Oggi il circuito di Jerez de la Frontera, oltre ad inaugurare la stagione 2015 di Formula 1, ha svelato per la prima volta la nuova Red Bull, rimasta quest’anno orfana di Sebastian Vettel dopo un sodalizio durato ben sei stagioni. La scuderia di Mateschitz non ha effettuato alcuna presentazione ufficiale in pit-lane, bensì ha svelato al mondo le forme della nuova creatura via web, in contemporanea con l’accensione del semaforo verde per la prima giornata di test. La seconda sorpresa il team di Milton Keynes l’ha riservata con la livrea, zebrata o camaleontica che dir si voglia, seppur non in versione definitiva. Una scelta, quest’ultima, adottata per cercare di camuffare le forme aerodinamiche ai rivali, anche se ad occhio si nota una certa somiglianza con il muso della Williams (vettura presentata questa mattina).

La RB11, questa la sigla per l'ultima nata in casa Red Bull, è la creatura di Adrian Newey con cui il team anglo-austriaco cercherà di rinverdire i fasti mondiali degli anni passati. Le difficoltà non sono però mancate, a cominciare dai severissimi crash test imposti dalla FIA e superati se non con qualche difficoltà.

“Il design della RB11è basato sulla comprensione di quanto abbiamo imparato lo scorso anno, con il grosso cambiamento riguardante le PU ed il pacchetto, e abbiamo settato la vettura cercando di ottimizzare le lezioni apprese", il commento di Adrian Newey espresso nel paddock di Jerez.

La macchina dell’anno scorso era quasi completamente nuova, le nuove regole interessavano molte aree. Quest’anno sono molto più marginali e ci sono alcuni cambiamenti che riguarderanno la forma della macchina e che saranno comuni a tutte le auto in griglia. Per quel che ci riguarda la maggior parte dei cambiamenti sono sottopelle. Abbiamo identificato le aree sulle quali potevamo intervenire e abbiamo lavorato duro su quelle. Quindi in sostanza non ci saranno molte differenze visibili, ma è stato fatto un sacco di lavoro su quei particolari nascosti“, le parole di Rob Marshall, capo dell'Ingegneria Red Bull.

Per quanto riguarda invece la power unit e la collaborazione con Renault, Newey ha dichiarato: “Abbiamo lavorato duramente con la Renault per aiutarli a sviluppare il motore. Quello di cui ci si deve ricordare è che il motore a combustione interna ed i componenti associati, ERS e turbocompressore, devono durare a lungo. Queste sono cose in cui, se una squadra prende un vantaggio, ci vuole tempo poi per ribaltare la situazione, o per tornare in pari o, come speriamo, davanti.”

Christian Horner, Team Principal: “La relazione con Renault ora è più stretta. Red Bull è l’unico partner di Renault, con noi e la Toro Rosso, ed il focus della Renault, che vede anche un coinvolgimento da vicino del nostro team design, sta fruttando buoni risultati ed un’integrazione maggiore tra power unit e telaio. Lavorando all’unisono con Renault possiamo fare davvero molti passi avanti quest’anno”.

Marshall: “Il processo di lavoro con la Red Bull è cambiato un po’. Abbiamo assunto più responsabilità per aiutarla in certe aree relative al packaging del motore. La zona di demarcazione tra motore e telaio non è più netta come era solita essere. Tirar fuori il meglio da queste power unit richiede un sacco di integrazione tra motore e telaio. E per questo stiamo lavorando a più stretto contatto con Renault”.

In seguito alla decisione di Newey di volersi dedicare anche ad altro, oltre che alla Formula 1, la Red Bull ha creato un team di lavoro che vede coinvolti Rob Marshall, capo dell’Ingegneria, Dan Fallows, capo degli aerodinamici, Paul Monaghan, capo dei veicolisti, e Pierre Wache, capo ingegneri per le performance.

