Lui è Ivan Capelli, 93 gare disputate in Formula 1, ex-pilota Ferrari e attuale commentatore Rai per i Gran Premi. Uno che ha corso al fianco dei vari Senna, Prost, Mansell e Alesi. Uno che con l'attuale genio della Red Bull, Adrian Newey, ci ha lavorato nello stesso team. Era l'annata 1988, Capelli si trovava alla guida della Leyton House, una vettura già di per sè innovativa se non altro per l'angusto spazio nell'abitacolo riservato al pilota, che il milanese riuscì però a condurre al traguardo in seconda posizione all'Estoril. Altri acuti sarebbero arrivati anche nelle due stagioni successive, con Capelli che riuscì persino a sfiorare la vittoria in Francia nel 1990, superato solo a pochi giri dal traguardo dalla Ferrari di Alain Prost. Tali risultati valsero però al pilota le attenzioni del Cavallino, che scelse di ingaggiarlo per la sfortunata stagione 1992, mentre la carriera di Newey decollò verso le vincenti esperienze in Williams, McLaren e Red Bull. A proposito dei fattori maggiormente significativi nell'ambito del dominio Red Bull-Vettel, Capelli non ha quindi alcun dubbio: "Adrian Newey è il vero genio della Formula 1. Lo conosco bene avendo lavorato con lui, e se ha progettato sempre vetture vincenti nel corso di questi anni, un motivo ci dovrà pur essere. Il binomio con Vettel rende poi quasi maniacale la perfezione tecnica di questa scuderia, con una netta superiorità evidenziatasi soprattutto nelle ultime gare". E gli altri, cosa possono fare per contrastare questo stato di cose? "Ferrari, Mercedes e McLaren hanno tentato, in taluni casi, anche di copiare le soluzioni della Red Bull, ma senza venirne a capo. Questo è stato un grosso limite che ha dato un grande vantaggio alla squadra di Sebastian". Per Capelli, l'esperienza ferrarista è coincisa, suo malgrado, con uno dei periodi più bui nella storia del Cavallino. Nessuno meglio di lui, dunque, può dare un giudizio su quale sia l'aria che si respira a Maranello quando i risultati, come in questa stagione, non sono all'altezza delle aspettative. "Il problema è che in Ferrari attulmente mancano le idee. Ci sono tanti buoni tecnici, ma la differenza è che in Red Bull le idee ci sono e vengono applicate. Nonostante ciò, sono riusciti a cogliere dei risultati importanti, e la matematica ancora non li esclude dalla lotta per il titolo, ma purtroppo devono fare i conti con un avversario molto forte. I nuovi arrivi però, come quello di James Allison dalla Lotus, potrebbero aiutare a colmare il gap con il vertice".

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