Nel 2015 però la Camera Alta del Parlamento svizzero ha accolto una mozione presentata da Fathi Derder, un politico svizzero del partito liberal-radicale, che di fatto ha allentato il divieto imposto 60 anni fa, tenendolo in vigore per le gare di Formula 1 ma non per quelle di Formula E: "La legge federale che proibisce le gare su circuito autorizza però il governo a prevedere singole eccezioni, tenendo conto delle esigenze della sicurezza e dell'educazione stradale. Il Consiglio federale ritiene giustificato prevedere a livello di ordinanza un'eccezione per le gare con veicoli elettrici, purché si tenga anche conto, in particolare, delle preoccupazioni legate alla sicurezza stradale definendo appositi criteri (ad esempio una velocità massima)".

"Questo tipo di competizioni avrebbe ripercussioni economiche estremamente positive per la Svizzera. La nuova disciplina motoristica contribuisce alla promozione della ricerca nel settore e rappresenta una straordinaria vetrina per la Svizzera e la sua capacità d'innovazione. Inoltre, non richiedendo la costruzione di appositi circuiti, le competizioni di Formula E non hanno alcun impatto ambientale aggiuntivo", ha aggiunto Derder a supporto della sua mozione.

Ed effettivamente è dal 2014 che viene paventata l'ipotesi di un e-prix in Svizzera anche grazie alla Julius Bärche per voce del Managing Director, Marco Parroni, si dice prontissima a sostenere in maniera forte un evento di questa portata: "Julius Bär sarebbe molto contenta di vedere una gara all’interno del proprio mercato d’elezione, la Svizzera. Siamo convinti che quello della Confederazione Elvetica, che rimane una delle economie più innovative al mondo, sia un contesto ideale per una corsa elettrica di alto livello e per un ePrix totalmente e genuinamente svizzero. Abbiamo sicuramente interesse a sostenere, in modo anche consistente, una gara di Formula E in Svizzera, e siamo dell’avviso di poter sfruttare tale sponsorizzazione all’interno del nostro mercato. La manifestazione deve essere però prima confermata, tutti i dettagli debbono essere discussi, dopodiché potremo commentare in maniera appropriata o preoccuparci degli impegni ulteriori che in Svizzera dovessero derivarne".

Resta da sciogliere il nodo sulla location dell'e-prix, con Zurigo nettamente favorita, sia per essere la sede dell'importante istituto di credito ma anche per il circuito che si estenderebbe sulla sponda occidentale dell'omonimo lago, passando nei famosi giardini botanici di Zurigo Arboretum e la zona Hafen Eng della città. Ridotte al lumicino le possibilità per Lugano, dopo che l'anno scorso la cordata di organizzatori dell'evento, di cui faceva parte anche Jarno Trulli, non riuscì a garantire i dieci milioni di euro necessari per l'inserimento della gara in calendario; questo anche se negli scorsi mesi Marco Borradori, sindaco della cittadina in riva al Ceresio, alla Televisione di Stato ha dichiarato di "voler riattivare il dialogo con Zurigo per rilanciare la candidatura elvetica al prossimo campionato".

E' molto plausibile, dunque, che l'esibizione che Simona De Silvestro fece nel 2015 sulle strade di Ginevra non rimanga un caso isolato, così come è lecito aspettarsi che il calendario attuale della Formula E, di 10 gare, ben presto possa aumentare ospitando anche cittadine del suolo svizzero. In attesa di un e-prix tricolore...

Vincenzo Buonpane

 

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