Domenica infatti, il suggestivo palcoscenico di Abu Dhabi chiuderà un ciclo, dando l’addio (o il benservito) a buona parte di quello che attualmente rappresenta la Formula Uno moderna. Innanzitutto avranno luogo i saluti a due grandissimi di questo sport: Jenson Button e Felipe Massa. Per entrambi, questa sarà l’ultima presenza nella massima categoria, lasciando così Alonso e Raikkonen quali unici rappresentanti di quella che era la “Formula Uno dei tempi che furono”.

Un titolo mondiale in saccoccia e un ritiro forzato che assomiglia più ad un benservito per il primo, ed un titolo perso di un nulla con la Ferrari e un addio serenamente programmato per il secondo. In un modo o nell’altro, entrambi hanno saputo far parlare di sé, caratterizzando per anni le domeniche di tutti gli appassionati. Come dimenticare ad esempio, le prodezze di Button sulla vecchia BAR e il mondiale 2009 dominato a bordo della tanto discussa BrawnGP. E la carriera di Felipe? Scudiero di “Kaiser Schumi” nei primi anni e protagonista di un insolito quanto drammatico incidente in Ungheria 2009, senza dimenticare che nella storia di questo sport, è l’unico pilota ad essere riuscito a diventare “campione del mondo per 30 secondi”. A chi segue la Formula Uno da poco, le sole parole non potranno mai far capire il vero spessore dei personaggi di cui stiamo parlando. Ma per tutti noi altri che “viviamo” questo sport da molto tempo, è possibile solo dire: “Grazie ragazzi, e in bocca al lupo per il futuro”.

Pensate sia abbastanza per guardare l’ultimo Gran Premio con maggiore “malinconia”? Se la risposta è sì, sappiate che non è finita. Uno dei saluti più grossi e ancora non menzionati, infatti, va all’attuale regolamento tecnico. Dal 2017, come noto, le monoposto cambieranno drasticamente, tornando ad ali più grandi e soluzioni più aggressive dal punto di vista aerodinamico, passando per vari cambiamenti sulle limitazioni delle power unit e sulla larghezza degli pneumatici. Alcuni potrebbero storcere il naso per questa ennesima rivoluzione, ma la verità è che in questo caso “ci voleva proprio”.

Il motivo più grande (anche se potrebbe sembrare poco sportivo) è per cercare di ridimensionare la forza della Mercedes. Coi regolamenti attuali infatti, a Stoccarda hanno dimostrato che potrebbero dominare i campionati per i prossimi due secoli, bruciando letteralmente tutte le motivazioni di chi ogni domenica pensa di guardare la gara. Il tutto considerando inoltre che team in grosse difficoltà prestazionali (vedi McLaren) potrebbero vedersi catapultate da un giorno all’altro nella lotta per la vittoria. Basta riuscire ad azzeccare il progetto vincente. Anche se, diciamocela tutta: siamo stufi di vedere che tutti i record sul giro dei vari circuiti risalgono ad una generazione fa. E con distacchi incolmabili anche. Per i tifosi, visto che le vetture 2017 saranno molto più veloci di oggi, sarà una “figata” vedere i propri beniamini sbriciolare i record precedenti e girare sui vari tracciati con tempi mai visti.

Pronti a salutare allora? Se la lotta per il titolo non vi bastava quindi, ora avete un motivo in più domenica per incollarvi davanti al televisore, e godervi quello che sarà l'ultimo atto di una stagione che porterà con sé tanti ricordi e lascerà un pizzico di malinconia. 

Daniel Limardi

   

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