E' tra i protagonisti più attesi della stagione 2016 di GP2. Reduce da un'annata contraddistinta da alti e bassi, culminata con l'improvviso stop al rapporto di collaborazione con la Ferrari Driver Academy, Raffaele Marciello è ora chiamato alla resa dei conti. D'ora in avanti sarà vietato sbagliare, per poter coltivare ancora sogni di gloria. Ad accompagnarlo nella sua scalata al successo c'è il team Russian Time, dove il ventunenne nativo di Zurigo è approdato per disputare la sua terza stagione nella serie cadetta.

Dopo un ottavo e un settimo posto finale, colti rispettivamente con Racing Engineering e Trident, Marciello è ora chiamato al definitivo salto di qualità, che possa consentirgli di tornare a puntare ad un altro paddock, ben più prestigioso: quello della Formula 1. Un mondo che Lello ha toccato con mano, dapprima provando la Ferrari nei test ad Abu Dhabi e successivamente svolgendo il ruolo di terzo pilota in Sauber nel 2015.

Ma quando la sua carriera sembrava sul punto di poter decollare definitivamente, è arrivato il punto di rottura con Maranello. Una svolta dolorosa, inaspettata, ma che comunque non lascia strascichi o rimpianti nel giovane pilota di origine campana. "La vita va avanti - chiarisce Lello - è inutile parlare di rimpianti o sassolini da togliermi. Sono stati cinque anni molto utili, che per me hanno rappresentato una parte importante della mia vita. Basti pensare che sono entrato nella FDA quando avevo 15 anni, andando a vivere da solo a Maranello, per poi percorrere tutte le tappe che mi hanno condotto dalla conquista del titolo europeo in Formula 3 sino al ruolo di terzo pilota Sauber in Formula 1".

Eppure a un certo punto qualcosa si è rotto, visto che ora sei costretto per certi versi a doverti ricostruire una carriera a 21 anni. "Intanto voglio chiarire di non aver mai detto di aver avuto problemi nei rapporti con i membri della FDA. Lo staff mi ha aiutato moltissimo nel tentare di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti di anno in anno. Purtroppo Maurizio Arrivabene non ha creduto in me, probabilmente non ritenendomi sufficientemente bravo. E' un'opinione che ci può stare, ma ora tocca a me dimostrare il contrario. Arrivare in Formula 1 del resto è molto difficile - prosegue - per cui, se questa decisione non fosse arrivata da parte loro, probabilmente prima o poi sarei stato io a guardare altrove. Forse la Ferrari potrebbe fare qualcosa in più nel promuovere i propri piloti verso la Formula 1, anche in virtù dei numerosi team che fornisce in qualità di motorista. Però non è andata così".

Una constatazione arrivata di recente anche per bocca di un altro ex-membro della FDA, ovvero quel Lance Stroll ora approdato in orbita Williams nel ruolo di development driver. "Mi fa piacere che anche Lance abbia detto una cosa del genere, dimostrando come non fossi l'unico ad avere una simile sensazione".

E riguardo a coloro i quali sostengono che Raffaele Marciello non sia sufficientemente maturo per potersi esprimere ad alti livelli nell'automobilismo che conta, cosa rispondi? "Mah, io ho sempre cercato di fare del mio meglio. E' sempre brutto dover fare paragoni, però rispetto ad altri piloti oggi titolari in Formula 1, io un campionato europeo di Formula 3 l'ho vinto, dimostrando anche in occasione dei test di saper andare più forte di loro".

Hai provato anche la Mercedes DTM nel corso dell'inverno. Qualora l'esperienza in GP2non dovesse dare i frutti sperati, reputi il mondo delle ruote coperte una valida prospettiva per la tua carriera? "L'obiettivo rimane sempre la Formula 1, ma sono anche consapevole che entrarci è realmente arduo. Basti pensare a Vandoorne, che dopo aver dominato lo scorso anno avrebbe sicuramente meritato un sedile importante già da questa stagione. Punto comunque a diventare un professionista nel mondo del motorsport: DTM ma anche anche IndyCar sarebbero delle ottime alternative, anche se di certo non mi dispiacerebbe una chance in LMP1".

Sono ormai tanti anni che un pilota italiano non riesce a disputare un Gran Premio. Eppure a mancare non è di certo il talento: qual è la motivazione alla base di ciò secondo te? "Io credo che se fossi stato indonesiano o malese probabilmente avrei già debuttato in Formula 1. Purtroppo la situazione economica italiana non ci aiuta, anche perchè quasi sempre sono i grossi sponsor nazionali che consentono ad un pilota di mettere assieme il budget necessario. Forse anche la Federazione potrebbe fare qualcosa in più, visto che ti aiuta soltanto se fai parte di un team italiano, mentre io penso che si debba valorizzare il talento a prescindere dalla scuderia con cui si gareggia. Anche perchè poi è il pilota colui che deve crescere".

L'anno scorso i risultati non sono stati all'altezza delle tue aspettative. Almeno fino a un certo punto della stagione. Cosa è cambiato? "Semplicemente ho avuto un nuovo ingegnere di pista e le cose sono andate decisamente migliorando. Da Monza in poi ho ritrovato il feeling con la vettura e mi sono riuscito a togliere diverse soddisfazioni".

E adesso si apre un nuovo capitolo, chiamato Russian Time. Quali sono le prime sensazioni ed il feeling con il resto della squadra? "Loro sono sempre stati un ottimo team, costantemente nelle posizioni di vertice. Hanno conquistato in passato anche la classifica a squadre, ora sono molto carichi e motivati per cercare di far bene. Sono molto contento della mia scelta".

In conclusione, quali sono gli obiettivi che ti poni, per questa che si preannuncia come una stagione fondamentale per la tua carriera? "E' necessario fare non uno, ma due passi in avanti rispetto allo scorso anno. Se non altro dal punto di vista dei risultati raccolti, visto che io penso di aver dato sempre il 100%. Vincere il campionato? E' un obiettivo di tanti, siamo in molti ad essere veloci, sarà fondamentale la costanza di risultati. L'esperienza accumulata mi sarà molto utile, se il team sarà dalla mia parte sono convinto che potremo fare grandi cose".

E, se il buongiorno si vede dal mattino, la nuova stagione sembra iniziata sotto una buona stella per Lello: miglior tempo realizzato nella sessione pomeridiana, con gomme slick montate un attimo prima che ricominciasse a piovere. A volte, il destino sembra voler suggerire segnali ben precisi...

Da Barcellona - Marco Privitera

 

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