Nel weekend il Circus della Formula 1 fa tappa sul tracciato Hermanos Rodriguez di Città del Messico, 23 anni dopo l’ultima edizione datata 1992 e vinta da Nigel Mansell sulla Williams-Renault. Approfittiamo dunque dell'occasione per andare a sviscerare quelli che sono i dati statistici e le curiosità legate all'appuntamento messicano: partendo dal presupposto che Sergio Perez è solo il terzo messicano nella storia della Formula 1 a prendere parte alla gara di casa e che essa si disputerà all'inusuale quota di 2200 metri sul livello del mare, ecco i corsi e ricorsi storici.

 

· 16° Gran Premio nella storia della Formula 1 per il Messico, il primo dal 1992. Le precedenti 15 edizioni si sono disputate a Città del Messico nell’Autodromo Hermanos Rodriguez.

· Nigel Mansell ha ottenuto 2 vittorie in terra messicana, l’ultima nel 1992. L’inglese è in compagnia di Jim Clark (vincitore della gara inaugurale nel 1963) e di Alain Prost.

· Richie Ginther è uno degli altri 9 piloti ad aver vinto una volta in Messico. L’americano è anche l’unico vincitore (primo per la Honda) nel 1965. Il costruttore giapponese si è sempre comportato bene in Messico con le sue vetture che hanno ottenuto 4 vittorie e 4 pole. Il nuovo binomio McLaren-Honda spera di rivivere quei fasti…

· Altre pietre miliari sul tracciato messicano: Mike Spence, Jackie Oliver e Michael Schumacher hanno ottenuto il podio rispettivamente nel 1965, 1968 e 1992. Jo Siffert e Clay Regazzoni hanno ottenuto la pole nel 1968 e 1970. Gerhard Berger ha ottenuto la sua prima vittoria (e anche per Benetton) nel 1986. All’esordio di Pirelli in Messico, l’austriaco ha vinto senza mai cambiare gomme.

· Il sopra citato Jim Clark è l’unico pilota ad avere ottenuto il Grande Slam (pole, giro veloce, gara in testa dall’inizio alla fine e vittoria) sul tracciato messicano nel 1963, con la gara che entrerà nella storia per la sua lunghezza: 2h 9m 52.1s. Il leggendario scozzese ci è arrivato vicino a ripetere l’impresa nel 1967 prendendosi pole, giro veloce e vittoria, ma senza condurre la dall’inizio alla fine.

· Sempre parlando di Clark, la gara del 1963 verrà ricordata come quella con il più ampio margine di distacco tra il vincitore e il secondo classificato: ben 1’41.1” a Jack Brabham. In effetti, 4 delle prime 6 gare in Messico sono state vinte con oltre 1’ di vantaggio, il che è inusuale. La gara invece con il minor scarto tra primo e secondo classificato è stata quella del 1991, quando Patrese ha battuto il suo compagno di squadra Mansell di 1”336.

· La gara del 1968 è una di quelle con distacco di oltre 1’ tra vincitore e secondo classificato, ma viene ricordata anche per i 5 cambi di leadership tra Hill, Stewart e Siffert, con Hill che alla fine vince la gara (e il titolo a fine stagione). In nessun'altra gara sul suolo messicano si sono visti così tanti cambi di leadership.

· Sul tracciato recentemente modificato si gira in senso orario e le curve sono 17 (sette a sinistra e dieci a destra), 3 in più della vecchia versione risalente al 1992. Il rettilineo dei box è uno dei più lunghi in Formula 1 (e di conseguenza con basso carico): il fornitore di freni Brembo calcola che i piloti toccheranno i 361 km/h per passare a 101 km/h per l’ingresso in curva 1 con una decelerazione di 4g.

· Situato a 2200 metri sul livello del mare, il tracciato di Città del Messico è quello con l’altitudine più elevata tra i circuiti in calendario. Il secondo, Interlagos, è a 800 metri sul livello del mare.

· Il pilota nativo di Guadalajara Sergio Perez è l’unico messicano in griglia e solamente il terzo ad aver preso parte alla gara di casa dopo Pedro Rodriguez e Moises Solana.

· Rodriguez, l’unico messicano vincitore in Formula 1, ha chiuso al quarto posto la gara del 1968, miglior risultato per un pilota di casa. Solana, invece, si è fatto notare per aver corso la gara del 1963 con il numero 13. Il cosiddetto numero sfortunato non è più stato utilizzato per altri 51 anni, finchè l’anno scorso Pastor Maldonado l’ha scelto come suo numero designato per la stagione 2014.

· Guardando ad oggi, Lewis Hamilton ha ottenuto la sua decima vittoria stagionale settimana scorsa ad Austin e con 3 gare ancora da disputare può eguagliare il record di Sebastian Vettel di 13 vittorie stabilito nel 2013. Dall’altro lato, l’inglese deve stare in testa per 23 km per rompere la barriera dei 3000 km in testa nel 2015, un numero impressionante considerando che Vettel ha percorso solamente 866 km in testa.

Marco Pezzoni

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