Male male, direbbe un allenatore di calcio. La seconda settimana di test ufficiali a Barcellona si è rivelata a dir poco un incubo per il team Haas, con i primi due giorni di Gutierrez da profondo rosso, seguiti da un finale altrettanto difficile per Romain Grosjean. Era sembrato fin troppo roseo l’avvio del team americano nel circus iridato. Prima settimana di test con buone prestazioni cronometriche e macchina affidabile, era sembrato. Ma l’ambiente della Formula 1, come ha detto anche il patron Gene Haas, si basa sulla precisione.

Una precisione che, naturalmente, non può essere propria di un team all’esordio assoluto nella categoria regina. Ed ecco che la pista ha presentato i conti. Tutto il team se n'è andato da Barcellona consapevole di avere molto lavoro da fare. L’obiettivo è di arrivare preparati al meglio per il primo Gran Premio, in Australia, tra due settimane.

I primi due giorni di test della seconda sessione hanno visto al volante della VF-16 il messicano Gutierrez. Il quale, profeticamente, al termine della prima settimana aveva dichiarato di tenere alta l’attenzione perchè in F.1 i problemi sono dietro l’angolo. Ed ecco allora che quell’angolo è stato puntualmente svoltato. Day 1, 23 giri percorsi dall’ex-Sauber ed un problema tecnico al sistema di alimentazione a mettere KO la sua monoposto. Tutto il pomeriggio viene impiegato dai meccanici per cercare di risolvere l’imprevisto tecnico: giornata da buttare.

Il giorno successivo le cose si sono messe addirittura peggio per il numero 21: Esteban è riuscito infatti a completare soltanto la miseria di un giro, l’installation lap. A fermare la vettura del messicano stavolta ci si è messo un problema al turbo propulsore, tra l’altro sostituito proprio la sera prima. Il team è stato costretto a smontare la vettura per rimuovere la Power Unit e risolvere il problema. Operazione che, come potrete immaginare, ha portato via un’incredibile quantità di tempo. Morale della favola: due giorni trascorsi e solamente 24 giri completati. Una miseria.

“Non penso che abbiate bisogno di sentirmelo dire. Oggi è stata una giornata frustrante. Comunque, dobbiamo rimanere positivi. Stiamo sviluppando una buona alchimia all’interno del team grazie a questi problemi che ci obbligano a collaborare per risolverli più velocemente possibile. I test esistono apposta per risolvere questi problemi che ci sono capitati, così da non doverli riscontrare nei week end di gara. Sono ottimista per i prossimi due giorni, la squadra sta facendo un ottimo lavoro per preparare la macchina a Romain.”  

Ma passiamo ora agli ultimi due giorni. Se Gutierrez non ha potuto sorridere, Grosjean non è uscito molto più soddisfatto. Il francese è riuscito a completare molti più giri del compagno di squadra, ma sarebbe stato arduo riuscire a percorrere meno tornate dello iellatissimo Gutierrez, in versione...ragionier Fantozzi con nuvola al seguito.

79 le tornate fatte segnare dal francese, mentre Verstappen (primatista di giornata) lo ha più che doppiato con 159. Svariati problemi hanno però colpito anche la Haas numero 8 guidata dal pilota nativo di Ginevra. Durante la giornata i suoi guai hanno causato l’interruzione forzata delle prove per ben 3 volte, quando i commissari hanno dovuto esporre bandiera rossa. Una al mattino e due al pomeriggio. Sessione mattutina che, va detto, sembrava essere nata sotto una buona stella. Pronti via e Romain ha piazzato 40 giri ininterrotti, riuscendo anche a simulare una situazione di pit-stop. Sommando tutti i giri compiuti in mattinata si è arrivati a 59 tornate per il francese, il quale ha dovuto interrompere bruscamente la sua corsa quando, a seguito di un testacoda, ha finito per insabbiarsi alla curva 4.

Ma passiamo al pomeriggio. Il piano del team era di sviluppare il sistema di ripartizione elettronica della frenata (il brake-by-wire). Visto che questa era la settimana stregata per quelli del team Haas come può essere finita? Esatto, la nuvola fantozziana si abbattuta di nuovo sulla monoposto american. Problema causato proprio da un problema del sistema brake-by-wire, che ha causato un testacoda ad alta velocità al francese e la seconda bandiera rossa. Dopo il ritorno in pista, e dopo aver completato altri 19 giri, il motore della VF-16 ha smesso di cantare, con Romain costretto ad abbandonare la vettura sul rettifilo dei box. La terza giornata di test per gli statunitensi si è quindi conclusa con l’immagine della primogenita ferma in pista. 
L'ultimo giorno ha rappresentato un barlume di speranza in vista del primo appuntamento iridato, con 91 giri percorsi dal duo Gutierrez-Grosjean. Rispettivamente 66 giri il francese e 25 per il messicano. Originariamente era previsto che a portare la vettura in pista nell’ultimo giorno di test fosse Romain Grosjean ma, visti i vari problemi avuti dalla VF-16 nel corso dei gironi precedenti, si è deciso di dividere il compito tra i due alfieri.

Il francese ha completato 52 tornate nella mattinata e altre 14 dopo pranzo, prima di lasciare il sedile a Gutierrez, che ha girato nella parte finale della giornata. Miglior crono fatto segnare da Romain Grosjean, nello stint in cui montava la gomma soft a banda gialla, con una prestazione da 1’25”255, mentre il messicano ha fermato il cronometro a due decimi di distanza con un tempo di 1’25”422.

“Il nostro ultimo giorno, finalmente, è trascorso portando i risultati sperati. È stata una grande esperienza che mi ha aiutato ad acquisire feeling con il nuovo team. I ragazzi in settimana hanno lavorato con dedizione per darmi in mano una vettura all’altezza di questo palcoscenico e per questo io gli sono grato. Per ora il mio obiettivo è di incrementare ancora la mia conoscenza della macchina, per poi tornare a fare quello che ogni pilota ama: correre per vincere. In Haas siamo tutti mossi dalla stessa passione e abbiamo già la mente focalizzata su Melbourne.”
Parole piene di fiducia e di positività quelle di Romain Grosjean, al termine di un quarto giorno finalmente positivo. Successivamente, ha preso la parola anche il team principal, Gunter Steiner. “Finalmente abbiamo avuto una giornata produttiva. Abbiamo fatto molti progressi e risolto i problemi che ci hanno condizionato negli scorsi giorni. Ho voluto dare a Esteban la possibilità di girare ancora perché se lo meritava e ne aveva bisogno. Essere arrivati con una macchina pronta qui a Barcellona per noi è un successo, abbiamo lavorato giorno e notte per assemblarla. Vorrei ringraziare tutta la squadra per ciò che ha fatto. Sono stati davvero bravi. Ci vediamo in Australia!”

Se dopo i primi tre giorni di test pareva essere tutto da buttare, al termine della giornata conclusiva l’ottimismo è palpabile nel box Haas. In Australia per loro l’obiettivo molto probabilmente sarà quello di riuscire subito a far segnare dei punti importanti nella classifica costruttori. 

Alessandro Gazzoni