Per chi si fosse perso le puntate precedenti, il dibattito verte sul fatto che i vari team utilizzano olio (o nello specifico additivi a base dello stesso) per arricchire la “miscela” infiammabile che viene utilizzata come combustibile per le Power Unit, aumentandone in questo modo la potenza erogata. La questione venne subito a galla già ad inizio stagione, quando la FIA chiese ai team di limitare tale pratica, per poi diventare una vera e propria “direttiva” a partire dal GP di Baku dopo l’ormai famosa lettera autografata da James Allison (proprio nel fine settimana in cui le prestazioni della Ferrari sono apparse in calando: solo una coincidenza?).

Tra i dettagli della nuova direttiva, è stato introdotto nell’ultimo periodo il limite quantitativo di 0.6 chilogrammi di olio all’interno del combustibile per 100 chilometri. Tale limite però, dopo le numerose lamentele dei team che hanno sollevato il problema dell’inapplicabilità della soglia alle Power Unit attuali, è stato posticipato alla prossima stagione. A partire dalla prima gara del 2018 quindi, ogni vettura non potrà superare all’interno del proprio combustibile il limite di 0.6 kg di olio per ogni 100 km.

Finita così? Assolutamente no. Qualche ora fa infatti, con i team in procinto di preparare il weekend all’Hungaroring, il delegato FIA Marcin Budkowski ha emanato un’ulteriore direttiva tecnica che fissa dei nuovi limiti anche per la stagione in corso. Data l’inapplicabilità della soglia 0.6kg/100km alle Power Unit attuali infatti, si è deciso di applicare comunque subito il limite dando però un margine di tolleranza. A partire dal Gran Premio d’Italia in programma all'inizio di Settembre, ogni propulsore attualmente in uso non dovrà superare il consumo di 0.9kg di olio per ogni 100km. Ancora solo due gare con il range attuale dunque, con i team che già da ora dovranno capire come meglio prepararsi da Monza in poi.

Per evitare furbate o “finti tonti” inoltre, il delegato FIA ha fatto sapere che il limite di 0.9kg/100km sarà applicato in modo molto rigido per tutti gli additivi a base d’olio che verranno rilevati all’interno del combustibile di ogni vettura, e che durante le numerose ispezioni a sorpresa che verranno effettuate ai vari team, qualsiasi dato anomalo o non conforme al nuovo parametro che eventualmente verrà registrato dai sistemi di controllo, sarà considerato come una potenziale violazione del regolamento tecnico.

Ora non rimane che attendere per vedere se i valori in pista dei team, a partire dal GP d’Italia, cambieranno rispetto a quelli visti sino ad ora. Quel che per ora è sembrato, come già detto prima, è che sia proprio la Ferrari il team che meno ha digerito le prime limitazioni di olio inserite a Baku. Cambieranno ulteriormente le cose da Monza in avanti? E cosa si inventeranno poi i vari costruttori dal 2018, quando i limiti verranno ulteriormente abbassati?

Daniel Limardi

 

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