Terzo vincitore in tre gare diverse: dopo la terza posizione conquistata in qualifica, anche grazie alla penalità inflitta a Di Grassi, Sam Bird ha sfruttato al meglio le potenzialità della sua Virgin spinta dal power train Audi, riuscendo ad avere la meglio su un arrembante Pascal Wehrlein, la sorpresa di giornata, al suo secondo e-prix in carriera. Male Sebastien Buemi: l’esperto svizzero, dopo aver ottenuto la pole, è andato a sbattere da solo contro le barriere della pista cilena, sprecando quella che poteva essere una grandissima occasione per tornare alla vittoria.

La cronaca. La partenza è stata regolare, con le posizioni praticamente invariate dopo le prime curve, mentre la pista si presentava molto sporca. Al tornantino prima del rettifilo dei box, Bird ha passato Abt e si è portato in terza posizione, all’inseguimento del leader. Al secondo giro, si è fermato Tom Dillman, ma è riuscito a ripartire dopo pochi secondi. Nelle retrovie lotta in casa Teecheetah tra Vergne e Lotterer; resta penultimo il leader del mondiale D’Ambrosio, mentre il team mate Wehrlein tallonava Buemi.

Mentre Vergne andava in testacoda a seguito di un contatto con Da Costa e Lotterer, Bird ha passato la Mahindra di Wehrlein, nonostante quest’ultimo avesse attivato l’attack mode. Dietro di loro, a 30 minuti dalla fine, Mortara è riuscito a sopravanzare la HWA di Vandoorne, mentre Gunther ha ceduto la settima posizione a Sims. Davanti, l’inglese si è portato sempre più a ridosso dello svizzero, con la sua Virgin apparentemente molto più veloce delle avversarie. Al giro 15, è avvenuto il primo colpo di scena della gara: Max Gunther ha piantato la sua Dragon sul rettilineo principale, rendendo necessario l’intervento dei marshall per spostarla. Inevitabile quindi la Full Course Yellow, che ha posto il limite massimo di velocità a 50 km/h, congelando tutti i distacchi. Alla ripartenza, quando mancavano 21 minuti alla fine, Stoffel Vandoorne, tradito forse dalle gomme troppo fredde, è andato a sbattere contro le barriere, rendendo subito necessaria un’altra FCY.

Poco dopo la ripartenza, l’episodio che ha deciso la gara: Sebastien Buemi, leader fino a quel momento, è andato a sbattere contro le barriere, forse per la pressione su di lui messa in atto da Bird. Dietro di loro, Frijns ed Evans lottavano per il sesto posto, quando Vergne, autore fino a quel momento di una gara anonima, è stato costretto al ritiro, poco prima che la stessa sorte toccasse a Da Costa.

La lotta per la vittoria è continuata fino a 1 giro dal termine, quando Wehrlein ha dovuto alzare il piede per problemi relativi alle temperature del pacco batterie. A quel punto, per Bird è stato facile agguantare la prima vittoria in stagione, che lo ha proiettato in testa al campionato. Dietro lui e al tedesco si è piazzato Daniel Abt, sulla Audi ufficiale, sfruttando una penalizzazione data a Sims per un contatto con Mortara, ottimo quarto sotto la bandiera a scacchi.

“Abbiamo gestito bene la gara, è stato molto bello!- ha dichiarato il vincitore, ovviamente raggiante sul podio- Questa squadra è incredibile, ho vinto grazie a loro, sono molto contento!”. In parte deluso invece Wehrlein, che aveva sperato di poter vincere l’e-prix cileno: “Avevo un ottimo feeling, potevo vincere ma il team mi ha fatto rallentare per problemi di temperature; peccato”.

Alla fine della terza gara stagionale, dunque, i giochi sembrano più aperti che mai per quanto riguarda le classifiche; tra i piloti, Jerome D’Ambrosio (oggi diciassettesimo e impalpabile in gara) guida con un punto di vantaggio su Bird, mentre alle loro spalle c’è un trio a quota 28 formato da Da Costa, Frijns e Vergne. Tra i team, la Virgin si porta in testa, davanti a Mahindra, Teechetah e Bmw. Dopo la gara cilena, risulta evidente che entrambi i campionati saranno aperti fino al gran finale di New York. E ora, non resta che aspettare il prossimo appuntamento di Città del Messico, tra tre settimane...

Nicola Saglia