Altra gara incolore per la Ferrari a Sochi, in quella che si prospetta come la prima stagione senza successi dal 1993 a questa parte. Fernando Alonso ha concluso al sesto posto, dopo essere stato protagonista di un'ottima partenza che gli aveva consentito di recuperare due posizioni ai danni di Kvyat e Ricciardo: lo spagnolo è però stato rallentato da un pit-stop difficile, nel corso del quale ha perso secondi preziosi a causa di un problema al cavalletto anteriore, prima di affrontare una seconda parte di gara in difesa con le gomme Medium. Russia priva di acuti per Kimi Raikkonen, finito solamente nono al termine di un weekend in cui ha manifestato gli ormai cronici problemi di adattamento alla F14T. E' stato però anche un fine settimana del tutto particolare, con i pensieri rivolti al Giappone, dove Jules Bianchi è ancora in lotta per la vita all'ospedale di Yokkaichi. Un pensiero che accompagnato il team per tutto il fine settimana di Sochi.

Marco Mattiacci, dopo essersi complimentato con la Mercedes per la conquista del titolo Costruttori, a fine gara riconosce che "la doppia trasferta Giappone – Russia è stata difficile per la nostra squadra, sia in pista che fuori, e in entrambe le gare abbiamo imparato molto per il futuro, sia su come migliorare a livello tecnico che sul fronte della sicurezza. Sono certo che le ultime tre gare ci offriranno l’opportunità di provare ad estrarre il massimo da squadra e vettura per terminare la stagione con risultati migliori. Mentre i miei pensieri, e quelli di tutti, rimangono con Jules e la sua famiglia, oggi voglio ringraziare Luca di Montezemolo nel suo ultimo Gran Premio da Presidente della Ferrari. Penso sia stata una grande fortuna avere avuto la possibilità di lavorare con un grande manager come lui, esattamente come sarà con un successore del calibro di Sergio Marchionne”.

Per quanto riguarda Alonso (ancora una volta ermetico riguardo il proprio futuro) lo spagnolo ha dichiarato: “La gara di oggi rispecchia l’andamento di un weekend in cui non siamo riusciti ad essere competitivi, anche se la vettura si è comportata bene dall’inizio alla fine. L’intera corsa è stata particolarmente esigente a livello di gestione dei consumi e soprattutto nelle fasi finali ho dovuto salvare benzina. Durante il pit-stop il carrello anteriore non ha funzionato, ma credo che anche senza questo problema avrei finito nella stessa posizione, perché le McLaren erano più veloci. Abbiamo cercato di rischiare in partenza perché sapevamo che in quel momento avremmo potuto guadagnare qualcosa, ma poi il passo gara era quello che abbiamo visto nei giorni scorsi e non è stato possibile fare di più. Non abbiamo conquistato molti punti, ma continueremo a mettercela tutta nelle prossime tre gare, perché il terzo posto nel Costruttori è ancora possibile, anche se in questo momento la cosa più importante è avere al più presto buone notizie di Jules”.

Kimi Raikkonen, invece, identifica nelle fasi di partenza il momento che ne ha compromesso l'intera gara: “Sapevamo che ad attenderci era una corsa molto impegnativa e che partendo indietro la rimonta non sarebbe stata facile, ma al via abbiamo fatto molto bene se non fosse stato per la Toro Rosso che mi ha spinto verso il muro una volta arrivato sul rettilineo. A causa della brusca frenata sono stato passato da diverse vetture e lì ho perso tutte le chance di fare una bella gara, perché da quel momento in poi sono sempre rimasto bloccato dietro ad altre vetture. Il comportamento della mia monoposto era buono e con pista libera avevo un buon passo, ma ci mancava velocità di punta per cercare il sorpasso sul rettilineo e dovendo salvare benzina non potevo spingere come avrei voluto. Siamo consapevoli che quest’anno è difficile lottare per le prime posizioni, ma continueremo ugualmente a fare del nostro meglio già dalla prossima gara ad Austin. Il tracciato è impegnativo e molto interessante, mi auguro di non soffrire degli stessi problemi e di riuscire ad ottenere un bel risultato. Anche se la cosa che più mi auguro è che tutte le nostre preghiere aiutino Jules in questo difficile momento”.

Marco Privitera

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