Dopo le qualifiche di sabato, le cose sembravano essersi decisamente messe male in casa Ferrari. Il sesto ed il settimo tempo ottenuti da Massa e Alonso non lasciavano presagire nulla di buono in vista della gara. Invece, grazie ad una condotta di gara attenta dei piloti e ad una indovinata strategia dei box, il team del Cavallino può dirsi soddisfatto del risultato scaturito dalla gara notturna a Singapore. Un tenace Alonso non è però bastato per arginare lo strapotere del binomio Vettel-Red Bull, ormai imbattuto da tre Gran Premi: “Il secondo posto di oggi per noi è come una vittoria - ha dicharato lo spagnolo - dopo un fine settimana difficile e su una pista dove è estremamente complicato superare. I punti chiave di questa gara erano la partenza e la strategia e in entrambi i casi le scelte fatte si sono rivelate quelle giuste, anche se aggressive. Al via sono riuscito a passare quattro macchine, anche grazie allo studio delle partenze nei precedenti Gran Premi disputati qui, e a quel punto mancava da passare Rosberg. La decisione di pittare all’ingresso della safety car ci ha premiati, anche se non è stato facile arrivare alla fine con gomme al limite. Fortunatamente grazie al distacco che avevamo su Raikkonen e Webber siamo riusciti a gestire gli ultimi giri: se mi fossi trovato in un gruppo sarebbe stato un finale da film del terrore! Ora il distacco dai leader del campionato si è incrementato e oltre a fargli i complimenti perché meritano di essere dove sono dobbiamo essere realisti, perché per vincere il titolo abbiamo bisogno di moltissima fortuna. Di certo non possiamo pensare di mollare proprio adesso perché se quella fortuna arriva noi saremo lì”. Sesto posto finale per Felipe Massa, il quale ha usufruito del finale del problema tecnico accusato dalla Red Bull di Webber: “Considerando tutto quello che è successo oggi in gara - ha evidenziato il brasiliano - la sesta posizione è davvero un buon risultato. Dopo una partenza fantastica, alla prima curva mi sono trovato bloccato all’intero dalle vetture che avevano frenato in anticipo e a quel punto ho perso posizioni invece di recuperarne. Da lì in avanti sono sempre stato dietro ad altre macchine e sappiamo bene quanto sia difficile sorpassare su questa pista. Con l’ingresso della safety car avevamo due opzioni: montare gomme Medium, con cui non ero sicuro di arrivare fino alla fine, o Supersoft, per cercare di recuperare qualche posizione. Abbiamo optato per la seconda ipotesi, ma la vettura di Di Resta che era davanti a me aveva le stesse gomme e sono rimasto indietro. Dopo la terza sosta, nell’ultima porzione di gara, sono riuscito a riprendermi la sesta posizione approfittando del fatto che molti erano in difficoltà con gli pneumatici. E’ stata difficile dall’inizio alla fine e sono molto felice di portare a casa punti importanti”. Il Direttore Tecnico Pat Fry ha sottolineato come la strategia sia stata la chiave di volta per il raggiungimento del piazzamento ottenuto in gara dalle due F138: “In questo weekend pur non avendo la macchina più veloce siamo riusciti ugualmente a massimizzare la nostra prestazione, tirando fuori tutto il possibile dal pacchetto piloti-squadra e il risultato è stato assolutamente positivo. Con Fernando la scelta di rimanere fuori fino alla fine dopo la safety car ci ha ampiamente ripagato. La nostra competitività in gara è stata superiore rispetto a quanto visto nei giorni scorsi, ma anche se sapevamo che oggi le cose potevano cambiare dovevamo cercare di migliorare, soprattutto perché le caratteristiche di questo circuito erano sfavorevoli alla nostra macchina. Fernando si è reso protagonista di una partenza incredibile, è davvero raro recuperare quattro posizioni al via qui a Singapore. Anche Felipe è partito bene, ma poi la traiettoria interna lo ha costretto ad accodarsi per evitare collisioni. Nel primo stop di Fernando dovevamo coprire la sosta anticipata di Webber: sapevamo che avremmo trovato Di Resta nel traffico ma la finestra del pit-stop era molto limitata e abbiamo preferito non rischiare. Quando è uscita la safety car avevamo metà giro a disposizione per prendere una decisione e alla fine siamo rientrati con entrambi i piloti, tentando una strategia diversa. Abbiamo provato a giocare un asso con Fernando e fortunatamente non abbiamo dovuto rivivere quanto accaduto in Canada nel 2012. Per le ultime sei gare concentreremo il lavoro di un gruppo di ingegneri sulla F138, perché vogliamo continuare a cercare miglioramenti che ci consentano di essere più competitivi”.

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