Jordi, 4° Gran Premio d’Italia, ma 1° in sella alla MV Agusta

Questo weekend sarà importante perché è la gara di casa per MV Agusta e dobbiamo fare bene soprattutto per tutti i nostri tifosi che vengono qui ad Imola. Storicamente Leon è andato bene qui e dobbiamo rimanere su quella linea di prestazioni.

Secondo Gran Premio d’Italia per te su una moto italiana. Che sensazioni hai a gareggiare per un marchio storico come MV?

Il vero “casino” del weekend è quando arrivano tutti gli ospiti e gli sponsor nella nostra hospitality, devi gestirli tutti. Salire sulla moto e fare i tempi è il meno. La pressione è tutta sui componenti del team che devono organizzare le presenze degli ospiti che arrivano durante il weekend.

Prima volta per te in un team ufficiale…

Sono veramente contento di essere in un team ufficiale. E’ importantissimo il lavoro che facciamo. Quando salgo sulla moto mi sento responsabile perché so che se facciamo qualche passo sbagliato tutto il weekend è compromesso ed essendo l’unica moto è facile perdersi un po’. Per fortuna la squadra è fortissima, ho degli ingegneri e dei meccanici bravissimi e poche cose si perdono. C’è una grande responsabilità perché dobbiamo fare il meglio possibile e far rendere al massimo quello che abbiamo in mano. E’ facile dirlo ma è difficile farlo quando non hai nessuno dall’altro lato del box con il quale confrontarti. Non sai se ti manca qualcosa o sei sopra al limite, quella è la cosa difficile. Essendo una squadra “factory” con un solo pilota non è facile, però mi sento a mio agio con la gente del team e il tutto diventa più facile.

Come ti trovi con la moto dopo questi primi 4 round?

Ho fatto un po’ fatica all’inizio a capire bene come funzionava la moto. In Australia per esempio pensavo di sentirmi bene su un tracciato che mi piace, ma poi ho fatto fatica a sentire mio il mezzo. Dalla Thailandia in poi siamo andati molto meglio facendo bei turni tra libere e gare, mi sentivo bene con il davanti della moto, ad oggi posso dire che siamo in crescendo, ci affacciamo spesso nella parte alta della classifica in qualifica. In gara però ci manca qualcosa, facciamo fatica a serbatoio pieno, non riusciamo ancora a sfruttare bene le gomme nuove nei primi 3-4 giri. Sapendo che ci manca ancora tutto questo dobbiamo concentrarci seriamente. Sappiamo che la moto, per come è costruita, ha degli enormi punti di forza, come un telaio fantastico. Non abbiamo tanta potenza rispetto agli avversari, i primi 10 metri di accelerazione in partenza ed in uscita di curva sono un grosso vantaggio, così come le staccate e gli ingressi in curva. Non dobbiamo perdere quello che sappiamo sia già buono sulla nostra moto. Dobbiamo migliorare nelle aree dove abbiamo delle criticità.

Che differenze hai trovato salendo sulla MV rispetto alla BMW?

Sono molto diverse tra loro, La MV è una moto più “racing” e soprattutto è una moto artigianale al 100% rispetto alla BMW. Per qualsiasi intervento che si fa ci vuole poi del tempo, ci vogliono delle mani esperte e ci vuole anche affetto verso la moto. Il che diventa anche più costoso in questo senso, ci vuole tanto tempo per tutto, ma è questo il vero senso di MV, è una moto impegnativa, si fa fatica delle volte a settarla, ma quando ti dà delle piccole soddisfazioni in pista ti rende orgoglioso di quello che hai fatto. 

Tu, Ayrton e Raffaele state facendo un po’ fatica visto che venite da moto diverse…

Io mi sento bene con la moto, ho fatto fatica all’inizio a capire come si guida. Adesso mi sento pronto per tirare fuori il massimo da quello che ho tra le mani. Non mi aspettavo niente di diverso, mi aspettavo una moto “racing” che mi permette di fare quello che voglio, ma non è facile farlo. Leon Camier è un pilota fortissimo e molto talentuoso che ha fatto volare la MV. L’anno scorso lottavo spesso con lui e vedevo che la moto gli permetteva di staccare molto più avanti.  Mi aspettavo questo ma non sapevo con che facilità si poteva fare. La BMW di base era un moto buona, molto competitiva, solo che quel reparto corse non esiste, ci tocca lottare con una moto “Superstock”, anche se non propriamente, ma se viene sfruttata di più e meglio facendo dei piccoli cambiamenti può veramente lottare per le posizioni di vertice. Tutto dipende dalla Casa e da dove si focalizza il suo prodotto di punta. MV Agusta è più focalizzata sulle gare, più che una moto è una passione, offre un'esperienza anche storica a chi la guida. Guido una F4 datata, ma un marchio magico è sempre attuale nonostante il passare degli anni.

I problemi tecnici che hanno afflitto Leon lo scorso anno li hanno risolti? Ne hai avuti meno in questo inizio di stagione…

Per adesso problemi al motore non ne ho avuti, abbiamo avuto “sfiga” nel senso che abbiamo bucato una ruota, preso qualche pilota (Laverty, ndr), però rogne tecniche non ne abbiamo avute. Incrociamo le dita perché tutto l’anno sia così.

Parlando di 2019…resterai in MV? Proverai la nuova F4?

Mi piacerebbe tantissimo restare qui in MV. Per la nuova F4 vediamo se si riesce a fare e se andrà meglio rispetto a questa (ride)...

 

Da Imola – Marco Pezzoni @marcopezz2387