L'ottima salute dell'azienda Ferrari è confermata anche dal calo dell'indebitamento industriale, passato dai 782 milioni di euro del 31 marzo ai 763 del 30 giugno, "grazie alla generazione di free cash flow industriale, compensato da una distribuzione di cassa ai possessori di azioni ordinarie pari a 87 milioni e dai dividenti pagati agli azionisti di minoranza, per un importo di 13 milioni di euro". Ma non finisce qui, visto e considerato che Ferrari ha obiettivi importanti per il 2016: 8mila vetture, 3 miliardi di euro di ricavi netti, Ebitda Adjusted superiore agli 800 milioni ed un indebitamento industriale di 730 milioni.

Sergio Marchionne non ha esitato a definire i numeri della semestrale da "record" e, secondo il presidente ed AD di Maranello, il 2016 si appresta a diventare un anno "fenomenale" aggiungendo che "siamo soddisfatti, siamo totalmente in linea con le stime che abbiamo". Sempre durante la confernce call, Marchionne ha chiarito che mira a "ridurre il nostro debito il più velocemente possibile: la forza del marchio e dei prodotti offerti sono il cuore trainante di quest'azienda" che rappresenta l'eccellenza italiana nel mondo. 

In pratica la situazione economico-finanziaria della Ferrari è quanto mai florida, frutto di ottime politiche ma anche di "prodotto" che rimane un sogno per i più. Peccato per l'aspetto agonistico: la Ferrari deve tornare a vincere in Formula 1, ma la strada sembra essere ancora lunga. Il sorpasso della Red Bull in campionato pesa dal punto di vista mentale ed i cambiamenti in corso sono solo un piccolo segnale.

FABRIZIO CRESCENZI