Genuino, spontaneo e disponibile. Ma, al tempo stesso, duro, concentrato e ferocemente determinato. Questo è Davide Valsecchi, campione del mondo in carica Gp2 e attuale terzo pilota del team Lotus in Formula 1. Lo abbiamo incontrato a Milano, per un incontro organizzato da F1Passion.it in collaborazione con La Gazzetta dello Sport. Davide non si è sottratto alle numerose domande degli appassionati, svelando curiosità e particolari interessanti sul suo attuale ruolo in seno al team di Enstone, ma non nascondendo le proprie ambizioni in chiave futura. Ambizioni che si chiamano Formula 1 in qualità di pilota titolare, soprattutto ora che la Lotus dovrà trovare il sostituto di Kimi Raikkonen, in partenza verso la Ferrari. Basta sentire parlare alcuni istanti il pilota brianzolo per intuire la sua voglia di mettersi al volante, al fine di poter dimostrare tutto il proprio valore già evidenziatosi nella scorsa stagione con la conquista del campionato cadetto al volante della vettura del team Dams. Valsecchi aspetta solo la propria chance, sia che essa derivi da un "improvviso" mal di schiena di Raikkonen, sia che scaturisca dalla volontà dei vertici del team di affidargli un ruolo da titolare. Per andare a colmare un vuoto, quello dei piloti italiani in Formula 1, che ormai si protrae da due lunghe stagioni. Ma soprattutto, per raccogliere i frutti di quanto finora seminato, realizzando proprio il sogno di esordire in una gara della serie regina. "Spero di avere il prima possibile l'occasione di scendere in pista e poter dimostrare le mie qualità - esordisce Davide - nel frattempo mi sto impegnando al massimo e poi quando ci sarà l'opportunità giusta spetterà a me dimostrare di essere bravo abbastanza". Durante l'incontro, al quale sono intervenuti anche l'ing. Mauro Coppini ed il vice-direttore della Gazzetta, Umberto Zapelloni, sono state svariate le tematiche affrontate: dalle capacità di pilotaggio richieste da una Formula 1 moderna alla gestione delle gomme, dal ritorno del motore turbo all'importanza dei test: un'occasione unica per sentire la testimonianza diretta di chi ha l'opportunità di vivere dal di dentro il paddock e la vita di scuderia, con tutte le sue particolarità ed i suoi retroscena. Come quelli rivelati a proposito della personalità di Kimi Raikkonen: "E' un pilota fantastico - sottolinea Davide - ed è anche molto amato dai membri del team. Purtroppo i rapporti sembrano essersi un pò incrinati dopo l'annuncio del suo ritorno in Ferrari, anche perchè lui rappresentava il motivo per cui molti sponsor si erano avvicinati alla scuderia. Devo dire che è un personaggio particolare, che sembra quasi dare l'impressione di non volersi impegnare molto, ma che quando scende in pista non fa sconti a nessuno: i risultati parlano per lui". Di fronte all'eventualità di poter scegliere tra lo svolgere un altro anno in qualità di tester, piuttosto che di tornare a gareggiare in gara, magari in un'altra categoria, Valsecchi sembra avere pochi dubbi: "Dal punto di vista personale e sportivo, il fatto di non correre mi manca davvero tanto, anche perchè io sono un animale da gara - confida il pilota di Eupilio - e sento di poter dare il meglio in quella circostanza. Per adesso ho un contratto con un team di grande prestigio come la Lotus fino al termine della stagione, pertanto cercherò di fare del mio meglio per guadagnarmi un posto da titolare: se poi quest'opportunità non dovesse concretizzarsi staremo a vedere, purtroppo nella vita non tutti riescono a fare sempre ciò che sperano". Riguardo all'assenza di piloti italiani in Formula 1, Valsecchi conviene sul fatto che la carenza di sponsor ed il periodo di crisi economica del nostro Paese sia un ostacolo difficile da superare: una situazione per certi versi simile a quella di Giorgio Pantano, anch'egli campione Gp2 nel 2008 e poi privo di uno sbocco in Formula 1 l'anno seguente. "E' vero, ma bisogna dire che Pantano, a differenza mia, un'opportunità in Formula 1 ce l'aveva avuta: io ancora no, ed avendo conquistato il titolo in Gp2 ad un'età inferiore rispetto alla sua, teoricamente avrei dovuto avere qualche chances in più per gareggiare. Evidentemente non sono riuscito, nonostante tutto, a creare un interesse attorno a me tale per cui qualche grosso sponsor fosse disposto ad investire sulla mia presenza in Formula 1". Di certo, se a contare non fossero solo i soldi ma doti come il talento e la tenacia, Valsecchi meriterebbe di diritto un posto nella massima formula: l'Italia da corsa ci crede insieme a lui.

{jcomments on}