È stata una seconda giornata di luci e ombre per Daniel Ricciardo qui al Montmelò. Il neo-pilota Renault ha inanellato 28 tornate, prima di rendersi protagonista di una disavventura che avrebbe potuto arrecare conseguenze peggiori. L'australiano ha infatti subito il cedimento dell’ala mobile in pieno rettilineo, finendo in testacoda nella via di fuga di curva 1: fortunatamente nessuna conseguenza per lui e la sua RS19, ma solo un grosso spavento.

Vederlo nei colori giallo/nero del team Renault fa un certo effetto, considerando che Daniel è stato legato al team Red Bull addirittura ancora prima di sbarcare in Formula 1. Interessanti le sue considerazioni rivelate a fine sessione, sia sulle nuove gomme che sul fronte aerodinamico: “Il mio feeling con gli pneumatici è costantemente migliorato: man mano che percorrevo altri giri mi sentivo sempre più a mio agio e i tempi venivano fuori senza fatica. Riguardo l’ala anteriore, non ho sentito molta differenza rispetto alla passata stagione: la vettura è stabile e mi aspettavo che nel corso dell’inverno gli ingegneri avrebbero recuperato il carico aerodinamico perso.”

Ovviamente queste giornate sono ancora conoscitive per l’australiano, sia per quanto riguarda la monoposto che per il team: “Non abbiamo spinto, com’è normale che sia... prima di tutto dobbiamo trovare il giusto feeling con la vettura e non aveva senso spremere la Power Unit.”

Poi, il pilota di Perth, ha spiegato il lavoro svolto in questi due giorni: “Stiamo facendo un lavoro di sgrossatura: sto dando continui feedback al team riguardo il comportamento della monoposto in fase di frenata, ingresso curva e risposta dell’acceleratore in uscita.”

Quindi si è focalizzato sulle sensazioni ricevute dalla nuova Renault: “La prima cosa è trovarsi a proprio agio: non ho trovato molte differenze con la Red Bull, mi piace come la monoposto riesce a gestire bene gli pneumatici e per ora non ho trovato aspetti negativi, ma forse è ancora presto per dare un giudizio. Questa mattina abbiamo effettuato un solo long run di quindici giri!”

A tal proposito era logico chiedere cosa fosse successo in merito al distacco dell’ala mobile: “Ha funzionato bene fino a quando...non è volata via! Con le nuove regole il flap del DRS è molto più grande, evidentemente qualcosa non è andato per il verso giusto e la pressione eccessiva ha causato il distacco. È stato come aprire il DRS in piena curva: quando ho schiacciato il freno la vettura si è girata immediatamente, per fortuna sono riuscito a evitare il muro, altrimenti avrei compromesso anche la giornata di Nico.”

Riguardo le forze viste in campo, Ricciardo è rimasto cauto: “È sempre difficile fare dei confronti, ho visto la Ferrari molto forte sia sulla prestazione secca che riguardo ai giri percorsi, Mercedes credo si sia focalizzata sul giusto set-up, mentre Red Bull ha percorso davvero molti chilometri per essere alla sua prima uscita con la Honda. Riguardo noi, siamo a buon punto e abbiamo una buona base per crescere.”

Indubbiamente il passaggio al team della losanga è stato qualcosa di strano e diverso dal solito per Daniel: “Vedersi con la tuta di un colore diverso fa davvero un effetto strano, ma qui in Renault mi trovo davvero bene: mi hanno chiesto molti feedback, non vogliono lasciare nulla al caso per poter crescere in fretta, mentre in Red Bull mi dicevano solo cosa dovevo fare in pista. Inoltre, avere alle spalle un costruttore per me è sinonimo di sicurezza per il futuro sia a livello di stabilità che di crescita.”

Dal nostro inviato – Michele Montesano