In questa stagione si è parlato molto dei giovani debuttanti nel Mondiale di Formula 1. In particolar modo molta attenzione e' stata riservata a Max Verstappen, figlio d'arte dell'ex-pilota Jos, il quale ha bruciato le tappe e, complice l'età (minorenne al debutto, quindi forte di una buona e sana dose di incoscienza), ha avuto dalla sua la capacita' di fregarsene delle pressioni imposte dai media e dall'ambiente della Formula 1, dimostrando in pista un carattere duro, senza timori reverenziali, oltreché di essere molto veloce e di commettere pochi errori.

 

Insieme a lui, però, non bisogna dimenticare il suo compagno di team, un altro figlio d'arte: Carlos Sainz jr. è entrato in Formula 1 con minore attenzione mediatica rispetto a Max, ma si e' dimostrato ugualmente molto veloce nel giro secco, anche se solo un po' più "sfortunato" in gara, tanto da incappare in una serie di ritiri. Che siano due probabili protagonisti nel medio e lungo periodo pare assodato, anche se la storia mi porta ad essere piuttosto cauto nei giudizi.

Abbiamo visto spesso debuttare in Formula 1 dei giovani talenti, pronti a voler dimostrare di essere dei piccoli fenomeni, salvo poi trovarsi ad essere ridimensionati: su tutti rimembro Rubens Barrichello (ho scelto lui come esempio per farvi sorridere, ma non voglio certo fare un confronto): vorrei solo ricordare come veniva visto Rubinho nel 1994 e come viene considerato ora a fine carriera. Nell'anno di debutto con la Jordan-Hart fece una stagione formidabile: podio, pole position e gare sorprendenti, nonostante un terribile incidente a Imola, tanto da essere considerato l'erede naturale di Ayrton Senna... Era lui in pratica l'astro nascente della F.1, ma in poco più di due stagioni (era il '96) la sua stella in qualche modo perse dìintensità, tanto da doversi rilanciare con la Stewart, per poi successivamente accettare il ruolo di seconda guida per essere protagonista e vincere qualche gara). Ma di esempi più o meno simili, recenti e non, ce ne sono tantissimi, perche' e' piu facile che con il passare del tempo, per cause variegate (vettura meno competitiva rispetto all'esordio, un compagno di team scomodo o altre situazioni esterne) spesso si possa rapidamente passare dalle stelle alle stalle. Senza andare troppo lontano con i ricordi, lo stesso Ricciardo lo scorso anno era considerato un fenomeno, mentre oggi in qualche modo viene ridimensionato.

Il mio RagionamEnzo è quindi il seguente: fermo restando che la strada che porta dal debutto alla conquista di un eventuale titolo è assai lunga ed insidiosa, è pur vero che i fuoriclasse assoluti spesso riescono ad uscire in maniera egregia da ogni situazione, sia essa favorevole o contraria. Al tempo stesso però non è un aspetto secondario il fatto che sia piu' facile sorprendere quando si hanno poche aspettative, piuttosto che non riuscire a riconfermarsi a certi livelli.
L'auspicio, in ogni caso, è che questi due giovani (e ben vengano i debuttanti meritevoli) possano riconfermare la brillante stagione e diventare in futuro dei campioni. Perchè ogni nuovo campione costituisce sempre e comunque un valore aggiunto al nostro amato sport.

Enzo Mutina