La seconda tappa della stagione 2014 dell’Indycar Series ha visto il successo di Mike Conway, che ha ottenuto così la propria seconda vittoria sul circuito cittadino di Long Beach. L’inglese del team Carpenter, partito dalla 17° posizione, ha saputo sfruttare sia un pizzico di fortuna che la capacità di gestire una gara molto movimentata, soprattutto nella seconda parte.

Conway ha preceduto sul traguardo Will Power (il quale ha così rafforzato la propria leadership in classifica), Carlos Munoz e Juan Pablo Montoya, autore di una gara regolare. L'episodio chiave della gara è avvenuto al 56° giro, quando il poleman Ryan Hunter-Reay, dopo aver dominato la prima parte di gara, al rientro in pista dopo il secondo pit-stop si è trovato alle spalle Josef Newgarden. Il campione 2012 ha quindi tentato immediatamente l’attacco nella curva 4, ma il contatto tra i due è stato inevitabile finendo per causare un vero e proprio ingorgo. A farne le spese anche James Hinchcliffe, il quale si è infortunato ad un pollice, ma anche Tony Kanaan, Takuma Sato ed Helio Castroneves, tutti coinvolti nella carambola.

Al re-start della gara sono quindi rimasti a contendersi la gara Scott Dixon, Justin Wilson, Mike Conway e Will Power. Durante il 64° giro Wilson è però uscito di scena dopo un contatto con Scott Dixon che lo ha spedito a muro. L’azione non è stata punita dai commissari ed ha scatenato diverse polemiche nel dopo gara tra i due piloti.

Il neozelandese, autore di una splendida gara grazie a una strategia diversificata ai box e ad una serie di sorpassi, è riuscito a risalire fino al primo posto. Dixon contava sul fatto che ci sarebbe stata un'ulteriore caution nelle ultime tornate di gara, ma questo non è avvenuto, costringendo il pilota ad un'ulteriore sosta ai box per uno splash and go proprio nelle battute conclusive. Dopo questa sosta forzata, Dixon ha chiuso la gara in 12° posizione.

Conway ha intanto sorpassato Will Power alla curva 1 e, dopo aver controllato l’australiano negli ultimi giri, si è assicurato la vittoria. Dietro di lui Power, Carlos Munoz e Juan Pablo Montonya, autore di qualche ottimo sorpasso. Da segnalare anche il quinto posto del rookie Mikhail Aleshin e l'ottimo ottavo di Oriol Servia, al suo esordio stagionale.

La gara ha lasciato inoltre un altro strascico di polemiche per un episodio abbastanza controverso che ha riguardato il secondo classificato, il pilota australiano Will Power: al 33° giro, infatti, dopo la ripresa della gara in seguito ad un’altra caution, Power ha toccato il pilota Simon Pagenaud mandandolo contro le gomme e costringendo quindi il francese a rientrare ai box per sostituire il musetto. L’australiano non è stato penalizzato per questa azione da parte dei commissari: ma in Formula 1 cosa gli avrebbero fatto?

Chiara Zaffarano

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