Siccome persone più qualificate di chi scrive queste righe hanno già provveduto a riassumere in maniera egregia risultati, prestazioni ed evoluzioni tecniche, non ci rimane che riassumere quelle situazioni senza senso che ci hanno proiettato per qualche fugace attimo in una dimensione surreale e che potremmo definire “momenti ignoranti”. Laddove l’ignoranza non è intesa come condizione qualificante una persona che non conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto, e che ci ha fatto bruciare tutti gli aiuti disponibili quando a “Chi vuol essere milionario?” ci hanno chiesto il colore del cavallo bianco di Napoleone perché, per l’appunto, ignoravamo cosa fosse un cavallo.

Come tutti sappiamo, i tifosi sono parte integrante dello spettacolo che offre la Formula 1: quest’anno le telecamere di Liberty Media hanno preferito guardare di più tra le tribune di chi paga il biglietto, piuttosto che il paddock dove girano i soliti VIP... e così abbiamo potuto ammirare gente travestita da pantera rosa, leone, dinosauro, Darth Vader, pilota (con casco e tutina) ed un’antologia di buffi copricapi fatti di appendici aerodinamiche o modelli di Formula 1 completi in scala 1:10 (per la gioia di chi sedeva alle loro spalle sulle gradinate), il cui capo spirituale (è il caso di dirlo) è questo tifoso ferrarista visto negli USA:

Ovviamente siffatti tifosi si portano dietro anche cartelloni di un certo livello, tipo quelli che in Cina hanno srotolato lo striscione dedicato a Vettel con le lettere sbagliate. Il tifo è sempre una questione di cuore, nel bene e nel male, anche se l’unità propulsiva che spinge alle spalle è buona per un trattore:

Del resto, come pensarla diversamente quando (dopo i test di Marzo in quel di Barcellona) Fernando Alonso recensisce la sua McLaren – Honda nella stessa maniera di chi fa un incauto acquisto su Amazon? “Curva 3 in pieno? Oh, sì, per noi non solo curva 3. Per noi quasi tutte le curve sono in pieno (...) Non credo che siamo troppo indietro sul versante del telaio. Abbiamo un solo problema: è la power unit. Manca di affidabilità e non ha potenza. Siamo 30 km/h più lenti sui rettilinei, su ogni rettilineo (...) Dal primo giorno continuiamo a sbloccare un po' la situazione in termini di potenza e affidabilità. Più giri fai più scopri altre cose. Cose che normalmente scopri al primo o secondo giorno di test invernali. Facciamo 40 giri ogni giorno, è come se fossimo al secondo giorno di test di tutti gli altri.”

Se non ve ne siete ancora accorti, il Calendario di Formula 1 è strutturato in maniera tale da gareggiare dove c’è la stagione calda: quando fa troppo caldo il problema è il raffreddamento, sia della vettura, sia dei piloti. Se Ericsson è stato intervistato in una tinozza di acqua fredda in quel di Singapore, ad Abu Dhabi Lewis Hamilton ha un lampo di genio e tenta di infilarsi nel frigorifero (con addosso pure il casco maranza sfoggiato per l’occasione):

Il 2017 è coinciso con l’ultima edizione del Gran Premio di Malesia per tutta una serie di motivi a carattere politico ed economico che a noi puristi della competizione non piacciono. La conferenza stampa potrebbe essere un lungo amarcord dedicato al tracciato di Kuala Lumpur, se non fosse per Kimi Raikkonen. Giornalista: “Kimi, come fai a combattere il caldo in Malesia?” Kimi: “Probabilmente bevo di più.” Giornalista: “Cosa ti mancherà della Malesia?” Kimi: “Non lo so se mi mancherà. Tutto quello che ho visto è l’aeroporto, l’hotel e il circuito.” Applausi in sala. Non sarà l’unico momento top del finnico: come dimenticarsi della passeggiata solitaria nel deserto in Bahrain (che sembra una rivisitazione di Balle Spaziali, quando Lord Casco chiede di passare al pettine il deserto) o dei vari team radio collezionati durante l’anno? Come miracolo di Natale, Kimi si iscrive su Instagram ed è subito leggenda:

This time I don’t know what I’m doing. #Kimi7

Un post condiviso da #Kimi7 (@kimimatiasraikkonen) in data:

Se dall’anno prossimo non vedremo più la gara malese, potremo sempre godere di quella austriaca e dell’innata eleganza dei lederhosen, nel 2017 sfoggiati a profusione in casa Red Bull, pronti per scatenarsi in una danza tirolese (quella in cui ci si tira ceffoni e pedate nel sedere):

Sempre per rimanere in casa Red Bull, quest’anno Ricciardo è salito più volte sul podio… e come al solito ci siamo dovuti sorbire quella pratica da voltastomaco di bere dalla scarpa. La faccia di questo “fortunato” che ha ricevuto la scarpetta volante dell’australiano (tipo Cenerentola che torna a casa prima di ritrovarsi una zucca al posto della carrozza) dice tutto:

Perché non festeggiare in maniera sobria come Lewis Hamilton in Inghilterra? Al massimo, mentre nuoti sopra la folla come fossi un cantante di un gruppo heavy metal quando parte la ballatona-lentone-strappamutande, il secondo e il terzo classificato possono regalare un quadretto imperdibile in mondovisione:

Se c’è una cosa su cui siamo d’accordo con Liberty Media, è quella di svecchiare e ringiovanire le attività di contorno alle gare di Formula 1. Effettivamente scene del genere (viste in Belgio) vorremmo evitarle in futuro:

Certo che l’idea di mettere assieme qualche evento chiassoso subito prima o dopo la gara va un po’ rivista. Prendiamo le presentazioni dei piloti ad Austin: a parte la pagliacciata di farli entrare come se fosse un match di boxe o una partita dell’NBA… che bisogno c’era di chiamare dei figuranti che si atteggiavano come i Power Rangers tra sbuffi di fumo sopra l’ingresso?

Come sappiamo, dal 2018 la Rai non trasmetterà più le gare di Formula 1 e la cosa ci lascia un po’ con la stessa espressione sfoggiata da Stella Bruno a inizio stagione seduta su una Lambo:

E così siamo arrivati alla conclusione di questa rassegna "ignorante": il 2017 è stata una stagione tutto sommato divertente e speriamo che il campionato 2018 lo sia ancora di più! Magari invocando la buona sorte con il rituale di Sebastian Vettel:

Felice Anno Nuovo!

Luca Colombo

 

 

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