Dal crash-gate Renault di Singapore (2008) al trionfo in Formula E (2015). In questi 7 anni si può racchiudere la parabola ascendente di Nelson Piquet jr., un pilota che, nonostante il nome pesante che porta, ha sempre dovuto lottare per conquistare qualcosa di concreto. Sicuramente il fatto di non essere esattamente un figlio di nessuno (il padre, come noto, ha conquistato tre titoli iridati in Formula 1) lo ha sicuramente agevolato nella sua carriera a scapito di qualche altro collega, ma comunque il titolo di campione del mondo di Formula E, conquistato oggi a Londra, è meritato e conquistato con tenacia e caparbia. E' questo, quindi, il verdetto di una due-giorni britannica che in verità ha parzialmente deluso le attese spasmodiche nei giorni precedenti l'e-prix, soprattutto per un tracciato criticato da molti a causa della sede stradale molto stretta che non ha per nulla favorito i sorpassi e lo spettacolo, il quale è stato comunque protagonista nelle fasi finali di una gara domenicale dove l'assegnazione del titolo è stata incerta fino all'ultima curva.

Gara 1. La pole position di Gara 1 è appannaggio di uno degli sfidanti di Piquet, vale a dire il francese Sebastian Buemi, che ha preceduto Jerome D'Ambrosio, Lucas Di Grassi ed il brasiliano leader della classifica. Solo 15° Jarno Trulli (partito poi ultimo per via della penalità rimediata nella gara precedente), seguito dai tre debuttanti Simona De Silvestro (17°), Sakon Yamamoto (18°) e Alex Fontana (19°). La Direzione Gara, visti gli incidenti verificatisi durante la seconda sessione di libere in curva 1 a causa di un dosso che ha provocato non pochi problemi anche ai fondi delle vetture, decide l'esposizione fissa in quel punto della bandiera gialla con divieto di sorpasso e partenza dietro alla Safety Car. Alla bandiera verde Piquet utilizza subito il FanBoost per attaccare all'esterno Di Grassi che però resiste e favorisce il successivo sorpasso di Jean Eric Vergne proprio ai danni del brasiliano. Il francese è scatenato e dopo solo 4 giri riprende Di Grassi e lo supera nello stesso punto di Piquet. Si arriva al cambio vettura con Sebastian Buemi in totale controllo della gara, seguito da Di Grassi e Vergne, ma al giro 17 il gruppo si ricompatta causa Safety Car per un incidente a Daniel Abt che finisce a muro. Alla ripartenza è nuovamente battaglia tra Di Grassi e Piquet, con quest'ultimo che nel finale deve guardarsi dalla rimonta furiosa di Sam Bird vanificata, però, dalla resistenza del brasiliano. Vince Sebastian Buemi, davanti a D'Ambrosio e Vergne, con Di Grassi (4°) che guadagna punti supplementari per il giro veloce e Piquet quinto, mentre il team e.dams-Renault si aggiudica il titolo Costruttori. Per quello piloti diventa quindi decisiva la giornata di domenica.

Gara 2. Giornata che si apre con qualifiche bagnate che stravolgono totalmente la classifica: Sarrazin ottiene la pole, Buemi è 6°, Di Grassi 11° e addirittura 16° Nelson Piquet. Partenza subito decisa per i contendenti al titolo, con Buemi che sale al 5° posto, Di Grassi al 9° e Piquet al 12°; quest'ultimo, volutamente, sceglie di tenere un ritmo più blando rispetto ai diretti avversari preferendo controllare la situazione e favorendo il risparmio della batteria.Al 7° giro finisce anche la gara di Jarno Trulli che viene tamponato da Yamamoto: inevitabile il ritiro per entrambi, mentre al 9° giro azione d'altri tempi di Nick Heidfeld che rientra ai box per problemi tecnici spingendo la sua vettura e riuscendo ad effettuare la sosta. Al 14° giro inizia la danza dei pitstop ed è in questa fase che Buemi perde il titolo: poche curve dopo essere uscito dalla pitlane, lo svizzero va infatti in testacoda scivolando al 7° posto, il tutto mentre Piquet, grazie alla strategia conservativa delle prime fasi, riesce a compiere due giri supplementari ritrovandosi al 10° posto dopo la sua sosta. Al 20° giro Fabio Leimer impatta contro le barriere, favorendo poco dopo l'ingresso della Safety Car. La ripartenza vede Sam Bird scatenato superare D'Ambrosio e lanciarsi all'inseguimento di Sarrazin, mentre più indietro Buemi cerca furiosamente di passare Bruno Senna per guadagnare la posizione che lo vedrebbe laurearsi Campione. Lo svizzero tenta disperatamente l'attacco in diverse occasioni, ma il brasiliano chiude tutti i varchi. Sotto la bandiera a scacchi il primo a passare è Sarrazin, il quale nel dopogara viene penalizzato per aver superato i limiti di energia consentiti e retrocesso al 15° posto. A vincere, quindi, è Sam Bird davanti a D’Ambrosio, Duval, Senna, Buemi, Di Grassi, Piquet, Turvey e Prost a chiudere la top ten.

Il campionato vede così trionfare Nelson Piquet jr. davanti a Sebastian Buemi per un solo punto (144 a 143), con Di Grassi terzo a 133 punti. Per la prossima stagione, se ne riparlerà ora a Ottobre.

Vincenzo Buonpane

 

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