Partenza decisiva. Non si può certo affermare che Sochi abbia offerto grandissime emozioni. Anzi, a dire la verità, madre Russia ha fatto da palcoscenico al peggior Gran Premio sin qui disputato, regalando qualche perla solo in partenza e sul finale. Iniziamo proprio analizzando la partenza: Vettel scatta bene dalla pole position, mentre Raikkonen ha non poche difficolta vedendosi subito scavalcare da Bottas e affiancare da Hamilton. E’ proprio il finlandese della Mercedes però, a compiere il miracolo. Il suo start è perfetto, e incollandosi subito alla Ferrari di Seb riesce a succhiargli una scia micidiale, complice anche il layout del tracciato che vede la prima staccata molto lontana dal traguardo. Vettel cerca invano di difendersi, con Valtteri però già davanti a lui ancora prima di andare sui freni. Decisamente meglio l’esito della partenza non felice di Raikkonen, che con una staccata da fenomeno ricaccia dietro l’altra Mercedes mantenendo il terzo posto. Probabilmente è proprio questa la fase in cui Bottas ha ipotecato la gara, mettendosi subito in testa alla corsa e, dopo il rientro della Safety Car causata da un incidente al via tra Groesjan e Palmer, mostrando un ritmo indiavolato che gli vale ben 5 secondi di vantaggio fino al primo pit stop. Bravo Valtteri e peccato per le Rosse, che forse hanno beccato il tracciato peggiore per occupare la prima fila…

Overcut Ferrari e pit stop imperfetto. Dopo la partenza, non succede praticamente niente fino al primo cambio gomme. Il primo a fermarsi, dall’alto di un vantaggio di 5 secondi sulla concorrenza, è Valtteri Bottas. Decide di proseguire invece la Ferrari numero 5, per tentare di sfruttare ancora per qualche giro la mescola ultrasoft sperando inoltre che il finlandese in grigio si possa in qualche modo ritrovare impantanato nel traffico. La “pensata” sembra pagare, in quanto Seb riesce a guadagnare preziosi millesimi nonostante Bottas si ritrovi su pneumatici nuovi. Al momento del pit però, il vantaggio accumulato da Sebastian non solo non basta per rimanere davanti, ma un problema all’anteriore sinistra durante il cambio gomme fa addirittura rientrare in pista il 4 volte campione del mondo con un distacco più o meno simile a quello di inizio gara.

La disperata rincorsa di Seb. nonostante gli eventi sfavorevoli, Vettel non si da per vinto e si lancia in un tentativo di recupero per la vittoria. La Ferrari effettivamente ne ha per tornare su Bottas, e a pochi giri dalla fine il distacco è sotto i 4 secondi, tanto da mettere Valtteri sotto pressione e indurlo a fare un dritto che gli costerà un secondo e mezzo. Gli ultimi 10 giri diventano cosi da cardiopalma, con un distacco che rimane sempre intorno al secondo e con Vettel che cerca di continuo uno spunto per tentare il sorpasso. Alla fine però, ci pensa Felipe Massa (doppiato) a chiudere la partita, facendo passare subito la Mercedes e ostacolando (ovviamente non volontariamente) la Ferrari di Sebastian, tanto da meritarsi il famoso saluto internazionale esprimibile con la valorizzazione del dito medio. Ovviamente senza errori, Bottas avrebbe comunque vinto la corsa, ma con un po' di pressione in più fino alla fine chissà… Fatto sta comunque, che il distacco tra Mercedes e Ferrari sul traguardo, è di soli 7 decimi. A dimostrazione che le due vetture, per ora, se la giocano veramente alla pari.

Lewis Hamilton sbriciolato e Red Bull da rivedere. Chi ne esce con la schiena maggiormente incrinata, è Lewis Hamilton. Il campione inglese è stato tritato dal compagno per tutto il weekend, beccandosi distacchi abissali in ogni sessione: oltre mezzo secondo in qualifica e circa 30 secondi in gara. Impensabile pensando alla classe di Lewis e al “credito zero” che si dava a Valtteri. Il 3 volte campione del mondo farà bene a riordinare le idee e a dimenticare questo gran premio, perché contro questa Ferrari non può permettersi di dividere i punti con il compagno di squadra. Discorso analogo per Red Bull. Le “lattine” a Sochi sono state inesistenti sia come performance che come affidabilità. Ricciardo si è ritirato subito per un problema ai freni, e il sopravvissuto Verstappen ha ingoiato ben “1 minuto” dal vincitore. Incredibile per un team abituato a lottare per le posizioni di vertice. Ora a Barcellona sono previsti aggiornamenti totali sulla vettura, ma anche se a Milton Keynes ci hanno abituati in passato a veri e propri miracoli, sarà difficile ricucire un gap enorme come quello visto in Russia…

Alonso, per favore, via dalla Mclaren Honda! Questa parte, più che un’analisi è una richiesta diretta per il pilota di Oviedo. Ancora una volta Fernando ha dovuto fare i conti con Honda, ritrovandosi a vettura “spenta” durante il giro di formazione. I problemi dei motoristi giapponesi sembrano destinati a non finire mai, e dopo 3 stagioni a questi livelli forse farebbero davvero bene a guardarsi allo specchio e vergognarsi. Hanno disintegrato l’immagine e la credibilità di Alonso, e oltre allo stipendio dovrebbero pagargli anche i danni morali. Per colpa loro abbiamo perso uno dei piloti più grandi della Formula Uno, che in un campionato lottato tra più scuderie come quello di quest’anno, avrebbe davvero potuto aumentare di molto lo spettacolo. Resisti fino all’ultima gara e poi vai via da lì Fernando. Siamo certi che non avrai problemi a trovare un contratto in altri team…

Appuntamento a Barcellona tra due settimane, dove Ferrari vorrà riprendersi la vittoria persa qui, ed Hamilton vorrà regolare il compagno di casacca facendogli capire chi comanda. Senza dimenticare inoltre, che storicamente la pista spagnola ospita grossi pacchetti di upgrade che i vari team scelgono di portare lì. Cambieranno i valori in campo?

Daniel Limardi