Dalle foto che sono state rese pubbliche sul web, relative al modellino al 60% realizzato per la galleria del vento, si può ricavare una prima idea su quelle che saranno le vetture del 2017, ma al tempo stesso anche il lavoro svolto da nomi eccellenti quali Pat Fry, Nick Tombazis e il nostro Luca Furbatto. Dalla prima impressione la monoposto mostra un look decisamente più aggressivo con le gomme più larghe, l’alettone anteriore a freccia ed il posteriore più basso, largo e inclinato; inoltre riappare la pinna sul cofano, come nelle monoposto del 2008. Frontalmente si nota l’alettone anteriore, di ben 1800 mm, con una forma a delta positiva (indicata in rosso), mentre la struttura per l'impatto frontale sembra invariata; il musetto (cerchiato in rosso) è sempre arrotondato ma decisamente più corto, quasi in stile Mercedes, per aumentare l'effetto Venturi sotto di esso.

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Passando al profilo alare si possono notare la “cascata” di flap, circa 6-7, nella zona anteriore alle ruote, ma la vera novità è rappresentata dai flap superiori (cerchiati in viola), quelli più esterni, con un andatura ondulata per migliorare ed indirizzare il flusso, i quali lavorano in sinergia con la nuova paratia laterale per espellere aria ed evitare le turbolenze generate dallo pneumatico anteriore.

Il tutto mentre la deriva (cerchiata in verde) e l'inedito profilo ad “L” rovesciato (cerchiato in blu), lavorando insieme, generano il Vortice Y250, utile alla generazione del carico aerodinamico tra la parte centrale e posteriore della vettura, che viene indirizzato verso i nuovi deviatori di flusso.

Per quanto riguarda le paratie laterali dell’alettone anteriore spicca il grande deviatore (evidenziato in verde) che occupa l'intera paratia, con lo scopo di creare una grande depressione per “proiettare” il flusso nella parte posteriore dello pneumatico, riducendo così le turbolenze nocive di quest'ultimo e migliorando la pulizia dei flussi che investono la zona delle pance laterali.
Nella foto è possibile notare che la sospensione anteriore mantiene la stessa configurazione push rod senza cambiare eccessivamente gli ancoraggi: ne consegue che gli ammortizzatori ed il terzo elemento manterranno le medesime inclinazioni del modello precedente.

Le prese freno sono di nuovo disegno, come inedite e più grandi sono le paratie annesse (cerchiate in giallo) con marcati scopi aerodinamici.

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Veniamo quindi ai deviatori di flusso o bargeboards, da quest'anno più grandi: la Manor ha adottato un disegno di scuola Williams, ovvero con 3 tagli vicino al bordo superiore (evidenziati in giallo) che servono a separare i vortici e ridurre la resistenza, rinvigorendo il flusso ed evitando che esso ristagni, riducendo così l'efficienza nella parte posteriore.

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La zona delle pance laterali è piena di cambiamenti, con l'ingresso delle pance che è stato completamente rivisto; oltre ad essere orientate all'indietro con un angolo positivo di 15°, per regolamento, approfittando della maggiore larghezza del fondo piatto le pance ospiteranno diverse componenti elettroniche, in modo da abbassare ulteriormente il baricentro.
Completamente diversi i deviatori di flusso verticali (evidenziati in verde) con forma a ponte che partono direttamente dalle pance, in corrispondenza dello scasso inferiore, anziché dal fondo piatto, per poi proseguire attorno la pancia e collegarsi al cockpit con lo scopo di ritardare la separazione dello strato limite nel suo “cammino” verso il diffusore.

La novità che interessa il cofano motore è il ritorno della pinna di squalo (evidenziata in giallo) sull’airscope, da un lato perché non è più vietata dal regolamento e dall'altro perché lo spoiler posteriore è ora più arretrato. La pinna, raccogliendo tutta l'aria attorno alla presa dinamica, indirizza il flusso verso l'alettone posteriore che creerà più deportanza al posteriore, aumentando così la stabilità nelle curve veloci.

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Dalla foto si può notare lo scivolo del fondo piatto che, come da regolamento, inizia prima dell'asse-ruota posteriore (linea verde) con la conseguente revisione dei cinematismi delle sospensioni posteriori sempre con schema a tirante. Il fondo piatto ha subito delle modifiche anche vicino allo pneumatico con l'aggiunta di un secondo slot (cerchiato in giallo) per ridurre le turbolenze provocate dalla copertura più larga.

Le alette attorno al freno (cerchiate in viola) sono state completamente riprogettate, simili a quelle Ferrari, con l'obiettivo di creare un piccolo gradiente e vortici che riducono la turbolenza laterale dello pneumatico, aumentando l'efficacia del nuovo assale posteriore.

Diverso, soprattutto per motivi regolamentari, lo spoiler posteriore, con le paratie laterali sfalsate di 25° che inglobano quattro slot sulla parte superiore per alleviare la pressione dei vortici che si creano nell’angolo con l'ala (cerchiate in arancione). 

I piloni che reggono l’alettone (evidenziati in azzurro) saranno due anziché uno come nella passata stagione: soluzione aerodinamica meno efficiente, ma che non avrebbe disturbato l'eventuale utilizzo del monkey seat. Si nota anche l’attuatore del DRS (cerchiato in rosso) più piccolo per non disturbare il flusso proveniente dalla pinna del cofano.

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La Manor MRT07 sarebbe stata una vettura con diverse soluzioni interessanti, nata da menti e tecnici eccellenti e, spinta dalla power unit Mercedes, di certo non avrebbe sfigurato nei Gran Premi. Purtroppo la crisi che ha investito il team ha privato il Circus non solo di due vetture, ma anche di uno staff davvero valido.

Michele Montesano

 

 

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