Nella cittadina, secondo i rumours, dovrebbe essere presente anche il manager di Fernando Alonso, Luis Garcia Abad, a testimoniare la volontà più o meno espressa dell'asturiano di tentare l'avventura oltreoceano in assenza di un progetto vincente in Formula 1.

Ma a differenza dell'anno scorso, quando Alonso prese parte alla 500 Miglia di Indianapolis in collaborazione con il team Andretti, si tratterebbe di una partecipazione a tempo pieno nella massima serie americana e con un obiettivo ben preciso: la vitttoria del campionato.

Non è un mistero che lo spagnolo sia alla ricerca di un volante che possa permettergli di lottare per il titolo e di riassaporare sensazioni ormai perse, e non è da escludere a priori e in assenza di sedili competitivi (con le ipotesi Ferrari e Mercedes via via sfumate per motivi diversi), che l'unica strada percorribile sia il trasferimento negli States. Inoltre per la McLaren l'ingresso in IndyCar potrebbe essere un'ulteriore occasione per i tanti giovani piloti sotto contratto con il team: Lando Norris e Nick De Vries, solo per citarne alcuni.

Il progetto, per il momento, prevederebbe un ingresso graduale e con la collaborazione di un altro team (come nel 2017 per la 500 Miglia), prima dell'impegno totale dal 2020. Ma le parole di Zak Brown nel paddock di Montecarlo fanno capire molte cose: "Abbiamo assunto Gil de Ferran come consulente e lo vedrete spesso nelle gare IndyCar. Il suo impegno partirà da Detroit e salterà spesso tra gli Stati Uniti e il nostro paddock".

Per Fernando Alonso, che quest'anno prenderà parte alle 24 Ore di Le Mans, potrebbe essere un'ulteriore occasione per conquistare l'ambita Triple Crown.

Vincenzo Buonpane

 

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