Nonostante la recente chiusura della stagione, la Gp2 Series non è andata in vacanza, bensì è ritornata subito in pista per tre giornate di test collettivi che hanno visto protagonisti diversi giovani piloti, molti dei quali alla prima esperienza nella categoria.

Nella sessione iniziale si è subito distinto il giovane diciottenne Pierre Gasly, unico pilota ad abbattere il muro dell'1'49" mettendosi tutti gli avversari alle spalle al volante della vettura del team DAMS, laureatosi campione con Palmer. Ad inseguire, il vicecampione in carica Stoffel Vandoorne, in ritardo di soli 6 centesimi rispetto al francese. Subito dietro la coppia transalpina si è classificato il rookie Jordan King, con la Arden, seguito da un altro francese, Arthur Pic, altro protagonista della stagione appena conclusa, precedendo nei tempi Mitch Evans. A seguire, le due monoposto del team Status Grand Prix, con Richie Stanaway davanti a Rio Haryanto, rispettivamente settimo e ottavo davanti a Esteban Ocon, alla guida dell'altra DAMS. Solo ventiduesimo l'italiano Sergio Campana con la Lazarus.

Nella seconda giornata a rendersi protagonisti ci hanno pensato i due piloti DAMS Gasly e Ocon, primo e secondo al termine della sessione, con il primo dei due di ben 3 decimi al di sotto del tempo stabilito nel primo test day. Sempre tra i primi Arthur Pic, terzo, seguito a meno di un decimo da Raffaele Marciello, in pista con la scuderia Status Grand Prix. Quinto tempo per la Trident di René Binder, sesto un ottimo Jordan King. In pista anche il neocampione della Gp3 Alex Lynn con Carlin, il quale ha segnato il 20o crono, mentre l'italiano Kevin Ceccon non è andato oltre la 23a posizione finale.

Nella terza giornata a svettare, manco a dirlo, è stato Pierre Gasly, il quale ha chiuso alla grande le tre giornate fermando alla fine il cronometro in 1'48"231, di ben mezzo secondo di nuovo davanti al compagno Esteban Ocon, riuscito questa volta però a sfondare il muro dell'1'49". Terzo Arthur Pic, confermatosi veloce anche nell'ultima giornata davanti a Jordan King e Sergey Sirotkin. Questa volta Raffaele Marciello non è andato oltre il nono posto, stavolta al volante della Racing Engineering, mentre nella classifica finale, con soli 84 millesimi di distacco e due posizioni più dietro si è classificato Kevin Ceccon. La GP2 va ora in letargo, prima di immergersi in una nuova e combattuta stagione.

Carlo Luciani

{jcomments on}