Pronti via… SBAM! Il primo momento da analizzare ci viene offerto proprio dalla partenza. Allo spegnersi dei semafori, nemmeno il tempo di liberare le piazzole della griglia e i piloti si sono visti una Force India tagliare di netto tutta la carreggiata fino a sbattere sul muretto lato box. La vettura era quella di Nico Hulkenberg, agganciatosi alla monoposto di Sainz al via dopo essersi ritrovato a sandwitch tra le due Toro Rosso. Fortunatamente nessuna conseguenza per il pilota, con la direzione gara che, dopo aver mandato in pista la safety car per permettere ai commissari di ripulire i detriti, giudicherà l’incidente come un normale episodio di pista. Incredibile riguardare le immagini dalla camera car di Max Verstappen (partito malissimo), che si vede passare la Force India a nemmeno un centimetro dal suo musetto. Per non parlare poi del brivido alla ripartenza, quando uno dei commissari ancora in pista, non si accorge dell’arrivo delle vetture e rischia quasi di essere investito da Rosberg.

Il dominio di Rosberg: stato di grazia. Come si può non continuare parlando di lui. Il figlio di Keke, ancora una volta, mette insieme un weekend senza punti deboli. Anche se Hamilton non sarà d’accordo, la realtà dice che è il biondino il pilota più forte in questo momento. E’ bastata la qualifica di sabato per mettere tutti sul “chi va là”, durante la quale il numero 6 ha distrutto sia il record della pista che il morale degli avversari. Il più stordito dal cronometro, è sembrato essere il campione del mondo in carica, al quale è toccato guardare la piazzola numero 1 da ben sette decimi di distanza. Un’eternità in uno sport dove si combatte sul filo dei millesimi, specie se a rifilartela è una macchina colorata come la tua. Discorso simile poi in gara, con Nico prontissimo allo stacco frizione per andare a dominare il gran premio. Piccolo brivido per lui solo sul finale, con il sorrisone di Ricciardo visibile da sotto il casco a fare sogni di gloria grazie ad una sosta in più e ad un set di gomme nuove che gli hanno permesso di arrivare a un soffio dal sorpasso. Anche se, diciamoci la verità, Rosberg probabilmente era in fase “controllo”, specie pensando che la pista non offriva grossi punti per sopravanzare. Ora la classifica vede il tedesco in cima, con Hamilton a guardare dalla seconda piazza. Per carità, Lewis è un fuoriclasse, ma lo stato di forma dimostrato da “quell’altro”, preoccuperebbe anche il più insensibile tra i piloti.

Hamilton, dove sei? E' questa la domanda che frulla nella testa dei suoi tifosi. Da qualche gara, la prestazione di Lewis sembra appannarsi sempre di più, schiacciato dalla perfezione e dalla metodologia di lavoro che sta mettendo insieme il compagno. Di questo passo, rischia di vedersi scivolare via il quarto titolo mondiale, oltre a far scendere sempre di più la propria autostima nel vedersi rifilare distacchi da misurare col calendario in momenti che di solito gli vengono molto bene (vedi qualifica, ndr).

Duello Hamilton/Raikkonen, che spettacolo! Uno dei duelli più accesi della domenica è stato quello per il terzo gradino del podio tra Iceman e LH44. Alla fine la spunta l’inglese per un’ingenuità da parte del muretto Ferrari, ma lasciate dire che vedere Raikkonen guidare così, fa venire in mente tanti bei ricordi nella mente degli appassionati di vecchia guardia. Bravo Kimi, continua cosi.

Verstappen, non pervenuto. Una domanda viene fuori dal weekend di Singapore, ed è la stessa di due domeniche fa (specie guardando cosa riesce a fare Ricciardo)… Ma Max Verstappen, dov’è finito? Dopo le polemiche di Spa, il baby fenomeno sembra essere caduto in uno stato di mediocrità, beccando distacchi pesanti dal compagno, e guidando tra un errore e l’altro. Per carità, la classe non si discute e lo si vede da come aggredisce la pista, ma è evidente che ancora il figlio di Jos ha tanto da imparare. Quello che non è piaciuto, è sentirlo lamentare via radio nei momenti in cui non riusciva a superare la concorrenza più lenta di lui. Ma devi capire che se fra i tuoi colleghi ti sei guadagnato una certa “fama”, nessuno ti agevolerà in niente. Nel dubbio, chiedere a Kvyat.

La rimonta di Seb. La gara più bella, insieme a quella di Rosberg, l’ha fatta sicuramente Vettel. Il tedesco, dopo un problema tecnico in qualifica che non ti aspetti di vedere nemmeno sulle Y10 stradali, è partito da quella zona della griglia da dove serve il binocolo per vedere i semafori dello start, e in una pista come Singapore sai già che serve un miracolo per arrivare a zona punta. Ma con una gara da qualifica su gomme più performanti (a parte il primo stint), Seb ha condotto una gara epica, superando una miriade di vetture e agguantando il quinto posto finale, a soli 15 secondi dal compagno e davanti a Verstappen che partiva “dal casello” successivo. Bravo, bravo, bravo. Ma che rimpianti se si pensa a come poteva andare senza il problema del sabato. E non è bello quando, come nel caso di Seb, ogni domenica c’è un motivo diverso che ti rovina i progetti. Il segnale è di quelli che ti fanno capire che qualcosa non va a monte, e che per il 2017 qualcosa deve assolutamente cambiare.

Alonso, il solito samurai. Chiudiamo i nostri Focus con un elogio a Fernando. Lo spagnolo, con una vettura potente quanto uno spazzolino da denti elettrico, arraffa un settimo posto finale, che si traduce in un bel gruzzoletto di punti per un team da fondo classifica. La dimostrazione che la classe del numero 14 è intatta, e che se gli danno una vettura all’altezza della Formula Uno, può benissimo andare a rompere le scatole a quelli che ogni domenica si schizzano con lo champagne.

Appuntamento tra due settimane con la Malesia, dove l’anno scorso dominò Vettel. Chissà se avrà modo di ripetersi, o chissà se Hamilton riuscirà ad interrompere il suo digiuno di vittorie. Certo, Rosberg permettendo….ovviamente!

Daniel Limardi

 

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