"Il Rinascimento dell'Alfa Romeo": queste sono state le parole di Harald Wester, il CEO del Biscione, per descrivere la nuova Giulia. L'obiettivo di 400mila Alfa Romeo all'anno entro il 2018, palesato da Sergio Marchionne,parte proprio da questa nuova vettura che ha l'onere, ma anche il peso, di portare un nome che ha fatto la storia del marchio di Arese ma anche dell'Italia intera.

I giornalisti che per primi hanno avuto il piacere di poter vedere il primo esemplare sono rimasti tutti entusiasti. Non solo gli italiani ma anche quelli di tutta Europa, e non solo. Il marchio Alfa Romeo incarna da sempre stile e sportività e questo fa paura soprattutto alle vetture tedesche che temono per le proprie vendite.

I media di tutto il mondo sono concordi nel definire l'Alfa Romeo Giulia l'apripista per una nuova era del brand del gruppo FCA. La sfida con le rivali tedesche parte dalla sostanza oltre che dall'estetica. Saranno, infatti, molte le componenti meccaniche in comune con la sorella Ferrari, come sottolineato dalla stessa casa di Arese in una nota. Il riferimento è il V6 Biturbo da 510 cv di cui disporrà la Giulia Quadrifoglio in grado di spingerla da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi con una velocità di punta di quasi 300 km/h.

Wester ha voluto sottolineare che il guidatore "verrà rimesso al centro, come parte integrale ed indispensabile della macchina". L'Alfa Romeo Giulia è un giusto mix tra dispositivi elettronici per la sicurezza e piacere di guida. Il CEO ha utilizzato l'espressione "la meccanica delle emozioni" per descrivere la nuova creatura a trazione posteriore (finalmente, diranno i puristi) piuttosto che integrale.

Da Arese fanno sapere che la distribuzione dei pesi è 50/50 e, grazie a sospensioni raffinate e ad un nuovo sterzo, il piacere di guida è assicurato. La Giulia sarà dotata di Torque Vectoring per mantenere la bella Alfa ben salda a terra, ma anche dell'Integrated Brake System per ridurre gli spazi di frenata. Per la versione Quadrifoglio ci sarà anche lo Chassis Domain Control e l'Active Aero Splitter per migliorare la deportanza. Phillipe Krief ha guidato il team che ha progettato la nuova Giulia definendola una "creazione meccanica".

La presentazione è avvenuta in stile italo-americano. Andrea Bocelli ha cantato subito prima che venisse alzato il velo e che la nuova Alfa Romeo venisse presentata al Museo di Arese.

Il primo colpo d'occhio ha quasi fermato il respiro di molti alfisti. Si tratta di una berlina con un frontale accattivante con lo scudo centrale a dominare la scena. Le fiancate sono molto sportive per la presenza di una sorta di minigonne ma anche dei cerchi con 5 anelli color carbonio e le pinze dei freni rosse. La conformazione del cofano anteriore ha uno stile tipicamente sportivo. Il posteriore ricorda molto una Maserati grazie alle due coppie di scarichi sovrapposti e le lui a led.

Nel complesso la Giulia è un ottimo lavoro di design che non tradisce le attese e non rivoluziona più di tanto l'immaginario Alfa Romeo. A questo punto non resta che attendere la risposta del mercato a questo prodotto che ha un compito arduo ma non impossibile.

Fabrizio Crescenzi

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