gli altri due italiani (Ceccon e Fuoco) presenti in GP3: "Avendo battagliato in passato con Fuoco, lo conosco già da alcuni anni, mentre con Ceccon è la prima volta che mi trovo a correre nella stessa categoria, ma l'avevo già conosciuto quando correvo in kart. Abbiamo un buon rapporto, poi tra italiani ci si parla molto. Credo siano entrambi talentuosi: Fuoco l'ha dimostrato compiendo una bella rimonta in Austria, mentre Ceccon in Inghilterra ha dimostrato di essere veloce e comunque ha molta esperienza, anche in categorie maggiori."

Luca l'anno scorso ha affrontato la F. Renault 3.5, una categoria decisamente superiore alla GP3 in termini di potenza. Come è stato pianificato il passaggio dalla serie gestita dalla casa francese alla GP3? "Intanto, correndo negli stessi weekend della F.1, quest'ultima regala una visibilità maggiore. I grandi nomi della F.1 derivano in gran parte da questa categoria. C'è anche stata una ragione di budget, che non mi permetteva di continuare in quella categoria, senza dimenticare i risultati non all'altezza. A parte il weekend di Monza, l'anno scorso è stato disastroso e già i pochi risultati ottenuti in GP3 lo scorso anno mi hanno fatto cambiare idea. E' stato facile questo passaggio, poi il team Trident credeva in me."

A proposito del team Trident, abbiamo chiesto a Ghiotto di spendere due parole per quanto riguarda l'ACI Team Italia, progetto sostenuto proprio dalla scuderia italiana e di cui lo stesso Luca e Raffaele Marciello fanno parte: "Sono molto contento di questo progetto, poiché mancava in Italia una cosa di questo tipo. Negli scorsi anni non c'era un progetto che aiutasse i giovani piloti italiani nelle formule, mentre negli altri paesi era presente in passato. Sono felice che l'Italia si sia aggiunta alla lista, ma sono anche molto contento che abbiano scelto me e Raffaele Marciello come punte. Mi dà anche motivo di orgoglio, perchè mi fa pensare di essere uno dei migliori piloti italiani e che la Federazione crede in me. E' una bella soddisfazione perchè non è da tutti. Inoltre è un motivo in più per far bene quest'anno."

Da Twitter, un appassionato ha chiesto a Luca cosa cambierebbe nell'attuale Formula 1. " Guardo spesso le gare di F.1 degli anni '80, anche se non ero nemmeno nato. Era più "pericoloso" rispetto ad oggi, quindi più interessante. Riporterebbe molto interesse anche il motore v8, in quanto all'appassionato che va a vedere dal vivo il Gran Premio dovrebbero esplodergli i timpani e venire la pelle d'oca quando passa una vettura. A parte il suono, tempo fa c'era molta più differenza di velocità fra i team: c'è troppo poco spazio per i progettisti e per una casa o un team c'è poca libertà d'inventiva. Una vettura di F.1 dovrebbe poi essere nettamente superiore alle altre e un pilota che la prova dovrebbe rimanere a bocca aperta".

Molti piloti in passato, dopo aver vinto il titolo in GP3 (ad esempio Kvyat e Bottas) hanno compiuto il salto in Formula 1. Abbiamo infine chiesto al talentuoso pilota vicentino se pensa a questo "passaggio": "E' la prima cosa a cui penso la mattina, perchè fare il pilota significa fare molti sacrifici. Questo pensiero mi spinge a far sempre meglio. Però ora devo concentrarmi sul presente e rimanere con i piedi per terra. Vedremo quello che succederà a fine anno".

Giulia Scalerandi

 

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