Questo il commento del Team Principal Christian Horner al riguardo: "In previsione del doppio ruolo di Adrian, abbiamo creato un team, guidato da Rob Marshall, che si assume delle responsabilità giornaliere precedentemente tenute da Adrian. Tuttavia, lui è ancora una parte importante nel team e contribuisce giornalmente e settimanalmente.”

Newey: “Sebbene abbia lavorato di meno rispetto a prima, sono stato ancora molto coinvolto sul layout della vettura, sul pacchetto, per provare a tirare fuori il massimo possibile, ma ho lavorato molto con il team tecnico. Ho fatto un passo indietro, lavorando su altre cose, ed ora la F1 non è l’unica cosa in cui sono coinvolto. Andrò ad alcune gare e ci sarò in Australia e nei test invernali, per supervisionare, guidare e fare da mentore, oltre a provare a mettere in pratica nuove idee.”

Dan Fallows, capo dell’aerodinamica: “Il ruolo di Adrian è cambiato, ed ora siamo ad un punto in cui possiamo essere più indipendenti. Tuttavia, Adrian è comunque molto coinvolto. La ragione per cui la transizione è stata così buona è che siamo tutti abituati a lavorare come Adrian e seguiamo la sua filosofia. Perciò, quando interviene nelle nostre discussioni, tutto avviene in modo naturale.”

Marshall: “Passare da capo progettista a responsabile dell’Ingegneria è stato un po’ un cambiamento. Ovviamente Adrian si è fatto da parte in un certo senso per lasciare un po’ più di spazio per far salire qualcuno di noi a riempire il vuoto che ha lasciato. Quindi è toccato a me, Paul, Pierre e Dan riempire un po’ delle aree da cui Adrian si è spostato e abbiamo formato un gruppo tecnico per prendere le decisioni che in passato avrebbe preso lui per noi. Adesso ci stiamo dando da fare da soli."

A Melbourne la Red Bull in griglia schiererà una coppia di piloti nuova: al confermato Daniel Ricciardo è stato affiancato Daniil Kvyat (reduce dall'ottima stagione in Toro Rosso).

"Conosciamo le qualità di Daniel dallo scorso anno e troviamo che sia un talento incredibile. La velocità, l’impegno e la determinazione che ha dimostrato sono tutte qualità che stavamo cercando. Abbiamo visto cosa sa fare Daniel, crediamo che Daniil sia della stessa pasta. Sono giovani, affamati, velocissimi e penso che si spingeranno a vicenda nel corso dell’anno” il parere di Horner sui suoi due driver.

"Lo scorso anno avevo molta pressione, perché dovevo dimostrare di essere all'altezza di un top team come la Red Bull - ha detto Ricciardo - ho dimostrato il mio valore in pista e adesso sono pronto a lottare con la Mercedes per il titolo mondiale. Voglio liberare questa bestia chiamata RB11."

"E' davvero una grossa chance quella che mi è stata data - ha spiegato Kvyat - voglio solo lavorare sodo per dimostrare di essermelo meritato. Obiettivi? Nessuno in particolare: voglio solo fare le cose nel miglior modo possibile. Io e Ricciardo ci conosciamo da sei anni, sono certo che mi darà una mano".

Conclusione inevitabile di Horner sugli obiettivi 2015 del team: "Il nostro obiettivo è semplice: chiudere ancora di più il gap da Mercedes. Siamo stati gli unici, Mercedes esclusa, a vincere un GP nel 2014, conquistandone 3 con Daniel. Il nostro obiettivo è mettere il più possibile pressione su Mercedes. Sappiamo quello che vogliamo, sappiamo cosa vogliamo raggiungere e credo che con la RB11, con i piloti che abbiamo e con le nuove strutture create, saremo in grado di farlo."

Il primo giorno di test ha visto la RB11, guidata da Ricciardo, completare 35 giri e fermare il cronometro sul tempo di 1’23?338, prima di accusare problemi alla power unit e alla batteria. Domani si replica con l’esordio stagionale di Kvyat.

Vincenzo Buonpane

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