Il lungo letargo della Indycar, per la gioia dei milioni di appassionati, sta finalmente per terminare. Con i test collettivi di Sebring di fine mese, la stagione 2017 prenderà ufficialmente il via, con parecchie novità e qualche certezza. Partiamo da quest'ultima, che risponde al nome di Firestone. E' di pochi giorni fa, infatti, l'annuncio del prolungamento con l'attuale fornitore unico di pneumatici fino al 2020, dopo che quest'ultimo era diventato tale dal 2000. "Firestone è parte del tessuto della IndyCar e il suo impegno per l’evoluzione delle prestazioni, innovazione e sicurezza è stato notevole. Il marchio Firestone è ormai parte del nostro sport da più di cento anni e continua ad essere un partner fondamentale nella crescita della IndyCar sia dentro che fuori dalla pista", è stato il commento entusiasta di Jay Frye, Presidente dell'Indycar Series. Doveroso ricordare che nella stagione che prenderà il via il 12 marzo da St. Petersburg verrà aumentato il numero di set forniti per le sessioni di prove libere, con la possibilità per ogni team di utilizzare anche un set di gomme super morbide (contrassegnate dalla banda laterale rossa), per poter simulare al meglio le condizioni di qualifica e gara.

Rimanendo sul fronte regolamentare, il congelamento previsto per tutto il 2017 degli aerokit, che quindi saranno gli stessi per tutte le gare in calendario, ha dato il via ad una serie di speculazioni spazzate via dal rinnovo con Dallara fino al 2020 annunciato dallo stesso Frye nell’ambito del North American International Auto Show di Detroit. In tale contesto sono stati mostrati i primi bozzetti dei nuovi aerokit unici che dovrebbero vedere la pista nel 2018. Maggiori informazioni saranno divulgate nelle prossime settimane, specificatamente nel corso dei test di Phoenix del 10 e 11 febbraio, ma l'obiettivo dei vertici americani è di avere già a disposizione una vettura pronta e conforme alle nuove specifiche per l'edizione 101 della 500 miglia di Indianapolis, mentre la prima e vera prova in pista sarebbe prevista per l'estate.

Anche sul fronte piloti le novità non sono mancate nel corso dell'inverno. La più ghiotta e se vogliamo, anche la più attesa, è stata quella dell'ingaggio da parte di Roger Penske di Josef Newgarden, un matrimonio di cui si aspettava solamente l'annuncio. A far posto al biondo 26enne del Tennessee è stato il recente vincitore della Race of Champions Juan Pablo Montoya (clicca QUI per il resoconto della gara) che però avrà a sua disposizione una vettura per tentare di bissare il successo del 2015 nella 500 miglia. Gli altri cambi di casacca sono stati quello di Sebastian Bourdais, accasatosi al team di Dale Coyne, e quelli di Takuma Sato e Carlos Munoz che si sono "scambiati" il sedile approdando rispettivamente al team Andretti e al team Foyt. Sul fronte conferme, Spencer Pigot ha rinnovato il suo accordo con il team di Ed Carpenter che, rimasto orfano di Newgarden, ha ripiegato su Hildebrand, il quale dividerà il volante con il suo datore di lavoro, sulla falsariga di quanto successo a Luca Filippi nel 2014.

Pochi i tasselli da mettere a posto nella griglia 2017: uno di questi è il team Kv Racing, che dopo aver tentati nei mesi scorsi una partnership con Carlin, si è ritrovata a dover lottare con una situazione finanziaria non propriamente florida. La soluzione potrebbe avere il volto di Pastor Maldonado e del suo munifico sponsor PDVSA, con il venezuelano che però vorrebbe un accordo per correre solamente sugli stradali, cosa che obbligherebbe il team a trovare uno specialista per gli ovali, vista la dichiarata intenzione di gareggiare alla 500 miglia. Di accordi ufficiali nemmeno l'ombra al momento, ma la sensazione è che non verrà trovata al più presto una soluzione. Quella passata potrebbe essere stata l'ultima nella serie per il team, che nella sua storia ha visto al volante piloti come Mika Salo, Max Papis, Jimmy Vasser, Rubens Barrichello e Sebastian Bourdais, solo per citarne alcuni.

Vincenzo Buonpane

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