Il Gran Premio del Giappone verrà purtroppo ricordato per il drammatico incidente occorso a Jules Bianchi. Di fronte ad un simile evento, qualsiasi altra notizia passa inevitabilmente in secondo piano, compreso l'aspetto sportivo di una gara che fino a quel momento aveva riservato diversi spunti d'interesse. Pubblichiamo comunque il pagellone della gara, pur consapevoli del fatto che le notizie più importanti siano quelle relative allo stato di salute del pilota francese. Nell'auspicio e nella convinzione di poterlo vedere presto in piena forma. Forza Jules!

Jules Bianchi: senza voto. Non si può giudicare chi è vittima di un drammatico destino. Per il francese doveva essere una normale domenica di gara, nella corso della quale era riuscito persino a risalire fino in terza posizione prima di effettuare il pit-stop. Purtroppo, però, il fato ha voluto diversamente: rimaniamo in attesa di ricevere notizie positive sulle sue condizioni.

Lewis Hamilton: voto 9. Al britannico sfugge la pole, ma in gara dimostra ancora di averne di più del compagno di squadra, superandolo all’esterno della curva 1 dopo avergli preso le misure per diversi giri. In un weekend così conta poco, ma Lewis vince la corsa e guadagna altri sette punti su Rosberg in ottica mondiale.

Sebastian Vettel: voto 8. Proprio all’inizio del weekend arriva la notizia del divorzio con la Red Bull, ma il tedesco non getta la spugna ed è autore di una delle sue migliori prestazioni stagionali a Suzuka, regalando sorpassi al limite e lottando finalmente alla pari del compagno di squadra.

Jenson Button: voto 8. Prestazione maiuscola quella del campione del mondo 2009. Partito ottavo dietro al compagno, riesce a rimontare anche grazie alla strategia, che gli permette di stare solo dietro alle Mercedes e alle Red Bull, ovviamente più performanti della McLaren.

Daniel Ricciardo: voto 8. Altra bella prestazione quella di Ricciardo, che si prende punti importanti per il campionato, dopo aver lottato in gara recuperando posizioni. Poteva andare anche meglio, ma preferisce non prendere rischi e prendersi la medaglia di legno.

Jean-Eric Vergne: voto 7. Altra bella prestazione quella del francese, dopo quella di Singapore. In qualifica non raggiunge la top ten, ma in gara conquista comunque punti importanti ed è decisamente più veloce del compagno di squadra. Forse è un po’ sottovalutato dal proprio team…

Nico Hulkenberg: voto 7. In questa gara si rivede il suo valore che ormai sembrava perso. In gara è formidabile come già in passato aveva dimostrato di essere sul bagnato; torna a mettersi alle spalle il compagno di team, anche se in qualifica Perez va più forte.

Nico Rosberg: voto 7. In qualifica brilla, in gara decisamente meno. Chiude secondo più per meriti della sua W05 che suoi, vedendosi superato da Hamilton all’esterno della curva 1. Per vincere il Mondiale c’è bisogno sicuramente di qualcosa in più.

Valtteri Bottas: voto 7. Il finlandese torna in zona punti in Giappone. In qualifica è terzo davanti al compagno, in gara nonostante perda diverse posizioni a causa della monoposto finisce la gara sesto sempre davanti a Massa.

Sergio Perez: voto 6. La Force India non è proprio molto competitiva, infatti Checo è dodicesimo in qualifica e va meglio di Hulkenberg, ma la domenica (nonostante il decimo posto) finisce dietro al tedesco.

Felipe Massa: voto 6. In qualifica la Williams va bene e Felipe riesce ad ottenere il quarto tempo, anche se dietro il compagno di scuderia. In gara, con la pioggia, l’assetto piuttosto scarico delle monoposto inglesi non permette ai due di giocarsi il podio, ed il brasiliano chiude la corsa settimo comunque dietro Bottas.

Kimi Raikkonen: voto 6. Questa volta il finlandese torna parecchio distante dal compagno di squadra, ma la colpa non è principalmente sua: in qualifica ha dei problemi al software durante il giro veloce, in gara accusa problemi ai freni e anche la strategia non lo aiuta a portarsi davanti alle Williams.

Pastor Maldonado: voto 6. Senza sbilanciarsi troppo ormai il venezuelano sembra essere maturo. In qualifica è di poco più veloce di Grosjean ed in gara poco più lento, ma non conta quando si guida una vettura da bassa classifica.

Marcus Ericsson: voto 6. A Singapore ha sorpreso ed a Suzuka anche di più: migliore degli ultimi in qualifica ed in gara. Forse ha capito che per mantenersi il sedile contano anche i risultati.

Romain Grosjean: voto 6. Questa volta il francese torna a mettersi dietro il compagno di squadra, anche se di poco e solo in gara, perché in qualifica Maldonado è leggermente più veloce: ma è comunque triste non vedere le Lotus nelle posizioni che contano.

Esteban Gutierrez: voto 6. Una volta tanto, il messicano è autore di una buona prestazione che comunque non gli permette di prendersi i primi punti stagionali, ma con una Sauber così è una difficile impresa.

Kevin Magnussen: voto 5. Il danese finisce fuori dalla zona punti, ma soprattutto dopo essere stato autore di una bella qualifica. Le colpe non sono principalmente le sue, ma della McLaren, che lo usa come "cavia" per testare strategie che si rivelano del tutto inefficaci.

Fernando Alonso: voto 5. La sua gara non inizia nemmeno e già deve ritirarsi per un guasto di natura elettronica, collezionando un altro ko tecnico in meno di un mese. Peccato non averlo potuto vedere in azione sull’acqua, magari proprio in lotta con Vettel.

Daniil Kvyat: voto 5. Non gli importano più i risultati, forse. Un weekend mediocre il suo, soprattutto se paragonato a quello del compagno di squadra: ma il russo può comunque sorridere per la promozione in Red Bull, dopo solo un anno nella massima formula.

Adrian Sutil: voto 5. Questa volta il pilota della Sauber non finisce nemmeno la gara, andando a muro quando in pista l’intensità della pioggia stava aumentando. Un incidente che, seppur indirettamente, dà origine al drammatico crash di Bianchi.

Kamui Kobayashi: voto 4. Il giapponese non si mette in mostra in patria né in qualifica né in gara. Finisce in entrambi i casi anche dietro Ericsson. Senza contare il crash nelle libere...

Max Chilton: voto 4. Brutta prestazione per il britannico, non tanto in gara quanto in qualifica, dove oltre ad essere ultimo paga la bellezza di quattro decimi da chi lo precede...

Carlo Luciani

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